Il testimone (film 1946)

Il testimone
Roldano Lupi in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1946
Durata94 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generepoliziesco, drammatico
RegiaPietro Germi
SoggettoPietro Germi
SceneggiaturaDiego Fabbri, Pietro Germi, Cesare Zavattini, Enrico Ribulsi
Casa di produzioneOrbis Film
Distribuzione in italianoCEIAD
FotografiaAldo Tonti
MontaggioGisa Radicchi Levi
MusicheEnzo Masetti
ScenografiaSalvo D'Angelo, Aldo Tomassini
TruccoCamillo De Rossi
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Il testimone è un film del 1946 diretto da Pietro Germi, al suo esordio nella regia, sotto la supervisione di Alessandro Blasetti.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Pietro, presunto assassino, sta per essere condannato a morte. Alla condanna si è arrivati grazie alla deposizione di un testimone, il ragioner Marchi, che viene però ingannato dall'avvocato difensore dell'imputato. Grazie allo stratagemma Pietro viene rimesso in libertà e prova a ricostruirsi una vita con la giovane Linda lasciandola all'oscuro del suo passato. Deciso a sposarsi e a lasciare la città il prima possibile, Pietro si imbatte per caso nel ragionier Marchi che, ancora afflitto dal senso di colpa per averlo fatto almeno in apparenza condannare ingiustamente, si offre di aiutarlo con le pratiche per il matrimonio che richiedono diversi giorni. La vicinanza tra i due porta Pietro al limite della paranoia, suscitando il sospetto di Linda e del ragionier Marchi che, dopo una scenata di Pietro, capisce di essere stato raggirato e di aver fatto scagionare il vero assassino per errore. Pietro, allora, si decide a confrontare il ragionier Marchi, pronto anche ad ucciderlo se necessario. Giunto a casa del ragioniere, Pietro scopre che l'anziano signore è morto la notte precedente, come gli conferma la padrona di casa. Ormai al sicuro da qualsiasi testimone oculare, Pietro torna a casa da Linda e, afflitto dal peso della coscienza, con un inaspettato atto d'orgoglio decide di confessare tutto alla donna amata e di costituirsi invece di scappare con lei senza dirle nulla.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film venne girato negli studi della Titanus alla Farnesina, con gli esterni a Roma nella primavera del 1945.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano il 15 febbraio del 1946.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Incassi accertati nelle sale sino al 31 dicembre 1952: 150.000.000 di lire dell'epoca.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Un altro nostro buon film, un buon 'primo' film solido e compatto e con ambizioni inconsuete. 'Il testimone' è la più profonda voce della coscienza che finisce per ridestarsi nell'animo di un assassino; questo risveglio è espresso in toni piani, coerenti, se pure talvolta non privi di qualche insistita lentezza e, quel che più conta, con episodi concreti, evidenti. Il nome di questo nuovo regista dev'esser posto accanto a quello di Blasetti [...]. Dalla loro collaborazione sono nate questa equilibrata evidenza, questa umana tristezza, queste tonalità popolaresche [...].»

«È una specie di giallo psicologico del tutto insolito per la rinascente cinematografia nazionale. Un film confuso ma non privo di talento registico e di una consistente vitalità.»

«È un film che, pur «sbagliato e moderatamente interessante nei contenuti, rivela nell'esordiente P. Germi una capacità e una sicurezza che non sono soltanto tecniche.»

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Testimone, su Comingsoon.it. URL consultato l'11 marzo 2016.
  2. ^ Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008. Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007. ISBN 978-88-6073-186-9 p. 2952
  3. ^ Il Morandini - Dizionario dei Film 2000. Bologna, Zanichelli editore, 1999. ISBN 88-08-02189-0 p. 1337

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo Bolaffi del Cinema Italiano 1945/1955
  • AA.VV. La città del cinema, Napoleone editore Roma 1979

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]