Gran Premio di Monaco 1950

Bandiera di Monaco Gran Premio di Monaco 1950
GP del Mondiale di Formula 1
Gara 2 di 7 del Campionato 1950
Data 21 maggio 1950
Nome ufficiale XI Grand Prix de Monaco
Luogo Circuito di Monte Carlo
Percorso 3,180 km / 1,976 US mi
Circuito cittadino
Distanza 100 giri, 318,0 km/ 197,596 US mi
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio
Alfa Romeo in 1'50"2 Alfa Romeo in 1'51"0
(nel giro 24)
Podio
1. Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio
Alfa Romeo
2. Bandiera dell'Italia Alberto Ascari
Ferrari
3. Bandiera di Monaco Louis Chiron
Maserati

Il Gran Premio di Monaco 1950 è stata la seconda prova della stagione 1950 del campionato mondiale di Formula 1. La gara si è tenuta domenica 21 maggio sul circuito di Monte Carlo a Monaco ed è stata vinta dall'argentino Juan Manuel Fangio su Alfa Romeo, al primo successo in carriera; Fangio ha preceduto all'arrivo l'italiano Alberto Ascari su Ferrari e il monegasco Louis Chiron su Maserati.

Per Juan Manuel Fangio è il primo Grand Chelem (pole position, giro veloce e vittoria del Gran Premio conducendo tutti i giri in testa) in carriera in Formula 1 e il primo della storia della competizione[1] e il secondo per l'Alfa Romeo. Con 98,701 km/h di velocità media, il Gran Premio fissa inoltre il record della gara più lenta senza interruzioni della storia della Formula 1.[2]

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Il Gran Premio di Monaco si svolge sul circuito di Monte Carlo, allestito sin dal 1929 per le vie del Principato. Il circuito, nella versione usata fino al 1954, era lungo 3 180 m e possedeva 14 curve. La prima parte del tracciato percorre strade interne al centro urbano, mentre la seconda costeggia il mar Ligure passando nella zona portuale della città. Essendo Monaco ubicata su una zona collinare, il circuito presenta delle notevoli variazioni di altezza; in particolare il primo tratto è tutto in salita fino alla curva Massenet, dalla quale la pista è in discesa fino alla Portier. Altri dislivelli sono presenti tra Le Tunnel e la Chicane du Port e infine alla Bureau de Tabac.[3]

Il pilota statunitense Harry Schell si è iscritto alla gara con una Cooper T12, la prima vettura di Formula 1 a motore posteriore.[4] Tale monoposto monta un motore V2 della JAP da 1,1 litri. Quest'ultimo, assieme al V12 della Ferrari, rappresenta inoltre il debutto nel campionato mondiale dei motori a V.

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Il Gran Premio rappresenta il secondo appuntamento stagionale a distanza di una settimana dalla disputa del Gran Premio di Gran Bretagna, prima gara del campionato. È il primo Gran Premio e l'unico stagionale a disputarsi su un circuito cittadino non permanente.

Alla seconda prova del 1950 si presentano, tra le scuderie italiane, l'Alfa Romeo con tre 158 guidate dai piloti Nino Farina, Juan Manuel Fangio e Luigi Fagioli, l'Officina Alfieri Maserati con due 4CLT-48 guidate da Louis Chiron e Franco Rol e la Scuderia Ferrari, alla sua prima partecipazione a un Gran Premio di Formula 1, con tre 125 guidate da Alberto Ascari, Luigi Villoresi e Raymond Sommer. Al Gran Premio era iscritto anche Clemente Biondetti, con la Scuderia Milano, tuttavia non arrivò alla gara.

La Maserati fornisce le vetture anche alla svizzera Scuderia Enrico Platé, con i piloti Prince Bira e Toulo de Graffenried, e all'argentina Scuderia Achille Varzi, con José Froilán González e Alfredo Pián. Tutti guidano una 4CLT-48, tranne Pián, che guida una 4CLT-50.

La squadra francese Equipe Gordini iscrive due Simca-Gordini T15 e le affida ai francesi Robert Manzon e Maurice Trintignant.

La Talbot-Lago non si presenta alla gara come squadra ufficiale, sebbene fosse iscritta, ma come fornitore di telai alle privatiste Écurie Belge, con Johnny Claes, alla Écurie Rosier, con Louis Rosier e Charles Pozzi, e ai piloti Philippe Étancelin e Pierre Levegh. Pozzi e Levegh in seguito non partecipano alla gara.

L'ultima scuderia privatista iscritta era la Horschell Racing Corporation, con Harry Schell alla guida della Cooper T12.

