Goztomuizli

Goztomuizli
Sovrano dell'Unione Obodrita
Samtherrscher
Stemma
Stemma
In caricadopo l'826 – 844
PredecessoreCeadrag
SuccessoreTabomuizli
Morte844
DinastiaVislavidi
PadreCeadrag
FigliTabomuizli

Goztomuizli, anche conosciuto come Goztomiuzli, Gozzomuil, Gestimulum, Gestimus, Gostomysl (... – 844) è stato un sovrano obodrita, fu Samtherrscher della federazione obodrita presumibilmente dalla morte del padre Ceadrag (dopo l'826) alla morte in battaglia nell'844.

Goztomuizli era probabilmente figlio di Ceadrag e succeddette a questo nell'830.[1]

I riferimenti storici diretti a Goztomuizli sono piuttosto scarsi e quasi tutti riferiti all'anno 844 in cui egli fu sconfitto e ucciso dal re dei franchi orientali Ludovico il Germanico[2][3][4].

Il periodo del regno di Goztomuizli fu caratterizzato dalla instabilità determinatasi nell'Impero Carolingio fra l'830 e l'843. Questa situazione fu originata dalla decisione presa nell'829 da Ludovico il Pio di modificare le regole di successione dell'impero, stabilite nella Ordinatio Imperii dell'817, per favorire il suo ultimo figlio Carlo. A seguito di questo ci fu dapprima (830) la deposizione di Ludovico il Pio ad opera dei suoi figli maggiori (Lotario, Pipino e Ludovico), poi l'anno successivo Ludovico venne reintegrato a causa del disaccordo fra i tre fratelli, quindi nell'833 i tre fratelli si coalizzarono ancora contro il padre che fu di nuovo detronizzato, ulteriori dissapori fra i fratelli portarono i più giovani Pipino e Ludovico il Germanico a riavvicinarsi al padre contro in fratello Lotario che nell'834 fu estromesso e di fatto esiliato in Italia, mentre Ludovico il Pio veniva restaurato e di nuovo incoronato imperatore nell'835, successivamente alla morte di Pipino nell'838 il suo territorio fu spartito fra i due fratelli Lotario e Carlo, nell'840 alla morte di Ludovico il Pio, si scatenò una guerra civile fra i tre fratelli che vedeva da una parte Lotario, che si era alleato con nipote Pipino II, e dall'altra Carlo e Ludovico, la guerra proseguì con alterne vicende fino all'834 in cui si concluse con l'accordo di Verdun. In base a questo accordo a Ludovico il Germanico venne assegnata la porzione di impero carolingio che si trovava a est dei fiumi Reno e Aar che verrà chiamata Regno franco orientale.

Durante questo periodo di instabilità, nella regione dell'Elba e dintorni, i nemici dei Franchi diedero luogo a varie azioni volte ad acquisire potere ai danni di detta potenza dominante. Tali azioni non cessarono con il riconoscimento di Ludovico a re del Regno Franco orientale, e Ludovico stesso dovette intervenire in più occasioni per riportare l'ordine nei suoi territori. In particolare, nell'estate dell'844, Ludovico, preoccupato che gli Obodriti potessero allearsi con i Danesi, attraversò l'Elba alla testa di una armata franca e marciò risolutamente nei territori degli Obodriti e li sconfisse in battaglia sottomettendoli. Goztomuizli che guidava l'esercito obodrita presumibilmente morì in battaglia, ma le cronache del tempo non forniscono dettagli a tal proposito.[5] È probabile che la sua morte portò alla conversione dei quattordici duchi boemi nell'845, quando vari nobili decisero di recarsi di Ludovico e chiesero di convertirsi al cristianesimo per rinsaldare i rapporti.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Thomas Nugent, The History Of Vandalia, Selbstverl., 1766, p. 180.
  2. ^ Annales Fuldenses Archiviato il 5 gennaio 2018 in Internet Archive., p.364, "844...Hludowicus Obodritos defezione molientes Bello perdomuit occiso Regen eorum Goztomuizli terramque illorum et populum sibi divinitus subiugatum per duces ordinavit...
  3. ^ Annales Xantenses Archiviato il 5 gennaio 2018 in Internet Archive., p.14, "844...Ibique unus ex regibus eorum interiit, Gestimus nomine, reliqui vero fidem prebentes veniebant ad eum...
  4. ^ Annales Hildesheimenses, versione online Archiviato il 5 gennaio 2018 in Internet Archive., p.17, "844...Lotharius rex cum orientalibus Francis venit in Sclaviam et eorum regem Gestimulum occidit ceterosque sibi subegit...
  5. ^ Goldberg, Op. citata, pp. 132-136.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]