Giuseppe Zongo Ondedei

Giuseppe Zongo Ondedei
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
  • Vescovo di Fréjus
  • Abate di Blanchelande
 
Natomaggio 1608 a Pesaro
Consacrato vescovo20 ottobre 1658
Deceduto24 luglio 1674 a Frejus
 

Giuseppe Zongo Ondedei (Pesaro, maggio 1608Fréjus, 24 luglio 1674) è stato un vescovo cattolico italiano.

Stemma Ondedei

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Zongo Ondedei nacque intorno al maggio 1608 in una nobile famiglia pesarese ai margini dell'Adriatico in Italia. Studiò giurisprudenza all'Università di Bologna, dove conseguì il titolo di dottore. Dopo essere stato investito di diversi incarichi alla corte di Roma e all'estero, dove divenne successivamente uditore della Legazione Apostolica in Portogallo, uditore della Rota Romana ad Avignone e assistente del cardinale Marzio Ginetti, legato pontificio in Germania. Arrivò a Parigi nel 1646 e diventò maestro di camera e segretario poi amico, confidente e ausiliare di Giulio Mazzarino durante la Fronda. Uomo esperto di intrighi, si impegnò per ottenere informazioni e raccogliere voci dalla corte e dal Parlamento.

Come ricompensa per i suoi servizi, divenne abate commendatario dell'abbazia di Blanchelande il 1º gennaio 1649.[1] Eminenza grigia del cardinale Mazzarino, servì da collegamento tra lui e la regina Anna d'Austria e portò la loro corrispondenza, cosa che gli cagionò la cattura e l'imprigionamento da parte del principe di Condé nel gennaio 1651; dovette dimettersi dalla sua abbazia nell'agosto del stesso anno. Giuseppe Zongo Ondedei partecipò all'Assemblea del clero del 1656 e venne posto sulla cattedra episcopale di Fréjus nel 1658 su raccomandazione di Mazzarino e venne consacrato da Ferdinand de Neufville de Villeroy, vescovo di Chartres.

Venne designato in gennaio 1661 per la diocesi di Évreux, ma il trasferimento non divenne effettivo.[2] Quando il cardinale morì, tornò nella sua diocesi di Fréjus, che non lasciò mai. L'intrigante prelato di corte diventò vescovo esemplare. Lasciò in eredità le sue proprietà in Francia alla sua chiesa, agli ospedali e ai poveri prima di morire in luglio 1674. Venne sepolto nella tomba che aveva preparato nella sua cattedrale.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Julien Gilles Travers, Annuaire du Département de la Manche, 1859, vol. 31, p.32.
  2. ^ (FR) Louis de Mas Latrie & Migne, Dictionnaire de statistique religieuse et de l'art de vérifier les dates, 1851, p.343.
  3. ^ (FR) R.P. Richard & Giraud, Bibliothèque sacrée ou Dictionnaire universel, historique, dogmatique, canonique, géographique et chronologique des sciences ecclésiastiques, Paris, 1828, tome XXVVIII, p.299

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Nina Brière, Douceur, négociations et réconciliation: Le gouvernement de Louis XIV face à la Fronde des grands (1648-1661), Mémoire Université de Laval Québec.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Fréjus Successore
Pierre Camelin 1658 - 1674 Antoine de Clermont
Controllo di autoritàVIAF (EN208867210 · CERL cnp01415828 · GND (DE1017478988 · WorldCat Identities (ENviaf-208867210