Gualtiero Galeota

Gualtiero Galeota (... – ...; fl. XIV secolo) è stato un filantropo italiano del XII secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Patrizio napoletano, che visse nel Trecento, le relative notizie biografiche sono piuttosto scarse, ma si sa che si sposò con Serella Brancaccio, esponente della famiglia Brancaccio deceduta nel 1339[1].

Galeota è ricordato soprattutto per diverse donazioni. A Portici promosse la fondazione - avallata da un breve di Papa Benedetto XII nel 1337 - di un monastero per S. Francesco, poi dedicato a Sant'Antonio da Padova[2].

Tra il 1339 e il 1343 destinò, con diversi atti, uno dei suoi fondi, detto Carboneto, con giardino e abitazione, e ubicato in una parte malsana fuori dalle porte della città di Napoli, ai monaci Agostiniani, per costruirvi un complesso conventuale con la chiesa di San Giovanni a Carbonara[3], che rappresenta uno dei più importanti monumenti angioini della città. Secondo alcuni, lo stesso Galeota fu conosciuto da Boccaccio attraverso l'amico comune Dionigi di Borgo San Sepolcro[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vittore Branca,Tradizione delle opere di Giovanni Boccaccio, Edizioni di storia e letteratura, Roma 1958, pp. 181 e 191. Boccaccio cita Serella Brancaccio nel suo poemetto Caccia di Diana.
  2. ^ Storia del Convento di S.Antonio Archiviato il 18 marzo 2014 in Internet Archive. dal sito dei frati minori conventuali di Napoli
  3. ^ Carlo Celano, Delle notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli, Salvatore Palermo, Napoli 1792 (IV ed.), p. 146. Ma si veda anche Rosalba Di Meglio, Ordini mendicanti, monarchia e dinamiche politico-sociali Archiviato il 18 marzo 2014 in Internet Archive., Aonia edizioni, Raleigh 2013, p. 48.
  4. ^ Vittore Branca, op.cit., p. 183.