Jan Gottlieb Glauber

Scena mitologica con Era e Zeus

Johannes o Jan Gottlieb Glauber (1656Breslavia, 1703) è stato un pittore e incisore olandese, di origine tedesca[1], del secolo d'oro olandese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio del chimico e alchimista tedesco Johann Rudolph Glauber e fratello del pittore paesaggista Dutch Italianates Johannes Glauber[2].

Nel 1671, accompagnò il fratello Johannes, la sorella Diana (1650-dopo il 1721), entrambi pittori e i fratelli Van Doren, due amici pittori, in un lungo viaggio in Italia[1][2]. Durante il tragitto, si fermò a Parigi per un anno lavorando per Jean Michel Picart, pittore fiammingo e commerciante di oggetti d'arte, eseguendo copie delle opere di artisti famosi quali Rubens, Van Dyck, Pieter Bruegel il Vecchio e Tiziano[2]. Secondo il Ticozzi, Johannes lasciò Jan Gottlieb a Parigi presso il pittore di architetture e porti di mare Giacomo Knif, ma Jan lo lasciò presto per raggiungere il fratello a Roma[3].

Invece, secondo la Smith, nel 1675 giunse assieme al fratello a Roma, dove si affiliò alla Schildersbent, ricevendo il soprannome di Myrtil[2].

Dopo due anni partì col fratello alla volta di Padova, dove rimase un anno[3], e Venezia[1], dove rimase per due anni disegnando e dipingendo dal vero[2] e Amburgo, dove visse fino al 1684[2]. In seguito lavorò per vari principi tedeschi, passando da Vienna a Praga e infine a Breslavia, dove morì[2][3].

Dipinse soprattutto paesaggi e vedute di porti[2].

Subì l'influenza del fratello Johannes[4].

Eseguì anche incisioni da suoi disegni, da cui si evince la sua abilità tecnica e l'imitazione ben riuscita dello stile di Gaspard Dughet (conosciuto anche come Gaspar Poussin, essendo fratello della moglie di Nicolas Poussin)[5][6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Paesaggio arcadico, olio su tela, 58,4 x 71,1 cm[7]
  • Diana e ninfe che cacciano in una foresta arcadica, olio su tela, 63,5 x 77,5 cm[8]
  • Paesaggio arcadico con figure, olio su tela, 90 x 123 cm[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pamela H. Smith, The body of the artisan: art and experience in the scientific revolution, The University of Chicago Press, Chicago, 2004, pagg.177-178
  • Haldane Macfall, A History of Painting: The Dutch Genius Part Five, 2004, pag.235
  • Franz Kugler, Gustav Friedrich Waagen, Handbook of painting: The German, Flemish, and Dutch schools, vol. II, John Murray, Londra, 1860, pag.458
  • Stefano Ticozzi, Dizionario dei pittori dal rinnovamento delle belle arti fino al 1800, Volume I, Tipografia Vincenzo Ferrario, Milano, 1818, pag.242
  • James R. Hobbes, The Picture Collector's Manual: Alphabetical arrangement of scholars, vol. II, T. & W.Boone, Londra, 1849, pag.54

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