Partecipano anche i piloti britannici Cuth Harrison e Bob Gerard su ERA B e Peter Whitehead su Ferrari 125.[5]

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo due sessioni di qualifica, come da tradizione al giovedì e al sabato, dove Charles Pozzi, Yves Giraud-Cabantous, Pierre Levegh e Clemente Biondetti non partono, la griglia di partenza viene condizionata pesantemente dal grave incidente occorso all'argentino Alfredo Pián il quale, a causa di una macchia d'olio, va a sbattere contro la tribuna con la Maserati fratturandosi una caviglia, e non prenderà più parte a una Gran Premio di Formula 1. La sessione del sabato viene sospesa definitivamente e le posizioni vengono stabilizzate ai cinque migliori tempi ottenuti nella prima sessione di prove: dalla sesta in avanti i tempi della seconda sessione. Questo sistema penalizzerà soprattutto Luigi Villoresi che, pur avendo ottenuto il secondo tempo assoluto, partirà dalla terza fila in sesta posizione.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Nella sessione di qualifica[6][7] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 34 Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'50"2 1
2 32 Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'52"8 2
3 2 Bandiera dell'Argentina José Froilán González Bandiera dell'Italia Maserati 1'53"7 3
4 14 Bandiera della Francia Philippe Étancelin Bandiera della Francia Talbot-Lago-Talbot 1'54"1 4
5 36 Bandiera dell'Italia Luigi Fagioli Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'54"2 5
6 38 Bandiera dell'Italia Luigi Villoresi Bandiera dell'Italia Ferrari 1'52"3 6
7 40 Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari 1'53"8 7
8 48 Bandiera di Monaco Louis Chiron Bandiera dell'Italia Maserati 1'56"3 8
9 42 Bandiera della Francia Raymond Sommer Bandiera dell'Italia Ferrari 1'56"6 9
10 16 Bandiera della Francia Louis Rosier Bandiera della Francia Talbot-Lago-Talbot 1'57"7 10
11 10 Bandiera della Francia Robert Manzon Bandiera della Francia Simca-Gordini 2'04"0 11
12 52 Bandiera della Svizzera Toulo de Graffenried Bandiera dell'Italia Maserati 2'00"7 12
13 12 Bandiera della Francia Maurice Trintignant Bandiera della Francia Simca-Gordini 2'19"4 13
14 24 Bandiera del Regno Unito Cuth Harrison Bandiera del Regno Unito ERA 2'01"6 14
15 50 Bandiera della Thailandia Prince Bira Bandiera dell'Italia Maserati 2'02"2 15
16 26 Bandiera del Regno Unito Bob Gerard Bandiera del Regno Unito ERA 2'03"4 16
17 44 Bandiera dell'Italia Franco Rol Bandiera dell'Italia Maserati 2'04"5 17
18 4 Bandiera dell'Argentina Alfredo Pián Bandiera dell'Italia Maserati senza tempo 18
19 6 Bandiera del Belgio Johnny Claes Bandiera della Francia Talbot-Lago-Talbot 2'12"0 19
20 8 Bandiera degli Stati Uniti Harry Schell Bandiera del Regno Unito Cooper-JAP senza tempo 20
21 28 Bandiera del Regno Unito Peter Whitehead Bandiera dell'Italia Ferrari senza tempo 21

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Al primo giro della gara si verifica un rovinoso incidente multiplo quando un'ondata improvvisa invade la curva del Tabaccaio. Juan Manuel Fangio, già in testa, riesce a evitarla e Nino Farina, in quel momento in seconda posizione, si scontra con la Maserati di José Froilán González che prende fuoco. L'argentino riesce in breve tempo a uscire dalla vettura con qualche ustione, e altri piloti, tentando di evitare le due vetture, effettuano collisioni tra loro. Luigi Fagioli, in quinta posizione, sterza bruscamente, andando in testacoda e viene urtato dal sopraggiungente Louis Rosier. Nella carambola si ritirano complessivamente dieci piloti (tra un parco partenti di 19). Soltanto Fangio riesce a evitarla restando in testa alla gara. Luigi Villoresi viene attardato in maniera irreparabile al secondo giro dalla pista ostruita dalle vetture incidentate. Escono subito di scena due grandi protagonisti del precedente Gran Premio di Gran Bretagna, Farina e Fagioli, mentre Villoresi tenta una rimonta portandosi, al 55º giro, a 32 secondi da Fangio, prima di arrendersi al 63º giro per problemi alla trasmissione. Prima, al 36º giro, si era ritirato anche Philippe Étancelin per una perdita d'olio.

Alla fine Juan Manuel Fangio, dopo avere doppiato tutti, e senza grandi problemi, riesce a conquistare la sua prima vittoria in Formula 1, raggiunge Farina in testa alla classifica con 9 punti e ottiene il primo Grand Chelem della storia: pole position, giro più veloce, vittoria della gara condotta sempre in testa. La Ferrari 125 non si è dimostrata all'altezza delle Alfa Romeo e già Enzo Ferrari comincia a pensare ad una vettura tutta nuova, con motore aspirato.

