Grumman F2F

Grumman F2F
Un F2F-1 dello Squadron caccia VF-2B in forza alla portaerei della US Navy USS Lexington
Descrizione
Tipoaereo da caccia imbarcato
Equipaggio1
ProgettistaLeroy Grumman
CostruttoreBandiera degli Stati Uniti Grumman
Data primo volo18 ottobre 1933
Data entrata in servizio1935
Data ritiro dal servizio1940
Utilizzatore principaleBandiera degli Stati Uniti USN
Esemplari55
Costo unitario$ 12 000 (1935)
Sviluppato dalGrumman FF
Altre variantiGrumman F3F
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza6,53 m (21 ft 5 in)
Apertura alare8,69 m (28 ft 6 in)
Altezza2,77 m (9 ft 1 in)
Superficie alare21,4 (230 ft²)
Peso a vuoto1 221 kg (2 691 lb)
Peso max al decollo1 745 kg (3 847 lb)
Propulsione
Motoreun radiale Pratt & Whitney R-1535-72
Potenza700 hp (522 kW)
Prestazioni
Velocità max372 km/h (231 mph, 201 kt)
Velocità di salita10,4 m/s (2 050 ft/min)
Autonomia1 585 km (985 mi, 857 nmi)
Tangenza8 260 m (27 100 ft)
Armamento
Mitragliatrici2 Browning M1919 calibro 0.308 in (7,62 mm)
Notedati riferiti alla versione F2F-1

dati estratti da United States Navy Aircraft since 1911[1]

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Il Grumman F2F era un aereo da caccia biplano imbarcato realizzato dall'azienda statunitense Grumman nei primi anni trenta ed impiegato nei reparti aerei della United States Navy, la marina militare statunitense.

Sostituì nei reparti di volo i precedenti FF e gli ultimi Boeing F4B ancora in servizio, rimanendo operativo fino a poco prima dell'entrata statunitense nella Seconda guerra mondiale.

Cellula[modifica | modifica wikitesto]

Il Grumman F2F era un velivolo dalla struttura interamente metallica: la fusoliera era realizzata in lega leggera e solamente le ali e le superfici di controllo in coda erano rivestite in tela. Il motore era saldato su di una struttura tubolare in acciaio, imbullonata alla fusoliera.

L'ampia fusoliera, di sezione ovoidale, nella parte anteriore ospitava i piani alari e nella parte centrale (subito dopo il bordo d'uscita dell'ala superiore) l'abitacolo monoposto, chiuso con una cappottatura scorrevole all'indietro. Nella zona posteriore la fusoliera si restringeva repentinamente verso la coda terminando con gli impennaggi di tipo classico; gli stabilizzatori, nella faccia superiore, erano collegati alla fusoliera da un'asta di controvento.

Le ali, disposte nella parte anteriore della fusoliera erano caratterizzate da dimensioni tra loro diverse, più ampia la superiore, erano tra loro sfalsate (la superiore era posizionata più in avanti) e collegate da un singolo montante a forma di "N" rovesciata, integrato da una serie di cavetti d'acciaio. Gli alettoni erano disposti solamente sul piano alare superiore.

Il carrello d'atterraggio era di tipo triciclo posteriore, con gli elementi anteriori (tra loro indipendenti e dotati di singola ruota) che si ritraevano in appositi alloggiamenti circolari ricavati nella sezione anteriore della fusoliera. Al posteriore erano presenti il ruotino d'appoggio retrattile ed il gancio d'arresto che durante il volo era contenuto in un apposito alloggiamento posizionato al di sotto del piano di coda verticale.

Motori[modifica | modifica wikitesto]

L'F2F venne equipaggiato con un motore Pratt & Whitney R-1535-72 Twin Wasp Junior: si trattava di un motore radiale a 14 cilindri disposti su doppia stella e raffreddati ad aria che in quella versione era in grado di erogare una potenza pari a 700 hp (522 kW), chiamato ad azionare un'elica bipala metallica Hamilton Standard, a passo variabile.

Sistemi d'arma[modifica | modifica wikitesto]

Nelle due versioni realizzate l'armamento in dotazione dell'F2F rimase il medesimo: si trattava di una coppia di mitragliatrici Browning M1919 calibro 0.308 in (7,62 mm), posizionate in caccia sulla parte superiore della fusoliera davanti all'abitacolo del pilota, entrambe sparanti, grazie all'abbinamento con un sincronizzatore, attraverso il disco dell'elica.

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

F2F-1
F2F-2

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Stati Uniti

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enzo Angelucci, Paolo Matricardi, Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo, vol. 3, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1979, ISBN non esistente.
  • Achille Boroli, Adolfo Boroli, L'Aviazione, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1983, ISBN non esistente.
  • (EN) Len Cacutt (ed.), Grumman Single-Seat Biplane Fighters, in Great Aircraft of the World, London, Marshall Cavendish, 1989, ISBN 1-85435-250-4.
  • Chris Chant, Aerei della II Guerra Mondiale, Roma, L'Airone, 2008, ISBN 978-88-7944-910-6.
  • (EN) Francis Crosby, Fighter Aircraft, London, Lorenz Books, 2002, ISBN 0-7548-0990-0.
  • (EN) Francis Crosby, Fighter Aircraft, London, Lorenz Books, 2002, ISBN 0-7548-0990-0.
  • (EN) Gordon Swanborough, Peter M. Bowers, United States Navy Aircraft since 1911, 2nd edition, London, Putnam, 1976, ISBN 0-370-10054-9.

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Richard Dann, Grumman Biplane Fighters, in In Action, Aircraft Number 160, Carrollton, TX - USA, Squadron/Signal Publications, 1996, ISBN 978-0-89747-353-8.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]