Isola di Bergeggi

Isola di Bergeggi
Geografia fisica
LocalizzazioneMar Ligure
Coordinate44°14′03″N 8°26′42.5″E / 44.234167°N 8.445139°E44.234167; 8.445139
Altitudine massima53 m s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Liguria
Provincia  Savona
Comune Bergeggi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Isola di Bergeggi
Isola di Bergeggi
voci di isole d'Italia presenti su Wikipedia
Isola Bergeggi - punta Predani
Tipo di areaSIC
Class. internaz.IT1323202
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Liguria
Province  Savona
Provvedimenti istitutivilegge regionale n. 28/2009 della Regione Liguria (10/7/2009) "Disposizioni per la tutela e valorizzazione della biodiversità"[1]
GestoreComune di Bergeggi
Mappa di localizzazione
Map

L'Isola di Bergeggi o di Sant'Eugenio (Insula Liguriae in latino) è un isolotto situato nei pressi della costa ligure, nella Riviera di Ponente, di fronte al comune di Bergeggi. L'estremità del piccolo promontorio di Punta Predani dista dall'isola circa 280 metri.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

L'isola, che fa parte della Riserva naturale regionale di Bergeggi, ha una costa rocciosa medio-alta, che si erge sul mare fino a 53 metri di altezza[2].

L'ambiente naturale include frammenti di macchia mediterranea. Sulle rocce bagnate dalle onde si trovano il finocchio di mare e Limonium cordatum, oltre ad altre specie quali la Campanula sabatia e l'Euphorbia dendroides.

Anche i fondali attorno all'isola hanno delle caratteristiche molto positive dal punto di vista biologico. Per questo motivo la zona di mare intorno all'isola è un'area marina protetta[3] (area marina protetta Isola di Bergeggi) dal 2007[4].

Storia, religione e folklore[modifica | modifica wikitesto]

Vista aerea dell'Isola di Bergeggi. Sono ben visibili le rovine della torre e la chiesa di Sant'Eugenio

Sull'isola ci sono segni di insediamento di popolazioni liguri di epoca pre-romana. Sulla sommità ci sono anche una torre di avvistamento a base circolare e i resti di una chiesa del IV secolo dedicata al santo Eugenio, di origine africana. L'isolotto è stato infatti noto anche come "Isola di Sant'Eugenio". Nel corso dei secoli, e a seconda di chi abitava nei borghi vicini, è stato chiamato come "Isoletta di Liguria", "Isola di Spotorno", "Isola di Noli", "Isola di Vado"[5] e, nome che ha poi prevalso, "Isola di Bergeggi".

La torre[modifica | modifica wikitesto]

Chiamata in epoca romana Insula Liguriae,[6] probabilmente era un approdo lungo la rotta di navigazione che da Ponente andava al porto di Vada Sabatia;[6] questa possibilità sembra confermata dai ruderi di una torre circolare, da molti studiosi interpretata come un faro di segnalazione del vicino centro vadese.[6] La precisa natura del faro è in ogni caso fonte di dibattito,[6] in quanto la struttura è generalmente indicata come tardo antica. La struttura non è stata ancora indagata in via archeologica.[6]

La torre è costituita da tre corpi distinti: un recinto triangolare, in piccole pietre regolari disposte su filari orizzontali, una struttura circolare, interna al recinto, in opus quadratum, fondata sulla roccia ed infine da una costruzione a pianta quadrata, di epoca medievale, impostata sulla più antica torre circolare, costituita da grossi blocchi di pietra, alcuni di evidente reimpiego e probabilmente recuperati nel sottostante pianoro di Nord-Est dove si trovano i resti della chiesetta paleocristiana.[6]

Il monastero di sant'Eugenio[modifica | modifica wikitesto]

Una leggenda, popolare tra gli abitanti del vicino comune di Noli, narra che l'isola stessa sia arrivata di fronte alla costa ligure "traghettando" su di sé i santi Eugenio e Vendemiale, che fuggivano dalle persecuzioni dei Vandali. Sant'Eugenio era il vescovo di Cartagine e rimase sull'isola fino alla sua morte, mentre Vendemiale ripartì per la Corsica. Le spoglie di sant'Eugenio vennero traslate a Noli, dove divenne il patrono della città. La leggenda vuole che alcuni anni dopo le spoglie del santo sarebbero ritornate da sole sull'isola.

