Istituto italiano di tecnologia

IIT - Istituto Italiano di Tecnologia
Istituto Italiano di Tecnologia
La sede centrale dell'IIT a Genova
AbbreviazioneIIT
Tipocentro statale di ricerca scientifica
Fondazioneoperativo dall'ottobre 2005
Scopoavanzamento della scienza
Sede centraleBandiera dell'Italia Genova
Altre sediGenova, Arnesano, Ferrara, Milano, Napoli, Parma, Pisa, Pontedera, Roma, Torino, Rovereto, Boston
Area di azionerobotica, nanotecnologie e altro
PresidenteGabriele Galateri di Genola
Direttoregenerale: Gianmarco Montanari
scientifico: Giorgio Metta[1]
Bilancio96 milioni di euro annuali[2]
Impiegati1.500 circa[3]
MottoTechnology with human touch
Sito web

L'Istituto italiano di tecnologia (IIT) è un centro di ricerca scientifica.

La sede scientifica è a Genova, nel quartiere di Bolzaneto, mentre quella amministrativa si trova a Roma. Genova ospita anche la seconda sede scientifica dell'istituto (il Centro per le Tecnologie Umane presso il parco scientifico tecnologico degli Erzelli), mentre altri centri distaccati di ricerca sono attivi in diverse città (dodici in Italia e due a Boston negli Stati Uniti), in collaborazione con diverse università.

Il direttore scientifico dal 2019 è Giorgio Metta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione è stata creata alla fine del 2003[4] su volontà dei ministri Giulio Tremonti e Letizia Moratti.

Dalla sua nascita nel 2003, si sono scatenate polemiche: membri delle comunità scientifica, industriale e politica italiane si sono divisi in favorevoli e contrari al progetto. Tra le varie opinioni espresse, vanno ricordati tra i contrari Carlo Rubbia[5], Tullio Jappelli e Marco Pagano[6], il direttore de Le Scienze Marco Cattaneo[7], Francesco Sylos Labini del CNR[8], Renato Ugo dell'Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI)[9], Giorgio Squinzi di Confindustria,[10] e Alfonso Fuggetta del Cefriel.[11]

Invece, tra i favorevoli, l'economista Francesco Giavazzi, che così scriveva nel 2003 sul Corriere della Sera:[10][12]

«L'IIT è uno strumento per far compiere un salto al paese, perché introdurrà la competizione nel mondo dell'università e della ricerca e romperà lobby e baronie.»

Finanziato dallo Stato italiano (100 milioni all'anno secondo quanto stabilito dalla legge[13]) l'IIT è nato con lo scopo di diventare un centro di riferimento per la ricerca scientifica ad alto contenuto tecnologico, oltre all'auspicio di fornire una piattaforma per il rientro dei cosiddetti "cervelli in fuga".

In fase di costituzione, le città candidate a ospitare l'istituto erano Genova e Pisa. La scelta cadde sul capoluogo ligure in quanto sede industriale d'importanti aziende quali, tra le altre, Ansaldo, Siemens e Ericsson.

La struttura organizzativa e contrattuale dell'istituto è ispirata da quella del Max Planck Institut in Germania.[senza fonte]

L'istituto viene ufficialmente attivato nell'ottobre 2005; nel successivo mese di dicembre viene chiamato come direttore scientifico Roberto Cingolani. Con gli anni IIT diviene un centro di ricerca di rilevanza internazionale, e nel suo gruppo può vantare circa 1700 persone provenienti da circa 60 nazioni, oltre a diversi brevetti e 18 startup tecnologiche.[14] Nel 2011 diviene presidente Gabriele Galateri di Genola.

Nel resoconto relativo all'attività scientifica del 2012, curato dal direttore Cingolani e pubblicato nell'estate 2013 sul sito web dell'istituto, si annuncia l'imminente avvio d'un nuovo laboratorio IIT@Harvard presso il Dipartimento di Neurobiologia della Harvard University sempre a Boston negli Stati Uniti.[15]

Nel novembre 2013 un accordo di collaborazione scientifica è stato firmato tra l'IIT e istituto scientifico russo Skoltech (Skolkovo Institute of Science and Technology), situato a Skolkovo, vicino a Mosca.[16]

Agli inizi del 2014 Cingolani ha dichiarato l'intenzione del centro di ricerca scientifica di aprire un laboratorio dedicato alla robotica riabilitativa nel parco scientifico tecnologico degli Erzelli a Genova.[17] I nuovi laboratori del Centro per le Tecnologie Umane dell'IIT agli Erzelli vengono poi inaugurati nel luglio 2019.[18]

Nel novembre 2015 l'allora Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi annuncia che l'Istituto Italiano di Tecnologia avrà un ruolo centrale nel nuovo parco scientifico-tecnologico in costruzione nell'area post EXPO 2015.[19] Nel 2019 Cingolani lascia per approdare a Leonardo spa; gli subentra alla direzione scientifica Giorgio Metta.

