Giro d'Italia 2010

Bandiera dell'Italia Giro d'Italia 2010
Il percorso dell'edizione 2010
Edizione93ª
Data8 maggio - 30 maggio
PartenzaAmsterdam (NLD)
ArrivoVerona
Percorso3 483,6 km, 21 tappe
Tempo87h44'01"
Media39,710 km/h
Valida perCalendario mondiale UCI 2010
Classifica finale
PrimoBandiera dell'Italia Ivan Basso
SecondoBandiera della Spagna David Arroyo
TerzoBandiera dell'Italia Vincenzo Nibali
Classifiche minori
PuntiBandiera dell'Australia Cadel Evans
MontagnaBandiera dell'Australia Matthew Lloyd
GiovaniBandiera dell'Australia Richie Porte
Cronologia
Edizione precedenteEdizione successiva
Giro d'Italia 2009Giro d'Italia 2011

Il Giro d'Italia 2010, novantatreesima edizione della "Corsa Rosa", si svolse in 21 tappe dall'8 al 30 maggio 2010 per un totale di 3483,6 km. La vittoria finale andò a Ivan Basso, che concluse la corsa in 87h44'01", a una media complessiva di 39,710 km/h. Per il corridore varesino della Liquigas-Doimo fu il secondo successo dopo quello del 2006.

Oltre alla vittoria finale Basso si aggiudicò due tappe: la cronosquadre, e l'arrivo sullo Zoncolan. Il successo arrivò grazie anche ai piazzamenti nelle frazioni di alta montagna e al lavoro di squadra, che portò Vincenzo Nibali sul terzo gradino del podio. Al secondo posto giunse David Arroyo, che vestì la maglia rosa fino alla terzultima tappa, dopo essere entrato nella fuga della frazione con arrivo all'Aquila nella quale aveva guadagnato una dozzina di minuti sui migliori. Tre australiani conquistarono le altre maglie: Cadel Evans, campione del mondo e vincitore della tappa con arrivo a Montalcino, primo nella classifica a punti. Matthew Lloyd, vincente a Carrara, miglior scalatore. Richie Porte (anche lui in fuga tra Lucera e L'Aquila e per tre giorni in "rosa") leader tra i giovani.

Il percorso era stato presentato ufficialmente il 24 ottobre 2009 allo Studio 2000 di Milano.[1][2] Dei 198 partenti, conclusero la kermesse 139 atleti. Da questa edizione cambiò la maglia che identifica il leader della classifica a punti: non più ciclamino ma rossa. Per la mancata partecipazione del detentore del titolo Denis Menchov, il numero uno fu assegnato al campione del mondo in carica Cadel Evans.

Yolanthe Cabau, madrina dell'edizione 2010 del Giro

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Percorso[modifica | modifica wikitesto]

La partenza del Giro fu ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, con una tappa a cronometro individuale: nona volta in cui la tappa d'apertura è avvenuta all'estero, dopo i precedenti di San Marino (1965), Principato di Monaco (1966), Verviers (1973), Città del Vaticano (1974), Atene (1996), Nizza (1998), Groninga (2002) e Seraing (2006).[1] Dopo altre due tappe in terra olandese con partenza da Amsterdam e arrivi a Utrecht e Middelburg, i ciclisti sono rientrati in Italia, ripartendo da Savigliano con una cronometro a squadre. La corsa si concluse a Verona, con a cronometro individuale (come nel 1984).[2] Cinque le tappe con arrivi in salita (Terminillo, Monte Zoncolan, Peio Fonti, Aprica e Passo del Tonale), mentre una terza tappa a cronometro (tutta in salita) giunse al Plan de Corones (con tracciato che ricalcò una frazione già proposta nel 2008); due i giorni di riposo, l'11 e il 24 maggio.[3] La "Cima Coppi" di quest'edizione fu il Passo di Gavia nella ventesima tappa, a 2.618 metri.[4]

Tappe[modifica | modifica wikitesto]

Tappa Data Percorso km Vincitore di tappa Leader cl. generale
8 maggio Amsterdam (NLD) (cron. individuale) 8,4 Bandiera del Regno Unito Bradley Wiggins Bandiera del Regno Unito Bradley Wiggins
9 maggio Amsterdam (NLD) > Utrecht (NLD) 210 Bandiera degli Stati Uniti Tyler Farrar Bandiera dell'Australia Cadel Evans
10 maggio Amsterdam (NLD) > Middelburg (NLD) 224 Bandiera del Belgio Wouter Weylandt Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov
11 maggio giorno di riposo
12 maggio Savigliano > Cuneo (cron. a squadre) 33 Bandiera dell'Italia Liquigas-Doimo Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali
13 maggio Novara > Novi Ligure 162 Bandiera della Francia Jérôme Pineau Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali
14 maggio Fidenza > Carrara 172 Bandiera dell'Australia Matthew Lloyd Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali
15 maggio Carrara > Montalcino 220[5] Bandiera dell'Australia Cadel Evans Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov
16 maggio Chianciano Terme > Terminillo 189 Bandiera della Danimarca Chris Anker Sørensen Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov
17 maggio Frosinone > Cava de' Tirreni 187 Bandiera dell'Australia Matthew Goss Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov
10ª 18 maggio Avellino > Bitonto 230 Bandiera degli Stati Uniti Tyler Farrar Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov
11ª 19 maggio Lucera > L'Aquila 262 Bandiera della Russia Evgenij Petrov Bandiera dell'Australia Richie Porte
12ª 20 maggio Città Sant'Angelo > Porto Recanati 206 Bandiera dell'Italia Filippo Pozzato Bandiera dell'Australia Richie Porte
13ª 21 maggio Porto Recanati > Cesenatico 223 Bandiera dell'Italia Manuel Belletti Bandiera dell'Australia Richie Porte
14ª 22 maggio Ferrara > Asolo 205 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Bandiera della Spagna David Arroyo
15ª 23 maggio Mestre > Monte Zoncolan 222 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Bandiera della Spagna David Arroyo
24 maggio giorno di riposo
16ª 25 maggio San Vigilio di Marebbe > Plan de Corones (cron. individuale) 12,9 Bandiera dell'Italia Stefano Garzelli Bandiera della Spagna David Arroyo
17ª 26 maggio Brunico > Peio Fonti 173 Bandiera della Francia Damien Monier Bandiera della Spagna David Arroyo
18ª 27 maggio Levico Terme > Brescia 156 Bandiera della Germania André Greipel Bandiera della Spagna David Arroyo
19ª 28 maggio Brescia > Aprica 195 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Bandiera dell'Italia Ivan Basso
20ª 29 maggio Bormio > Ponte di Legno-Tonale 178 Bandiera della Svizzera Johann Tschopp Bandiera dell'Italia Ivan Basso
21ª 30 maggio Verona (cron. individuale) 15,3 Bandiera della Svezia Gustav Larsson Bandiera dell'Italia Ivan Basso
Totale 3 483,6

