Intermezzo (opera)

Intermezzo
Titolo originaleIntermezzo
Lingua originaletedesco
Genereopera comica
MusicaRichard Strauss
LibrettoRichard Strauss
Fonti letterarieRichard Strauss
Attidue
Prima rappr.4 novembre 1924
TeatroStaatsoper, Dresda
Personaggi
  • Robert Storch (baritono)
  • Christine Storch, moglie di Robert (soprano)
  • Barone Lummer (tenore)
  • Stroh (tenore)
  • Moglie di Stroh (soprano)
  • Anna, cameriera degli Storch
  • Franzl Storch, figlia di Robert e Christine
  • Notaio (baritono)

Intermezzo (Op. 72) è un'opera lirica in due atti composta tra il 1919 e il 1923[1] da Richard Strauss su libretto proprio.[2][3][4][5] Fu eseguita la prima volta il 4 novembre 1924[2][3] alla Staatsoper di Dresda sotto la direzione di Fritz Busch e con interpreti Lotte Lehmann e Joseph Correck[2] .

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Ad ispirare a Richard Strauss il soggetto dell'opera fu un episodio accaduto nella vita coniugale del compositore[6][7], ovvero un biglietto d'amore, giunto erroneamente a lui, che fece ingelosire la moglie Pauline de Ahna[7]. Lo stesso protagonista dell'opera è un musicista il cui nome sembra ricordare vagamente quello dell'autore.[3]

Inizialmente, Strauss chiese di scrivere il libretto al suo assiduo collaboratore Hugo von Hofmannsthal e a Hermann Bahr, ma entrambi rifiutarono la proposta del compositore.[6] Fu poi lo stesso Bahr ad incoraggiare Strauss a scrivere il libretto di proprio pugno.[6]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Atto I[modifica | modifica wikitesto]

Vienna: Christine Storch si lamenta con la propria cameriera per la continua lontananza, per motivi di lavoro, del marito, il direttore d'orchestra Robert Storch.[2][3][4]

Durante una di queste assenze da casa (Storch è in tournée e la durata prevista di questa tournée è di due mesi[3]), Christine cede alle lusinghe del giovane barone Lummer, conosciuto dopo uno scontro in slittino, e concede a quest'ultimo un ballo.[2][3] La donna capisce però ben presto, dopo che il barone le chiede un prestito di 1000 marchi, che Lummer non è interessato a lei, ma solo al suo denaro.[2][3]

Poco dopo, finisce in mano a Christine una lettera che risulta indirizzata a Robert Storch: si tratta di una lettera d'amore che ha come mittente Mieze Meier.[2][3][4] Christine va così su tutte le furie e, dopo aver fatto le valigie, spedisce un telegramma al marito in cui paventa l'intenzione di chiedere il divorzio.[3][6]

Atto II[modifica | modifica wikitesto]

Robert Storch riceve il telegramma della moglie mentre sta giocando a skat con degli amici.[3][4][6]

Assieme a Storch è presente il quasi omonimo collega Stroh, che risulta essere il vero destinatario della lettera d'amore della Meier.[3][4][6]

Stroh si adopera così per spiegare l'equivoco alla moglie di Storch, che, nel frattempo, si era già recata dal notaio per le pratiche di divorzio.[3][6] Quest'ultima però ha ugualmente un battibecco con il marito per via delle sue continue assenze, al termine del quale i due fanno definitivamente pace, capendo di non poter fare a meno l'uno dell'altra.[3][4][6]

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Nella partitura di Intermezzo, Strauss introduce nel proprio teatro una novità (che già si era intravista in alcune opere precedenti del compositore tedesco), ovvero lo stile detto "stile di conversazione".[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Intermezzo, su IMSLP.org. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  2. ^ a b c d e f g Michele Porzio, p. 571.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m Intermezzo, su Opera Manager. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  4. ^ a b c d e f (EN) Intermezzo, su Boosey.com. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  5. ^ (EN) Intermezzo, su Opera Guide. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  6. ^ a b c d e f g h Michele Porzio, p. 572.
  7. ^ a b c Claudio Casini, vol. II, p. 589.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Michele Porzio (a cura di), Dizionario dell'opera lirica, Milano, Arnoldo Mondadori, 1991.
  • Claudio Casini, Storia della musica, Milano, Bompiani, 2006.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN121145067426966630829 · GND (DE300220472 · BNF (FRcb14014156s (data)
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