Nel maggio 2020, il presidente di Ferrari John Elkann annuncia che l’Istituto insieme a Scuderia Ferrari, ha ideato l’FI5, un respiratore polmonare realizzato con materiali reperibili ed economici, da utilizzare nelle strutture ospedaliere per affrontare l’emergenza da COVID-19.[20]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene l'IIT sia un istituto completamente statale (di proprietà del Ministero dell'economia e delle finanze), è governato da una fondazione che segue le regole del diritto privato, a differenza di altre istituzioni quali le università pubbliche italiane e il CNR, che invece seguono regole di diritto pubblico.[21] Questa scelta fu dettata dalla necessità dell'istituto di poter operare attraverso una struttura più simile a quella aziendale, come avviene per il Max Planck Institut in Germania[senza fonte]. Per questo motivo, il direttore scientifico viene anche considerato il massimo esponente scientifico dell'istituto.[22]

Secondo il Piano Strategico di IIT del quinquennio 2018-2023[23], l'istituzione è organizzata in quattro macrodomini di ricerca:

  • Scienze Computazionali
  • LifeTech
  • Nanomateriali
  • Robotica

La struttura di ricerca, presso le sedi genovesi, è articolata in dipartimenti e laboratori:

Dalla fondazione dell'istituto fino al 2010 è stato attivo anche un dipartimento di telerobotica, chiuso poi per il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati.[25]

L'istituto nel 2018 impiega 225 scienziati e ricercatori a tempo indeterminato e 855 con contratti a tempo determinato e co.co.co[26]

L'amministrazione prevede un consiglio e un comitato esecutivo. Il programma di dottorato di ricerca viene gestito dall'IIT insieme all'Università di Genova.

IIT in numeri[modifica | modifica wikitesto]

A partire dalla sua nascita, l'Istituto Italiano di Tecnologia ha avuto una notevole crescita. Secondi i dati riportati sul sito ufficiale[27] la Fondazione conta:

  • 18 centri
  • 1.895 tra dipendenti, collaboratori, PhD, Post-Doc
  • oltre 18900 pubblicazioni scientifiche
  • 1.281 brevetti
  • 21 Joint Lab
  • 33 startup fondate

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione IIT è una fondazione di diritto privato disciplinata dal Codice Civile. I due principali organi della fondazione IIT sono:

  • il Consiglio - formato da quindici membri di alta qualificazione, uno dei quali nominato chairman, ha compiti di indirizzo ed approvazione delle principali strategie di sviluppo dell’Istituto.
  • il Comitato Esecutivo - formato da cinque membri (il presidente, il direttore scientifico ed altri tre componenti), è responsabile delle attività di ordinaria e straordinaria amministrazione.

Gli attuali membri del Consiglio sono: Davide Bassi, Rita Cucchiara, Elena Goitini, Luigi Gubitosi, Andrea Montanino (chairman), Alessandro Nasi, Alessandro Profumo, Alessandro Rivera, Carlo Rosa, Donatella Sciuto, Raffaele Squitieri, Francesco Stellacci, Mariarosa Taddeo, Gianmario Verona.[28]

Vertici[modifica | modifica wikitesto]

Presidente[modifica | modifica wikitesto]

Direttore scientifico[modifica | modifica wikitesto]

Centri IIT[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla sede centrale di Genova, l'IIT opera in diversi centri distaccati siti presso alcune università italiane e statunitensi. Presso questi centri, gli scienziati IIT collaborano con ricercatori dell'università ospitante il centro, perseguendo obiettivi scientifici comuni all'istituto e all'ateneo.

Uffici amministrativi dell'IIT in Roma, via Guidubaldo del Monte, 54

Attualmente, l'elenco dei centri comprende:

All'inizio era previsto anche l'avvio d'un centro per neuroscienze molecolari presso l'Ospedale San Raffaele di Milano.[32] Il progetto fu però abbandonato nell'estate 2006, senza che i motivi fossero resi pubblici.

Joint Labs[modifica | modifica wikitesto]

L'IIT ha inoltre diversi laboratori tecnologici congiunti con aziende di rilevanza internazionale ed entità di ricerca e sviluppo (più uno con un ente pubblico italiano, l'INAIL)[33]:

Opinioni[modifica | modifica wikitesto]

Sin dalla sua nascita, l'IIT ha ricevuto diverse critiche per la quantità di fondi statali, considerata da alcuni eccessiva rispetto alle dotazioni di altri istituti universitari e di ricerca.[34]

Quando a novembre 2011 il presidente del centro, Vittorio Grilli, è stato nominato viceministro dell'economia, per prevenire il rischio di conflitto di interessi a dicembre[35] Gabriele Galateri di Genola gli è subentrato.

