Italo Rota

Italo Rota

Italo Rota (Milano, 2 ottobre 1953Milano, 6 aprile 2024) è stato un architetto, scenografo e designer italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Milano nel 1953, si laureò in Architettura al Politecnico di Milano nel 1982, ma prima di quella data la sua formazione era già avvenuta presso gli studi di Franco Albini e Vittorio Gregotti. L'apprendistato con quest'ultimo durò quattro anni, durante i quali egli lavorò al concorso per l'Università della Calabria (1972-1973)[1].

Con l'architetto Pierluigi Nicolin[2] dal 1976 al 1981 partecipò alla realizzazione della rivista Lotus International, episodio che introdusse l'importanza che la carta stampata e l'oggetto-libro hanno nella vita dell'architetto e che si concretizza in un'importante collezione personale[3]. All'inizio degli anni ottanta si trasferì a Parigi, per il progetto dell'allestimento museale del Musée d’Orsay, vinto con Gae Aulenti. L'esperienza del porre al centro di una riflessione più ampia il museo continuerà con il concorso, vinto nel 1985, per le nuove sale della Scuola Francese della Cour Carré del Louvre, inaugurate nel 1992, e con il recente Museo del Novecento a Milano (2002-2010)[4].

Durante i dieci anni passati in Francia vennero affrontate diverse scale del progetto, da quella urbana fino agli allestimenti per mostre, eventi ed istituzioni culturali[5]. Sempre in Francia, lavorò per il teatro, soprattutto con il regista Bernard Sobel. Nel 1988 per l'Hécube progettò una scenografia dove lo spazio specchiato e illuminato controluce ripeteva in maniera irreale le tribune del teatro greco[6]. Negli anni novanta Italo Rota cominciò a valutare un possibile ritorno in Italia. Tornò nel 1995 a Milano, città per la quale fu anche Assessore per la Qualità urbana (1995/1996) con la giunta Formentini.

Come Assessore disegnò la pedonalizzazione di Piazza Oberdan in accordo con l'allora consiglio di Zona 3. Il progetto prevedeva di chiudere al traffico l'ultimo tratto di viale Piave, di concentrare il traffico tra i caselli collegandoli con le parti laterali della piazza e la pedonalizzazione di via Spallanzani. Il Diurno Venezia doveva essere collegato con il mezzanino del metro. Rota disegnò personalmente le lampade stradali. Il progetto non fu mai realizzato perchè dovette dimettersi per avere proposto come simbolo di Milano il Grillo Parlante di Luigi Ontani.[7] La pedonalizzazione di via Spallanzani fu poi realizzata nel 2000 dalla giunta Albertini ma la circolazione del traffico nella piazza rimase invariata e i caselli isolati dal traffico.

Tra la fine degli anni novanta e il 2005 videro la luce le mediateche di Anzola e San Sisto. Per lo stilista Roberto Cavalli, Italo Rota realizzò boutique[8] e club sparsi per il globo, oltre a una villa sulle colline fiorentine[9].

Progetti di landarchitecture, come la sistemazione urbana del centro di Nantes (1992-1995) e la promenade del Foro Italico a Palermo (2005), si alternarono ad altre realizzazioni come l'albergo Boscolo Exedra a Milano[10], il tempio indù di Lord Hanuman[11], il padiglione Ciudades de Agua per l'Expo di Saragozza del 2008, l'allestimento del Triennale Design Museum nel 2007, oltre al già citato Museo del Novecento[12], inaugurato nel dicembre 2010.

All'attività di architetto si affiancarono le collaborazioni con numerose aziende produttrici del design italiano, dove l'oggetto è parte integrata e integrante dello spazio progettato.

Italo Rota fu professore di progettazione presso l'Ecole d'Architecture UP8 Paris-Belleville (1987-1990), lo IED di Milano (1996-1998) e la Facoltà di Architettura di Ferrara (1998-2000). Tenne seminari in varie facoltà e scuole di Architettura tra cui: Columbia University, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura di Losanna e Facoltà di Architettura di Ginevra. Da ultimo fu Direttore del dipartimento di Design della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, e titolare di un workshop presso lo IUAV il cui tema di progetto definito dall'architetto era Memory Garden. Una club house dell'esotico[13].

