Giulio Cesare de' Rossi

Giulio Cesare de' Rossi
Stemma dei Rossi di San Secondo
NascitaSan Secondo Parmense, 1519
MorteChiaravalle, 6 aprile 1554
Dati militari
Paese servitoImperiali di Carlo V
Stato Pontificio
GuerreGuerra di Lombardia (1551)
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Giulio Cesare de' Rossi (San Secondo Parmense, 1519Abbazia di Chiaravalle della Colomba, 6 aprile 1554) è stato un condottiero italiano del XVI secolo, dei Marchesi di San Secondo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giulio Cesare de' Rossi nacque a San Secondo Parmense nel 1519 ultimogenito del marchese Troilo I e di Bianca Riario. Protagonista in gioventu' di giostre e tornei da quali uscì spesso vincitore[1], ricevette dal padre in eredità il feudo di Basilicanova.[2]

Di carattere irascibile e ambizioso, Giulio Cesare, al quale era preclusa la successione diretta sulla contea di San Secondo, decise di ingrandire i propri possedimenti rapendo la primogenita delle due figlie di Roberto Sanseverino, conte di Caiazzo e Colorno, ereditiera di un grosso patrimonio. La giovane, orfana di padre, si trovava con la madre a Venezia, protetta dallo zio naturale con il quale Giulio Cesare, recatosi a Venezia, entrò prima in confidenza e quindi si accordò per rapirla nel 1539. Celebrato immediatamente il matrimonio, Giulio Cesare fuggì da Venezia riparando in armi a Colorno.

I veneziani, non potendo perseguirlo perché il Rossi era fuggito in un territorio al di fuori della loro giurisdizione, emisero un bando in perpetuo dai territori della repubblica di Venezia nei suoi confronti. Tuttavia Paolo III, di cui Giulio Cesare era suddito essendo all'epoca Parma di pertinenza dei Farnese, non accettò il misfatto e punì il Rossi non solo espellendolo da Colorno, ma anche privandolo del lascito paterno di Basilicanova.[2]

Rocca dei Rossi di San Secondo.

Giulio Cesare riparò quindi a Caiazzo dove aveva ereditato dei beni attraverso il matrimonio forzoso con la Sanseverino. Tuttavia Giulio Cesare non si limitò a governare il feudo campano, discusse aspramente con i propri vassalli e armò dei sicari per porre fine alle contese, finendo in carcere a seguito del suo coinvolgimento nei tumulti di Napoli contro il viceré Toledo.[2]

Nel frattempo la morte di Pier Luigi Farnese, da poco nominato duca di Parma, fece balenare al Rossi l'idea di poter recuperare le sue terre: si decise a tornare al nord per abboccarsi con Ferrante Gonzaga, generale di Carlo V, che nel frattempo aveva occupato Piacenza, prima capitale del neonato ducato. Il Rossi gli promise appoggi per la presa di Parma in cambio della promessa di essere reinsediato nei possedimenti confiscati dai Farnese.[1]

Nel 1551 scoppiò la guerra in Lombardia che vide contrapposti la Francia e il Duca di Parma Ottavio Farnese da una parte e il Papa Giulio III alleato degli imperiali di Carlo V dall'altra. Giulio Cesare, colonnello degli imperiali, tentò più volte senza successo la sortita su Colorno e quando si siglò la pace, nel 1552, la sua posizione venne totalmente ignorata dai contendenti.[2]

Rocca dei Rossi: Sala dei Giganti. Qui viene rappresenta in formato allegorico la vicenda di Giulio Cesare che, come i giganti appunto, ebbe la presunzione di sfidare chi era più forte di lui (i Farnese), finendo con pagarne le conseguenze.

Accordatosi nel 1554 con Cosimo I de' Medici per servirlo nella Guerra di Siena, indugiò nel raggiungerlo cercando il momento propizio per eliminare il duca di Parma Ottavio Farnese. Sorpreso dai sicari ducali presso l'abbazia di Chiaravalle, venne ucciso insieme a nove suoi fedelissimi.[2]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Dalla moglie Maddalena Sanseverino ebbe sei figli:

  • Ippolita, che sposò Alberto Pio signore di Meldola;
  • Fulvia, che sposò Gian Antonio de Cardona marchese di Padula;
  • Ercole, da cui deriva il ramo dei Rossi di Caiazzo;
  • Giulio, che militò nella guerra di Francia contro gli Ugonotti;
  • Sulpizia, monaca;
  • Ferrante, che si stabilì a Mantova, fu uomo d'arme.[2]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pier Maria II de' Rossi, IV conte di San Secondo Pier Maria I de' Rossi, III conte di San Secondo  
 
Maria Giovanna Cavalcabò  
Giovanni de' Rossi, V conte di San Secondo  
Antonia Torelli Guido Torelli, I conte di Guastalla e Montechiarugolo  
 
Orsina Visconti  
Troilo I de' Rossi, I marchese di San Secondo  
Francesco Scotti Douglas, conte di Carpaneto e Vigoleno  
 
 
Angela Scotti Douglas  
 
 
 
Giulio Cesare de' Rossi  
Paolo Riario Raffaele Riario  
 
Teodorina Spinola  
Girolamo Riario, signore di Imola e Forlì  
Bianca della Rovere Leonardo della Rovere  
 
Luchina Monleone  
Bianca Riario  
Galeazzo Maria Sforza, V duca di Milano Francesco Sforza, IV duca di Milano  
 
Bianca Maria Visconti  
Caterina Sforza  
Lucrezia Landriani  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Portale dedicato alla Storia di Parma e a Parma nella Storia, a cura dell'Istituzione delle Biblioteche di Parma ::: Dizionario biografico: Rondani-Ruzzi, su parmaelasuastoria.it. URL consultato il 13 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2015).
  2. ^ a b c d e f Pompeo (1781-1851) Litta, Famiglie celebri di Italia. Rossi di Parma / P. Litta. URL consultato il 13 febbraio 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Rossi di Parma, Torino, 1835. ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]