Dopo i primi anni, numerose critiche sono inoltre cadute sull'IIT riguardo alla scarsità di risultati rispetto all'entità di fondi pubblici ricevuti. Così scrive Angelo Leopardi in un articolo per LeRagioni.it nel novembre 2010:[36]

«[...] Consideriamo uno dei dipartimenti, quello di robotica (Advanced Robotics), e prendiamo come anno di riferimento il 2009. Risultano 52 pubblicazioni, di queste solo 9 sono articoli su riviste con revisione paritaria ("peer review"), 2 sono contributi su libro e ben 41 sono articoli presentati a convegni. Se ripetiamo lo stesso esercizio per gli altri gruppi di ricerca troviamo una situazione migliore. In totale nel 2009 i ricercatori IIT hanno prodotto circa 200 articoli su riviste internazionali, un risultato sicuramente buono anche se non eccezionale, considerando che, sommando i componenti di tutti i gruppi di ricerca, si arriva a circa 300 persone. Passiamo alle richieste di brevetto: anche qui abbiamo un risultato buono, ma sicuramente non sconvolgente: 12 richieste di brevetto nel 2009.

Per comprendere questi numeri dobbiamo confrontarli con quelli di strutture di ricerca con analoghi finanziamenti. I ricercatori del Politecnico di Torino (che ha un Fondo di Finanziamento Ordinario poco superiore ai 100 milioni di euro / anno, quindi quasi uguale a quello dell'IIT) hanno prodotto circa 700 articoli su rivista nell'anno 2009. I brevetti sono stati 18.»

Nel febbraio 2015 una norma introdotta nella bozza del decreto legge "Misure urgenti per il settore bancario e per gli investimenti", approvato del Consiglio dei Ministri, intendeva affidare all'Istituto tecnologico il monopolio su tutti i brevetti delle università e degli enti di ricerca. La norma ipotizzata, a detta di Valentina Santarpia del Corriere della Sera, "ha fatto infuriare tutti: politici, università, enti di ricerca".[37][38] Lo stesso Istituto ha diramato una nota ufficiale in cui "all'unisono con il mondo della ricerca" esprime la sua "perplessità sulla norma sia nel merito che nel metodo".[39] Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini, in una nota ufficiale, ha dichiarato di non essere stata coinvolta nella stesura della norma, dichiarandola "incompatibile con l'autonomia sia delle Università che degli Enti pubblici di ricerca".[40]

Secondo Edoardo Segantini, editorialista del Corriere della Sera, l'IIT sarebbe il migliore centro di ricerca Italiano.[41][42] Secondo Elena Dusi de la Repubblica, invece, nonostante i finanziamenti, la produttività scientifica media dei suoi ricercatori sarebbe molto bassa (0,34 articoli annuali a persona) rispetto a simili istituti.[43] Riguardo a queste critiche, Cingolani ha spiegato che quel calcolo erroneamente considerava lo staff dell'IIT come 1.500 persone sin dalla sua fondazione nel 2003, quando invece vi lavoravano solo 50 persone. Considerando invece il numero di pubblicazioni annuali diviso per il numero ricercatori in forza all'istituto ogni anno, si arriva ad una cifra di circa 1,1 pubblicazioni annuali per ogni ricercatore, quindi in linea con i migliori centri di ricerca scientifica italiani.[44]

