Jason Collins

Jason Collins
Collins con la maglia dei Nets
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 213 cm
Peso 116 kg
Pallacanestro
Ruolo Centro
Termine carriera 2014
Carriera
Giovanili
1993-1997Harvard-Westlake Prep High School
1997-2001Stanford Cardinal
Squadre di club
2001-2008N.J. Nets510 (2.267)
2008Memphis Grizzlies31 (80)
2008-2009Minnesota T'wolves31 (57)
2009-2012Atlanta Hawks103 (151)
2012-2013Boston Celtics32 (37)
2013Wash. Wizards6 (4)
2014Brooklyn Nets22 (25)
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Jason Paul Collins (Northridge, 2 dicembre 1978) è un ex cestista statunitense, professionista nella NBA. È il fratello gemello di Jarron Collins.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il periodo universitario trascorso a Stanford, nel 2001 Jason Collins ha iniziato in NBA con i New Jersey Nets, dove ha giocato per sette stagioni, arrivando a disputare le Finali NBA nel 2002 e nel 2003. In seguito ha giocato nei Memphis Grizzlies, Minnesota Timberwolves, Atlanta Hawks, Boston Celtics, Washington Wizards e Brooklyn Nets

In 12 stagioni tra i professionisti ha mantenuto la media di 3,6 punti e 3,8 rimbalzi a partita in 20,7 minuti di utilizzo sul campo.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 aprile 2013 attraverso un articolo pubblicato su Sports Illustrated ha dichiarato la propria omosessualità e da allora è considerato come il secondo atleta della NBA a fare pubblicamente coming out[1]. Prima di lui ci fu John Amaechi nel 2007 (che tuttavia si era ritirato nel 2003). Tra gli altri sport americani ci fu Glenn Burke, giocatore di baseball che nel 1976 firmò il suo primo contratto con le Major League, non nascose a nessuno la sua omosessualità, tuttavia la stampa dell'epoca non diede spazio alla questione[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jason Collins con Franz Lidz, Why NBA center Jason Collins is coming out now, in Sports Illustrated, 29 aprile 2013. URL consultato il 30 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2013).
  2. ^ theatlantic.com

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