A confermare la nascita di un culto attorno al sepolcro del santo, rimane la chiesa a navata unica del V-VI secolo fondata da monaci eremiti.[6] Essa è fondata su un piano roccioso a picco sul mare, oggi poco riconoscibile in quanto immerso nella vegetazione e per il progressivo smantellamento dei resti murari di età medievale per la produzione di materiali da costruzione.[6] Tutt'oggi si sono conservate alcune sepolture nella zona meridionale della chiesa, in cui sono state trovate anfore a pareti costate di fattura mediorientale, che confermano la datazione della chiesa.[6]

La nuova chiesa monastica di sant'Eugenio, sempre in onore del santo, fondata in seguito da monaci cenobiti è già esistente e documentata il 3 marzo 992[7][8], quando il vescovo di Savona Bernardo dota il cenobio donandolo ai monaci dell'abbazia di Lerino, perché ne custodissero i resti mortali e ne costruissero il monastero accanto alla chiesa. Al nuovo cenobio sono attribuite oltre l'isola anche l'antico feudo di Bergeggi con varie rendite e proprietà, alle dipendenze inoltre vi è il feudo di Altare e l'antica parrocchiale di sant'Eugenio, la chiesa parrocchiale di Sant'Ermete nella frazione di Sant'Ermete di Vado Ligure ed il monastero di S. Spirito in Zinola di Savona[9].

I ruderi della prima chiesa paleocristiana e del complesso della chiesa e del monastero di sant'Eugenio sono tuttora visibili[9][10]. Nel 1162, durante il suo esilio francese, papa Alessandro III visitò l'isola e celebrò la solenne messa di Pasqua nella piccola abbazia. Nel 1252 con la bolla pontificia di Innocenzo IV il monastero fu soppresso ed assieme all'isola vennero inglobati nei territori della Repubblica di Noli e della Diocesi di Noli. Le spoglie di sant'Eugenio vennero quindi traslate definitivamente a Noli e custodite nella chiesa di San Paragorio. Ogni anno, il 12 luglio, in occasione della ricorrenza di Sant'Eugenio, una processione di barche parte da Noli ed approda sull'isola portando le spoglie del santo.

Nel corso dei secoli l'isola ha avuto diversi proprietari, tra cui, nei primi anni del XX secolo, l'avvocato Alessandro Millelire Albini, uomo politico e consigliere di amministrazione della Ansaldo. In tempi più recenti sull'isola è stata costruita una villa privata, che però giace in stato di abbandono. Nel 1958 sulla punta occidentale è stata collocata una scultura in ferro saldato raffigurante un uomo seduto che suona il clarinetto, opera dell'artista siciliano Giuseppe Consoli, che ha vissuto in Liguria alla fine degli anni '50. La statua, nota con il nome di pifferaio, secondo alcuni rappresenta un pastore che richiama una capretta che si trova sui giardini del promontorio prospiciente all'isola nella frazione di Torre del Mare, denominato Torre d'Ere. Infatti, all'interno del grande condominio costruito nella parte più alta di Via Torre d'Ere, vi è un ampio giardino dove è effettivamente presente una scultura, anch'essa in ferro, raffigurante una capretta stilizzata a grandezza naturale.

