Governo ombra del Partito Democratico del 2008-2009

Voce principale: Partito Democratico (Italia).
Walter Veltroni, presidente del Governo ombra del PD

Il governo ombra del Partito Democratico, guidato da Walter Veltroni, è stato il secondo governo ombra della storia d'Italia. È stato presentato il 9 maggio 2008, all'indomani dell'insediamento del Governo Berlusconi IV, risultato vincitore delle elezioni politiche del 2008.[1] Con l'elezione di Dario Franceschini come nuovo segretario nazionale, il 21 febbraio 2009, dopo meno di un anno il Governo ombra è decaduto[2]. Il segretario del Partito Democratico Walter Veltroni aveva annunciato la propria intenzione di formare un governo ombra immediatamente dopo le elezioni politiche del 2008, che avevano fatto registrare una sconfitta della coalizione che lo candidava alla presidenza del Consiglio.

Tale organismo ricalca il modello dello shadow cabinet britannico. Nel caso italiano, si tratta di un governo senza alcuna valenza giuridica, la cui funzione è, a detta dell'allora leader del Partito Democratico, di incalzare i ministri e avanzare proposte alternative[3]. L'unico precedente in Italia era stato il Governo ombra guidato nel 1989 dall'allora segretario del PCI Achille Occhetto.

Il Governo ombra presieduto da Veltroni è decaduto con l'elezione del nuovo segretario del Partito, Dario Franceschini, il 21 febbraio 2009[4]. Il nuovo segretario, pur essendo stato fra i componenti del Governo ombra, ha scelto una modalità diversa di organizzazione dell'iniziativa politica, dividendola in 12 dipartimenti con altrettanti responsabili, che in parte sono coincisi con gli ex ministri-ombra[5].

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Il governo ombra era composto da soli esponenti del Partito Democratico: non erano dunque presenti esponenti dell'Italia dei Valori, partito alleato del PD, né quelli dei Radicali Italiani (i cui esponenti facevano parte del gruppo parlamentare democratico in Parlamento). Per quanto riguarda i dipietristi, Veltroni ha spiegato la sua scelta[6] motivandola col fatto che i parlamentari dell'IdV hanno preferito creare gruppi parlamentari autonomi.[7]

Facevano parte del governo ombra: il Segretario nazionale del PD, che lo presiedeva, i ministri-ombra, il Vicesegretario del PD, i Capigruppo di Camera e Senato, un Portavoce e un Coordinatore.[1]

I ministri-ombra erano in tutto ventuno, tanti quanti i ministri del governo in carica; il governo-ombra si distingueva da quest'ultimo per la presenza di un ministero-ombra della Comunicazione (mentre nel governo Berlusconi IV il Ministero delle comunicazioni è accorpato al Ministero dello sviluppo economico) e per l'assenza di un ministro-ombra dei Rapporti con il Parlamento (in quanto questa funzione era svolta dai i capigruppo nei due rami del Parlamento[8]).

Nove ministri-ombra su ventuno erano di sesso femminile, per una percentuale del 43% contro il 19% (4 ministri) del governo Berlusconi IV. L'età media del governo-ombra era di 52 anni, con tre esponenti al di sotto dei quarant'anni; per contro, l'età media dell'esecutivo nazionale è di 50 anni, con cinque esponenti meno che quarantenni.

Segue il prospetto completo dei componenti del governo ombra:

Enrico Letta, ministro ombra di Lavoro, salute e politiche sociali
Pier Luigi Bersani, ministro ombra di Economia e Finanze
Ministri-ombra Competenze
Walter Veltroni Presidente del Consiglio dei ministri (Segretario nazionale del PD)
Piero Fassino Affari esteri e Italiani nel mondo
Marco Minniti Interno
Enrico Letta Lavoro, salute e politiche sociali
Pier Luigi Bersani Economia e finanze
Lanfranco Tenaglia Giustizia
Matteo Colaninno Sviluppo economico
Roberta Pinotti Difesa
Andrea Martella Infrastrutture e trasporti
Maria Pia Garavaglia Istruzione, università e ricerca
Alfonso Andria Politiche agricole alimentari e forestali
Ermete Realacci Ambiente e tutela del territorio e del mare
Vincenzo Cerami Beni e attività culturali
Giovanna Melandri Comunicazioni
Sergio Chiamparino Riforme per il federalismo
Mariangela Bastico Rapporti con le Regioni
Michele Ventura Attuazione del programma di governo
Vittoria Franco Pari opportunità
Pina Picierno Politiche per i giovani
Beatrice Magnolfi Semplificazione normativa
Maria Paola Merloni Politiche comunitarie
Linda Lanzillotta Pubblica amministrazione e innovazione
Dario Franceschini Vicesegretario nazionale del PD
Anna Finocchiaro Capogruppo al Senato della Repubblica[9]
Antonello Soro Capogruppo alla Camera dei Deputati[9]
Enrico Morando Coordinatore
Ricardo Franco Levi Portavoce

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il governo ombra - Ministri e incarichi, su partitodemocratico.it, Partito Democratico, 9 maggio 2008. URL consultato il 10 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2008).
  2. ^ Il governo ombra - Decade il governo ombra, su partitodemocratico.it, Partito Democratico, 25 febbraio 2009. URL consultato il 26 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
  3. ^ Per costruire l'alternativa, su partitodemocratico.it, Partito Democratico (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
  4. ^ Decade il governo ombra, su partitodemocratico.it. URL consultato il 26 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2009).
  5. ^ Composizione dipartimenti, su partitodemocratico.it. URL consultato il 26 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2009).
  6. ^ Governo ombra e coordinamento: la risposta di Veltroni. Alle correnti Pd, su blog.panorama.it, Panorama.it, 9 maggio 2008. URL consultato il 10 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2008).
  7. ^ Claudia Fusani, Veltroni presenta il "suo" governo. 21 ministri, pressing su Berlusconi, su repubblica.it, la Repubblica, 9 maggio 2008. URL consultato il 10 maggio 2008.
  8. ^ Un governo ombra con soluzioni alternative per il paese - Conferenza stampa di Walter Veltroni e Dario Franceschini (video), su democratica.tv, 9 maggio 2008. URL consultato l'11 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2008).
  9. ^ a b I capigruppo nei due rami del Parlamento svolgevano la funzione corrispondente a quella del Ministro per i rapporti con il Parlamento

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]