Nel febbraio 2017 Angelo Oreste Andrisano, rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia, ha definito l'IIT come il "più importante centro di ricerca nazionale"[45].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Metta è il nuovo direttore dell'Istituto Italiano di Tecnologia, in Il Secolo XIX, GEDI Gruppo Editoriale S.p.A., 2 settembre 2019. URL consultato il 21 dicembre 2020 (archiviato il 14 settembre 2019).
  2. ^ Relazione Corte dei Conti sulla gestione 2013 (PDF), su corteconti.it. URL consultato il 30 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  3. ^ Tutti i numeri dell'IIT, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2015).
  4. ^ con l'art 4, decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito con Legge 326 del 24 novembre 2003
  5. ^ Rubbia: piano oscuro, no al Mit italiano, su corriere.it, 4 novembre 2003. URL consultato il 23 ottobre 2020.
  6. ^ lavoce.info, http://www.lavoce.info/articoli/pagina771-351.html.
  7. ^ Istituto Italiano Tremonti, su cattaneo-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it.
  8. ^ L'eccellenza de' noantri, su ilfattoquotidiano.it.
  9. ^ Corriere Economia [collegamento interrotto], su na.infn.it, 3 novembre 2003, p. 2.
  10. ^ a b Domani farà ricerca pura, oggi fa litigare, su archiviostorico.corriere.it, 3 novembre 2003.
  11. ^ IIT bisognava copiare NSF, su archiviostorico.corriere.it.
  12. ^ Francesco Giavazzi, Una Cambridge anche in Italia, su corriere.it, 25 ottobre 2003.
  13. ^ Legge 24 novembre 2003, n. 326
  14. ^ Leonardo nomina Roberto Cingolani nuovo Chief Technology e Innovation Officer, su wired.it.
  15. ^ iit.it, il 7º anno[collegamento interrotto]
  16. ^ Patto IIT-Skoltech, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 27 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2013).
  17. ^ IIT punta ad Erzelli, su telenord.it. URL consultato il 6 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2014).
  18. ^ Agli Erzelli il nuovo Center for Human Technologies di Iit per "migliorare la salute dell’uomo", su genovatoday.it.
  19. ^ Matteo Renzi dopo expo, su wired.it.
  20. ^ Coronavirus, pronto il respiratore Ferrari-IIT: «Dall’idea al prodotto in 35 giorni», su ilsole24ore.com.
  21. ^ Intervista a Roberto Cingolani, su primocanale.it, 17 gennaio 2015.
  22. ^ Audizione di Roberto Cingolani e Gabriele Galateri di Genola alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati sulla questione della partecipazione dell'IIT alle startup, su radioradicale.it, marzo 2015.
  23. ^ Strategic Plan 2018-2023, su iit.it.
  24. ^ Da IIT e Nikon, il supermicroscopio che strizza la luce, su oggiscienza.it, 2 luglio 2014.
  25. ^ A Genova l'IIT perde 50 ricercatori - La telerobotica non centra gli obiettivi di eccellenza e rinuncia a rinnovare gli accordi (PDF), su scienzainrete.it. URL consultato il 6 marzo 2012.
  26. ^ Bilancio IIT 2018, su iit.it. URL consultato il 28 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2019).
  27. ^ IIT in numeri - IIT, su www.iit.it. URL consultato il 7 luglio 2023.
  28. ^ Governance - IIT, su www.iit.it. URL consultato il 26 maggio 2023.
  29. ^ CMI@SSSA Pisa, su iit.it. URL consultato il 6 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2021).
  30. ^ BjLiguria.it - Al San Martino un laboratorio di neuroscienze: accordo Università-IIT-San Martino Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive.
  31. ^ Estense.com - iit@UniFe, nuovo centro innovativo a Ferrara
  32. ^ Research Unit of Molecular Neuroscience, su w3dibit.hsr.it. URL consultato il 14 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  33. ^ Joint Labs - IIT, su iit.it. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  34. ^ Daniele Checchi e Tullio Jappelli, Domande e risposte sull'iit, su lavoce.info, 27 luglio 2005. URL consultato il 14 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2013).
  35. ^ Vertici dell'Istituto Italiano di Tecnologia, su iit.it. URL consultato il 14 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2012).
  36. ^ Angelo Leopardi, Che fine ha fatto l'Istituto Italiano di Tecnologia? Una “storia italiana”, su leragioni.it, 8 novembre 2010. URL consultato il 14 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2010).
  37. ^ Brevetti all'Istituto di tecnologia Scoppia la bufera, atenei in rivolta, su corriere.it.
  38. ^ Il giallo della privatizzazione dei brevetti, su lastampa.it. URL consultato il 9 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  39. ^ Ipotesi centralizzazione brevetti snatura la missione di IIT, su iit.it.
  40. ^ IIT, Giannini: norma brevetti incompatibile con autonomia università ed enti ricerca, su hubmiur.pubblica.istruzione.it, 25 gennaio 2015. URL consultato il 10 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  41. ^ Edoardo Segantini, La facoltà immobile che rinuncia ad innovare (PDF), su scienzainrete.it, dicembre 2014.
  42. ^ Genova: La facoltà «immobile» che rinuncia a innovare, su archiviostorico.corriere.it.
  43. ^ Elena Dusi, Ecco i campioni della ricerca in Italia e a sorpresa il Cnr arriva solo terzo, su repubblica.it.
  44. ^ I numeri di IIT, su italians.corriere.it.
  45. ^ La prof.ssa Rita Cucchiara di Unimore nel Consiglio dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, su sassuolo2000.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN9066149844979702960000 · ISNI (EN0000 0004 1764 2907 · GND (DE1135728763