Criticità ambientali[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente la situazione dell'isola è instabile. La popolazione di gabbiani è aumentata spropositatamente, riflettendosi sulle caratteristiche chimico-fisiche del suolo e quindi sulla flora dell'isola. Partendo da dati storici del 1907, si è potuto constatare che la biodiversità floristica ha subito una notevole perdita di oltre il 60%.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bollettino Ufficiale Regione Liguria n.13 del 15-7-2009; allegato con i SIC su lrv.regione.liguria.it Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive. (accesso: luglio 2014)
  2. ^ Riserva Naturale Regionale di Bergeggi, punti di interesse
  3. ^ Art. n.36 Legge n.394/1991 (PDF), su gev.bologna.it. URL consultato il 24 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2007).
  4. ^ Istituzione dell'area marina protetta denominata "Isola di Bergeggi", secondo il Decreto ministeriale del 7 maggio 2007
  5. ^ Le trame e le rappresentazioni (a cura di Vitangelo Magnifico), su centrodocumentazionepierodelfinopesce.it, Centro Documentazione Piero Delfino Pesce. URL consultato il 5 novembre 2020.
  6. ^ a b c d e f g h i Paolo de Vingo, Chiese battesimali, chiese e cappelle funerarie nelle aree rurali della Liguria occidentale nei primi secoli altomedievali, in Chiese rurali in Catalogna tra l'Antichità e l'Età di Mezzo (secoli V-X), Bologna, 2011, ISBN 978-88-904294-5-3.
  7. ^ Alessandra Frondoni, San Paragorio di Noli. Le fasi del complesso di culto e l'insediamento circostante dalle origini all'XI secolo, Edizioni All'Insegna del Giglio, Firenze 2018, Monastero di Bergeggi p. 350
  8. ^ A. Frondoni, Isola di Bergeggi, in AA.VV., Archeologia in Liguria, vol. III: Scavi e scoperte 1982-86, t. 2: Dall’epoca romana al Post-Medioevo, a cura di P. Melli, Soprintendenza Archeologica della Liguria Genova, 1990, p. 403 e ss.
  9. ^ a b Gli orientamenti delle Chiese del Caprione (SP) e dell'isola di Bergeggi (SV) sul portale di archeologia archaeoastronomy.it
  10. ^ Chiese benedettine dell'isola di Bergeggi (Savona) sul portale di archeologia archaeoastronomy.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Casalis, Bergeggi, in ID., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. II, Torino 1834, pp. 253-255
  • Attilio Zuccagni-Orlandini Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue Isole, Volume Duodecimo, Firenze, 1842
  • S. Orlandi e G. Rovereto, Relazione della gita fatta all'isolotto di Bergeggi il 10 giugno 1894, Società Ligustica di Scienze Naturali, Genova, Tip. Ciminago, 1894, pp. 9
  • F. Patella, Bergeggi e la sua isola, in «La Casana», a. 1984, n. 1, pp. 20-27
  • R. Ricci, Un'isola davanti a un'isola, Torino, Omega, 1997, pp. 303
  • F. Orsino, Flora e vegetazione delle isole Gallinara e Bergeggi (Liguria occ.), Webbia 29, 595, 1975
  • AA. VV., Isola di Bergeggi: riserva naturale regionale, Le guide del Pettirosso, Regione Liguria, Genova, 1985
  • S. Forti, Dati morfologici e litologici sui fondali circostanti l'isola di Bergeggi (Liguria), Genova, 1992, estr. da «Atti dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere», 48, 1991
  • Leali Rizzi, Tina. Penco, Adriano. Liguria in blu - Guida alle immersioni subacquee da Ventimiglia a La spezia. Le Mani-Microart'S, 2001. ISBN 88-8012-179-0.
  • AA. VV., Aree protette regionali della costa ligure. Villa Hanbury Isola Gallinara Rio Torsero Bergeggi Porto Venere, Genova, Erredi Grafiche Editoriali, 2006, pp. 16.
  • L. Carobene e M. Firpo, VI. La grotta marina di Bergeggi, in AA. VV., Racconti della terra: a spasso in Liguria tra geologia e storia. Biblioteca Berio, 26 ottobre 2007 - 26 gennaio 2008. Catalogo della mostra, a cura di M.C. Bonci, E. Ferro, M. Firpo, L. Malfatto, in «La Berio», anno XLVII, n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 106-10
  • Mons. Antonio Giustiniani, Annali della Repubblica di Genova, Terza Edizione Genovese, Vol.1, Genova, 1854
  • G. Salvi, L'Insula Liguriae e la Badia di S. Eugenio, in «Rivista Storica Benedettina», V, 1910
  • G. Salvi, Quando partirono i monaci dall'isola di Bergeggi?, in «Gazzetta di Genova», 31 luglio 1915
  • F. Noberasco, L'isola di Liguria e la badia di S. Eugenio, in «Atti della Società Savonese di Storia Patria», XII, 1930
  • Nino Lamboglia, I monumenti medioevali della Liguria di Ponente, Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino, 1970, pp. 163-164
  • V. Polonio, Diocesi di Savona-Noli, in AA. VV., Liguria Monastica, in «Italia Benedettina», II, Cesena, 1979, pp. 153-170
  • C. Varaldo, Il patrimonio terriero di Sant'Eugenio dell'Insula Liguriae, in AA. VV., Liguria Monastica, in «Italia Benedettina», II, Cesena 1979
  • A. Frondoni, Isola di Bergeggi, in AA.VV., Archeologia in Liguria, vol. III: Scavi e scoperte 1982-86, t. 2: Dall’epoca romana al Post-Medioevo, a cura di P. Melli, Soprintendenza Archeologica della Liguria Genova, 1990, p. 403 e ss.

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