Il 3º posto di Louis Chiron lo ha reso l'unico pilota monegasco a segnare punti in Formula 1 fino al Gran Premio d'Azerbaigian 2018, quando Charles Leclerc ottenne 8 punti piazzandosi 6º, e l'unico monegasco a salire sul podio fino al Gran Premio del Bahrein 2019, quando Leclerc arrivò terzo.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati del Gran Premio[8] sono i seguenti:

Pos Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 34 Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 100 3h13'18"7 1 9
2 40 Bandiera dell'Italia Alberto Ascari Bandiera dell'Italia Ferrari 99 +1 giro 7 6
3 48 Bandiera di Monaco Louis Chiron Bandiera dell'Italia Maserati 98 +2 giri 8 4
4 42 Bandiera della Francia Raymond Sommer Bandiera dell'Italia Ferrari 97 +3 giri 9 3
5 50 Bandiera della Thailandia Prince Bira Bandiera dell'Italia Maserati 95 +5 giri 15 2
6 26 Bandiera del Regno Unito Bob Gerard Bandiera del Regno Unito ERA 94 +6 giri 16
7 6 Bandiera del Belgio Johnny Claes Bandiera della Francia Talbot-Lago-Talbot 94 +6 giri 19
Rit 38 Bandiera dell'Italia Luigi Villoresi Bandiera dell'Italia Ferrari 63 Trasmissione 6
Rit 14 Bandiera della Francia Philippe Étancelin Bandiera della Francia Talbot-Lago-Talbot 36 Perdita d'olio 4
Rit 2 Bandiera dell'Argentina José Froilán González Bandiera dell'Italia Maserati 1 Incendio 3
Rit 36 Bandiera dell'Italia Luigi Fagioli Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 0 Collisioni multiple 5
Rit 32 Bandiera dell'Italia Nino Farina Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 0 Collisioni multiple 2
Rit 16 Bandiera della Francia Louis Rosier Bandiera della Francia Talbot-Lago-Talbot 0 Collisioni multiple 10
Rit 10 Bandiera della Francia Robert Manzon Bandiera della Francia Simca-Gordini 0 Collisioni multiple 11
Rit 8 Bandiera degli Stati Uniti Harry Schell Bandiera del Regno Unito Cooper-JAP 0 Collisioni multiple 20
Rit 52 Bandiera della Svizzera Toulo de Graffenried Bandiera dell'Italia Maserati 0 Collisioni multiple 12
Rit 12 Bandiera della Francia Maurice Trintignant Bandiera della Francia Simca-Gordini 0 Collisioni multiple 13
Rit 24 Bandiera del Regno Unito Cuth Harrison Bandiera del Regno Unito ERA 0 Collisioni multiple 14
Rit 44 Bandiera dell'Italia Franco Rol Bandiera dell'Italia Maserati 0 Collisioni multiple 17
NP 4 Bandiera dell'Argentina Alfredo Pián Bandiera dell'Italia Maserati 0 Incidente in qualifica [9]
NP 28 Bandiera del Regno Unito Peter Whitehead Bandiera dell'Italia Ferrari 0 Motore [10]

Juan Manuel Fangio riceve un punto addizionale per aver segnato il giro più veloce della gara.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Piloti

Classifica mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Pos Pilota Punti
1 Bandiera dell'Italia Nino Farina 9
= Bandiera dell'Argentina Juan Manuel Fangio 9
3 Bandiera dell'Italia Luigi Fagioli 6
= Bandiera dell'Italia Alberto Ascari 6
5 Bandiera di Monaco Louis Chiron 4
= Bandiera del Regno Unito Reg Parnell 4
7 Bandiera della Francia Raymond Sommer 3
= Bandiera della Francia Yves Giraud-Cabantous 3
9 Bandiera della Francia Louis Rosier 2
= Bandiera della Thailandia Prince Bira 2

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Statistiques Pilotes-Divers-Grand chelem-FANGIO Juan Manuel, su statsf1.com. URL consultato il 13 maggio 2022.
  2. ^ (FR) Statistiques Grands Prix-Moyenne-Le moins, su statsf1.com. URL consultato il 21 giugno 2022.
  3. ^ (EN) Monte Carlo, su racingcircuits.info. URL consultato il 23 maggio 2022.
  4. ^ (EN) Harry Schell, su 500race.org. URL consultato il 9 maggio 2022.
  5. ^ (EN) Formula One 1950 Monaco Grand Prix Information, su motorsportstats.com. URL consultato il 26 maggio 2022.
  6. ^ Sessione di qualifica
  7. ^ (EN) Formula One 1950 Monaco Grand Prix Classification - Qualifying, su motorsportstats.com. URL consultato il 26 maggio 2022.
  8. ^ Risultati del Gran Premio
  9. ^ Alfredo Pián, qualificatosi diciottesimo, non prende parte alla gara a causa di un incidente in qualifica. La sua posizione sulla griglia di partenza è rimasta vuota, cfr. (EN) 1950 Monaco Grand Prix - Starting Grid, su formula1.com, 21 maggio 1950.
  10. ^ Peter Whitehead, qualificatosi ventunesimo, non prende parte alla gara a causa di un problema al motore. La sua posizione sulla griglia di partenza è rimasta vuota, cfr. (EN) 1950 Monaco Grand Prix - Starting Grid, su formula1.com, 21 maggio 1950.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1950
 

Edizione precedente:
1948
Gran Premio di Monaco Edizione successiva:
1952
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