Indomito (torpediniera)

Indomito
Descrizione generale
Tipotorpediniera di scorta
ClasseCiclone
Proprietà Regia Marina
Marina militare iugoslava
CostruttoriCantieri navali del Tirreno, Riva Trigoso
Impostazione10 gennaio 1942
Varo6 luglio 1943
Entrata in servizio4 agosto 1943
Radiazione1949
Destino finaleceduta alla Jugoslavia nel 1949 ed incorporata nella Marina jugoslava come Triglav, demolita dopo il 1971
Caratteristiche generali
Dislocamentostandard 1160 t
carico normale 1652 t
pieno carico 1800 t
Lunghezza87,75 m
Larghezza9,9 m
Pescaggio3,77 m
Propulsione2 caldaie
2 turbine Tosi
potenza 16.000 HP
2 eliche
Velocità26 nodi (48,15 km/h)
Autonomia2800 miglia nautiche a 14 nodi
800 miglia nautiche a 22 nodi
Equipaggio7 ufficiali, 170 tra sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
  • 3 pezzi da 100/47 mm
  • 8 mitragliere da 20/70 mm
  • 4 tubi lanciasiluri da 533 mm
  • 4 lanciabombe di profondità
  • attrezzature per il trasporto e la posa di 20 mine
dati presi principalmente da Warships 1900-1950, Regiamarina e Trentoincina
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L’Indomito è stata una torpediniera di scorta della Regia Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Moderna unità della classe Ciclone, progettata appositamente per la scorta dei convogli lungo le insidiate rotte per il Nordafrica, la torpediniera entrò in servizio solo nell'agosto 1943, quando ormai la guerra dei convogli era terminata da alcuni mesi e mancava appena un mese all'armistizio di Cassibile: ragion per cui la nave non ebbe modo di svolgere un servizio intenso.

In seguito alla proclamazione dell'armistizio l’Indomito, il 9 settembre 1943, riparò a Portoferraio, dove erano confluite numerose torpediniere, corvette ed unità minori ed ausiliarie provenienti dai porti del Tirreno[1]. Nel mattino dell'11 settembre la nave lasciò Portoferraio insieme ad altre sei torpediniere (tra cui le gemelle Aliseo, Animoso, Ardimentoso e Fortunale) e diresse per Palermo, porto controllato dagli Alleati, dove il gruppo arrivò alle dieci del mattino del 12 settembre[1][2]. Le navi rimasero in rada dal 12 al 18 settembre, giorno in cui entrarono in porto e ricevettero acqua e provviste da parte degli statunitensi[1]. Il 20 settembre 1943 la nave lasciò il porto siciliano insieme a svariate altre unità e si portò a Malta[2], dove consegnò parte dei viveri ricevuti alle altre navi italiane già giunte nell'isola[1]. Il 5 ottobre l’Indomito, le sue gemelle ed altre tre torpediniere lasciarono Malta e rientrarono in Italia[2].

Dopo il termine del conflitto il trattato di pace assegnò l’Indomito, così come la gemella Aliseo, alla Jugoslavia: la torpediniera venne consegnata agli jugoslavi il 24 aprile 1949[3].

Ribattezzata Triglav, la nave rimase in servizio attivo sotto la nuova bandiera fino al 6 aprile 1965 [4] e venne avviata alla demolizione a partire dal 1971.[5].


Comandanti

Capitano di corvetta Emanuele Filiberto Perucca Orfei (nato a Firenze il 5 ottobre 1909) (4 luglio - 17 dicembre 1943)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d 7-12 settembre 1943 - Lo Stato in fuga
  2. ^ a b c Joseph Caruana, Interludio a Malta, su Storia Militare n. 204 – settembre 2010
  3. ^ Indomito
  4. ^ Миноносцы Италии
  5. ^ Dal Secondo Dopoguerra ad Oggi Archiviato l'11 marzo 2012 in Internet Archive.
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