Il lavoro di Italo Rota è stato pubblicato all'interno di varie riviste italiane e straniere, tra le quali: Domus, Casabella, Interni, Abitare, Area, AD - Architectural Design, A+U - Architecture and Urbanism, L'architecture d'aujourd'hui, Lotus International, The Plan, Frame, Elle Décor, Rolling Stone, Vogue Italia[14], Vanity Fair, L'Uomo Vogue, Casa Vogue, AD - Architectural Digest.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Italo Rota è morto a Milano il 6 aprile 2024, dopo una lunga malattia[15].

Opere più rappresentative[modifica | modifica wikitesto]

Architettura e urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

2015

2010

  • Tempio Indù di Lord Hanuman, Dolvi, Mumbai
  • Boscolo Palace, Roma

2009

  • Cavalli Club - Dubai, Dubai
  • Boutique Roberto Cavalli, Parigi
  • Boscolo Exedra Hotel, Milano

2008

  • Cavalli Club - Piazza del Carmine, Firenze

2007

  • Padiglione espositivo Ciudades de Agua - Expo 2008, Saragozza
  • Biblioteca nel Complesso Monumentale ex Oratorio di Sant'Elena e Costantino, Palermo

2006

2005

  • Lungomare Foro Italico, Palermo
  • Centro parrocchiale Santa Margherita Maria Alacoque - Tor Vergata, Roma

2004

  • Sistemazione e servizi per acciaierie Dolvi Steel Plant - ISPAT Industry, Dolvi, Mumbai

2003

  • Nuovo Casinò, Lugano
  • Sottopasso pedonale e ridisegno di via Garibaldi, Misano Adriatico
  • Ristorante Just Cavalli, Milano

2002

  • Mediateca civica di Anzola dell'Emilia, Bologna

2001

2000

1999

1997

1995

Musei, mostre, allestimenti[modifica | modifica wikitesto]

2015

2010

2009

  • LED: Light Exibhition Design, Milano
  • Installazione Toy Building, Piazza Duomo, Milano

2008

2007

2006

2005

  • Medal Plaza dei XX Giochi Olimpici Invernali, Piazza Castello, Torino

2003

  • Allestimento della mostra La grande svolta. Anni ‘60, Palazzo della Ragione, Padova
  • Museo della Rocca Paolina, Perugia

2002

2001

  • Allestimento della mostra Men Across America, Galleria Sozzani, Milano e New York

1999

1997

1995

  • Allestimento della mostra Amate Città. Un secolo di architettura metropolitana, Triennale di Milano, Milano
  • Allestimento della mostra Expo. L'amour Des Villes, Institut Français d'Architecture, Parigi

1992

1989

1986

  • Allestimento della mostra "Les peintres et le théàtre", Palazzo dei Papi, Avignone
  • Allestimento della mostra sul décor per i quarant'anni della Maison Christian Dior in Avenue Montaigne, Parigi

1985

1980

1979

Scenografie[modifica | modifica wikitesto]

1988

  • Hécube - Euripide, testo francese di Nicole Loraux e François Rey, scenografia: Italo Rota, costumi: Antoine Pece, regia: Bernard Sobel

1986

  • La Ville - Paul Claudel, scenografia: Italo Rota, costumi: Jacques Schmidt, regia: Bernard Sobel

1985

  • L'Ecole des Femmes - Molière, scenografia: Italo Rota, costumi: Elisabeth Neumüller, regia: Bernard Sobel
  • Nathan le Sage - Gotthold Ephraim Lessing, scenografia: Italo Rota, regia: Bernard Sobel

1984

  • Philoctète - Heiner Müller, testo francese di François Rey, scenografia: Italo Rota, costumi: Elisabeth Neumüller
  • Entre chien et loup ou La Véritable Histoire d'Ah Q - Christoph Hein, testo francese di François Rey, scenografia: Italo Rota, costumi: Agostino Cavalca

Progetti speciali[modifica | modifica wikitesto]

«Chi lo ha detto che per essere veri architetti bisogna per forza innalzare un tetto?»

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 - Premio Internazionale Ischia di Architettura (PIDA) - per le strutture ricettive[17].
  • 2010 - Primo Premio del Marble Architectural Awards 2010 per il Boscolo Exedra Hotel[18].
  • 2009 - Premio di Architettura ANCE Catania 2009 per lo sviluppo della cultura architettonica in Sicilia[19].
  • 2006 - Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana per gli spazi pubblici per il lungomare del Foro Italico, Palermo[20].
  • 2003 - Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana per la cultura con la Mediateca d'Anzola dell'Emilia[21].
  • 2002 - Premio Città di Gubbio, Gubbio.
  • 1996 - Landmark Conservancy Prize, New York[22].
  • 1994 - Grand Prix de l'Urbanisme, Parigi[22].

