Il Giro del Piemonte 1932, ventitreesima edizione della corsa, si svolse in quattro tappe, dal 17 al 21 aprile 1932, su un percorso di 686,7 km con partenza e arrivo a Torino. Fu vinto dall'italiano Giuseppe Martano, che completò il percorso in 21h43'02" precedendo i connazionali Giuseppe Olmo e Felice Lessona. Dei 96 ciclisti al via, 60 completarono il Giro.[1]
Riservato a indipendenti e dilettanti, fu organizzato dal quotidiano torinese La Stampa insieme all'U.S. Torinese.[2]
Si iscrissero alla prova oltre 100 ciclisti, indipendenti e dilettanti, in rappresentanza delle principali società torinesi (G.S. Spa, S.C. Vigor, S.C. Paracchi, U.S. Ausonia e Dopolavoro Fiat) e piemontesi (C.V. Alessandrino, U.C. Novarese, Pedale Astigiano, U.S. Albese, U.C.A. Biellese). A queste si aggiunsero diverse formazioni lombarde (le milanesi S.C. Genova, U.S. Azzini e U.S. Milanese, la S.C. Binda di Varese, la U.C. Bergamasca e la U.S. Legnanese) e liguri (tra queste la U.S. Fulgor di Savona) oltre a singoli ciclisti da Emilia Romagna, Toscana, Trentino, Sardegna, Francia e Svizzera.[3]
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- ^ (FR) 26ème Giro del Piemonte 1932, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato il 17 marzo 2023.
- ^ Cento tra i migliori indipendenti e dilettanti disputeranno il Giro del Piemonte, in Il Littoriale, Anno VI, n. 92, 16 aprile 1932. URL consultato il 17 marzo 2023.
- ^ Il XXIII Giro del Piemonte, in La Stampa, 16 aprile 1932. URL consultato il 18 marzo 2023.
- ^ La Giuria della corsa, constatata l'infrazione commessa da Giuseppe Graglia (secondo classificato), nel farsi dare dal compagno di squadra Battista Astrua una ruota per una semplice foratura di gomma, e cioè non per guasto irreparabile, ai sensi dell'art. 7 del regolamento della corsa, applicò ai due suddetti corridori una penalità di 15 minuti, ammonendo gli stessi che in caso di recidiva sarebbero stati presi a loro carico più severi provvedimenti. In base a tale deliberazione, Graglia passò al 60º posto e Astrua al 69º.
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Giro del Piemonte 1932
Fritz Saladin