Hermann Becker-Freyseng

Hermann Becker-Freyseng durante il processo di Norimberga

Hermann Becker-Freyseng (Ludwigshafen am Rhein, 18 luglio 1910Heidelberg, 27 agosto 1961) è stato un medico tedesco e consulente per la medicina aeronautica della Luftwaffe durante gli anni del nazismo. È stato riconosciuto come uno dei principali specialisti in medicina aeronautica.[1] È stato processato e condannato al processo ai dottori.

Le prime ricerche[modifica | modifica wikitesto]

Si laureò in medicina presso l'Università di Berlino nel 1935, sebbene il suo primo notevole impegno nella ricerca non avvenne fino a tre anni dopo, quando lavorò con Hans-Georg Clamman negli esperimenti sugli effetti dell'ossigeno puro.[2]

Il lavoro con i nazisti[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente è stato reclutato da Hubertus Strughold per prendere parte nel programma nazista sulla sperimentazione umana. La particolare area di sperimentazione di Becker-Freyseng fu la ricerca in camera a bassa pressione, in cui lavorò al fianco di Ulrich Luft, Otto Gauer ed Erich Opitz.[3] Il Dipartimento per la Medicina dell'Aviazione fu istituito nel 1936 con Becker-Freyseng inizialmente come associato prima di essere promosso a coordinatore.[4] A differenza di alcuni suoi colleghi nella ricerca medica militare, era un membro del partito nazista.[5] Ha ricoperto anche il grado di capitano nel servizio medico.[1]

I vari esperimenti intrapresi da Becker-Freyseng, o comunque effettuati sotto la sua supervisione, provocarono una serie di vittime[6], in particolare gli esperimenti effettuati ad alta quota eseguiti sui detenuti del campo di concentramento di Dachau dallo stesso Becker-Freyseng, insieme a Siegfried Ruff e Hans-Wolfgang Romberg.[7] Uno dei più noti fu quello dettagliato nell'articolo pubblicato con Konrad Schäfer e intitolato Thirst and Thirst Quenching in Emergency Situations at Sea.[8]

Per gli esperimenti, gli accademici chiesero personalmente a Heinrich Himmler 40 detenuti sani del campo, che furono poi costretti a bere acqua salata o in alcuni casi ad averla iniettata nelle loro vene. A metà dei soggetti fu somministrato un farmaco chiamato berkatit,[8] per poi essere sottoposti a biopsia epatica invasiva senza anestesia: tutti i soggetti morirono, compresi quelli a cui fu somministrato il berkatit, rivelatosi tossico.[9]

Il processo ed il lavoro negli Stati Uniti[modifica | modifica wikitesto]

Incriminato al processo ai medici, fu riconosciuto colpevole delle accuse 2 e 3 (crimini di guerra e crimini contro l'umanità)[10] e condannato a venti anni di reclusione.[1] Nel 1946 il nome di Becker-Freyseng era presente in una lista di venti persone, redatta da Harry George Armstrong, che sarebbero state portate negli Stati Uniti per aiutare nello sviluppo della medicina spaziale americana.[11] Insieme a Kurt Blome, Siegfried Ruff e Konrad Schäfer, fu portato negli Stati Uniti e messo al lavoro sui progetti relativi alla corsa allo spazio.[12]

Data la responsabilità della raccolta e della pubblicazione delle ricerche intraprese insieme ai suoi colleghi, il libro risultante, German Aviation Medicine: World War II, è apparso subito dopo che Becker-Freyseng iniziò a scontare la sua pena detentiva.[13] Nel 1960 gli fu diagnosticata la sclerosi multipla e morì l'anno successivo.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Louis Leo Snyder, Encyclopedia of the Third Reich, Ware, Wordsworth, 1998, p. 69.
  2. ^ Mackowski, pp. 60-61.
  3. ^ Mackowski, p. 54.
  4. ^ Wolfgang Uwe Eckart, Man, Medicine, and the State: The Human Body as an Object of Government Sponsored Medical Research in the 20th Century, Franz Steiner Verlag, 2006, p. 110.
  5. ^ Mackowski, p. 64.
  6. ^ Freyhofer, p. 155.
  7. ^ Freyhofer, p. 184.
  8. ^ a b (EN) Jeffrey St Clair-Alexander Cockburn, Operation Paperclip: Nazi Science Heads West, su CounterPunch.org, 8 dicembre 2017. URL consultato il 16 ottobre 2023.
  9. ^ Cockburn, St. Clair, pp. 148-149.
  10. ^ Vivien Spitz, Doctors from Hell: The Horrific Account of Nazi Experiments on Humans, Sentient Publications, 2005, p. 265.
  11. ^ Jonathan D. Moreno, Undue Risk: Secret State Experiments on Humans, Routledge, 2001, p. 91.
  12. ^ Thomas E. Beam, Military Medical Ethics, Volume 2, a cura di Linette R. Sparacino, DIANE Publishing, 2003, p. 436.
  13. ^ Cockburn, St. Clair, p. 149.
  14. ^ Ernst Klee, Das Personenlexikon zum Dritten Reich. Wer war was vor und nach 1945, Zweite aktualisierte Auflage, Frankfurt am Main, Fischer Taschenbuch Verlag, 2005, p. 35.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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