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Italo Rota, Una storia elettrica, Quodlibet, 2014. ISBN 8874626762.
  • Italo Rota, Cosmologia portatile. Scritti, disegni, mappe, visioni, a cura di F. La Rocca, Quodlibet, Macerata 2013. ISBN 8874624859.
  • Italo Rota, I Maestri dell'Architettura, [a cura di Anna Sartea], Hachette, San Giovanni Lupatoto (VR), 2009.
  • Italo Rota, Installation exhibit. Creating worlds through objects, [edited by Raffaella Poletti], Electa, Milano, 2009
  • [a cura di A. Boisi], Editoriale: Monografia Italo Rota, in: “Interni”, n.12, dicembre 2009, pag. 1 – 41.
  • Italo Rota. Projects, works, visions 1997 – 2007, a cura di Luca Molinari e Valeria Alebbi, Skira, Ginevra – Milano, 2008. ISBN 8876246401
  • Luca Molinari, Maciachini. Un inedito laboratorio urbano per Milano, Skira – Europa Risorse, Ginevra – Milano, 2008
  • Che Cosa è il Design Italiano? Le Sette Ossessioni del Design Italiano, [a cura di Silvana Annicchiarico e Andrea Branzi]; La Triennale di Milano, Triennale Design Museum – Electa; Verona, 2008
  • Good N.E.W.S. Temi e percorsi dell'architettura, [a cura di Fulvio Irace e Italo Rota], Triennale – Electa, Milano, 2006
  • Italo Rota, Not only buildings, 24 ore di cultura, 2000. ISBN 8871792440

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Da prestinenza.it Archiviato il 16 aprile 2012 in Internet Archive.
  2. ^ Da archiveofaffinities.tumblr.com
  3. ^ Da caldarelli.it
  4. ^ Luigi Prestinenza Puglisi, Italo Rota. L’architetto che non prometteva nulla di buono, in Artribune, 15 agosto 2017. URL consultato il 29 agosto 2017.
  5. ^ Da paolofabbri.it, su paolofabbri.it. URL consultato il 31 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2012).
  6. ^ La Scéne moderne. Encyclopédie mondiale des arts du spectacle dans la seconde moitié du XXe siécle (1945-1995) , Éditions Carré-Actes Sud, Paris-Arles, 1997 pag. 300
  7. ^ Luigi Ontani Grillo Mediolanum
  8. ^ (EN) Italo Rota, Alessandro Pedretti, Giovanna Silva · Boutique Roberto Cavalli, su Divisare. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  9. ^ La casa cangiante - Living Corriere, su Living, 21 gennaio 2010. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  10. ^ (EN) BOSCOLO Exedra Hotel in Milan, su Yatzer, 15 ottobre 2009. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  11. ^ (EN) Italo Rota · Tempio Indù di Lord Hanuman, su Divisare. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  12. ^ Museo del Novecento, Il Museo, su www.museodelnovecento.org. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  13. ^ Da farworkshop.com
  14. ^ Da vogue.it, su vogue.it. URL consultato il 31 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
  15. ^ È morto Italo Rota, su ilgiorno.it. URL consultato l'11 aprile 2024.
  16. ^ Italo Rota.Projects, works, visions.1997 – 2007, a cura di Luca Molinari e Valeria Alebbi, Skira, Ginevra – Milano, 2008, pag. 73
  17. ^ WORKSHOP PIDA - Premio Internazionale Ischia di Architettura, in Ischia News ed Eventi. URL consultato il 29 agosto 2017.
  18. ^ Pietra e architettura | Abitare, in Abitare, 17 giugno 2010. URL consultato il 29 agosto 2017.
  19. ^ Premio Architettura Ance 2009 | ANCE Catania, su ancecatania.it. URL consultato il 29 agosto 2017.
  20. ^ Conferenza di Italo Rota - Interior of an Interior, From an Object to the Megapolis, su iicseoul.esteri.it. URL consultato il 29 agosto 2017.
  21. ^ Studio Italo Rota & Partners Milano Italy Architects, su world-architects.com. URL consultato il 29 agosto 2017.
  22. ^ a b Italo Rota | Designer | Driade, su driade.com. URL consultato il 29 agosto 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • [a cura di Mario Lupano], Italo Rota. Il teatro dell'architettura, Motta Editore, 1997. ISBN 8871791495

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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