Squadre e corridori partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Partecipanti al Giro d'Italia 2010.

Al Giro furono invitate 22 squadre, delle quali 15 rientravano nel circuito UCI ProTour mentre 7 erano UCI Professional Continental Team[6]:

N. Cod. Squadra
1-9 BMC Bandiera degli Stati Uniti BMC Racing Team
11-19 ASA Bandiera dell'Italia Acqua & Sapone
21-29 ALM Bandiera della Francia AG2R La Mondiale
31-39 AND Bandiera dell'Italia Androni Giocattoli
41-49 AST Bandiera del Kazakistan Astana Team
51-59 BTL Bandiera della Francia Bbox Bouygues Telecom
61-69 GCE Bandiera della Spagna Caisse d'Epargne
71-79 CTT Bandiera della Svizzera Cervélo TestTeam
81-89 COF Bandiera della Francia Cofidis
91-99 COG Bandiera dell'Irlanda Colnago-CSF Inox
101-109 FOT Bandiera della Spagna Footon-Servetto
N. Cod. Squadra
111-119 GRM Bandiera degli Stati Uniti Garmin-Transitions
121-129 LAM Bandiera dell'Italia Lampre-Farnese Vini
131-139 LIQ Bandiera dell'Italia Liquigas-Doimo
141-149 OLO Bandiera del Belgio Omega Pharma-Lotto
151-159 QST Bandiera del Belgio Quick Step
161-169 RAB Bandiera dei Paesi Bassi Rabobank
171-179 SKY Bandiera del Regno Unito Team Sky
181-189 THR Bandiera degli Stati Uniti Team HTC-Columbia
191-199 KAT Bandiera della Russia Team Katusha
201-209 MRM Bandiera della Germania Team Milram
211-219 SAX Bandiera della Danimarca Team Saxo Bank

Dettagli delle tappe[modifica | modifica wikitesto]

1ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Regno Unito Bradley Wiggins Team Sky 10'18"
2 Bandiera degli Stati Uniti Brent Bookwalter BMC a 2"
3 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Regno Unito Bradley Wiggins Team Sky 10'18"
2 Bandiera degli Stati Uniti Brent Bookwalter BMC a 2"
3 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC s.t.
Descrizione e riassunto
Gilberto Simoni durante il cronoprologo di Amsterdam

Cronometro pianeggiante e per specialisti quella percorsa nel centro di Amsterdam, lungo i canali e binari dei tram. La partenza era posta in Museumplein, distante 8,4 km dall'arrivo collocato nei pressi dello Stadio Olimpico.

A vincere è stato il campione britannico di specialità Bradley Wiggins, seguito dall'outsider Brent Bookwalter, compagno di squadra alla BMC di uno dei favoriti della vigilia, Cadel Evans (terzo classificato). La pioggia ha svantaggiato buona parte dei corridori, senza però troppe sorprese nei distacchi. Da segnalare la prova di Vincenzo Nibali: l'atleta della Liquigas ha sostituito in extremis Franco Pellizotti, ottenendo un buon piazzamento (undicesimo a 10") nonostante abbia preso in pieno con la propria bicicletta un piccione e abbia rischiato di cadere diverse volte. Unica scivolata, comunque senza conseguenze, è stata quella di Domenico Pozzovivo, uomo di classifica della Colnago-CSF Inox.[7]

2ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera degli Stati Uniti Tyler Farrar Garmin 4h56'46"
2 Bandiera dell'Australia Matthew Goss HTC s.t.
3 Bandiera dell'Italia Fabio Sabatini Liquigas s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC 5h07'09"
2 Bandiera degli Stati Uniti Tyler Farrar Garmin a 1"
3 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team a 3"
Descrizione e riassunto

La seconda tappa, ancora in terra olandese, ha portato i corridori dalla capitale Amsterdam a Utrecht. Lunga 210 km, quasi completamente pianeggianti, ha presentato i primi due Gran Premi della Montagna, praticamente impercettibili per i corridori.

La tappa è stata caratterizzata da diverse cadute, dovute alla pioggia e ai tanti spartitraffico (scarsamente segnalati), che hanno visto protagonisti tra i tanti il campione italiano Filippo Pozzato e numerosi pretendenti alla vittoria finale, come lo spagnolo Carlos Sastre, la stessa maglia rosa Bradley Wiggins, gli italiani Damiano Cunego e Gilberto Simoni, e velocisti come l'americano Tyler Farrar e l'italiano Alberto Loddo. Fra questi è riuscito a rientrare nel gruppo di testa solo Farrar. La frazione ha visto una fuga iniziale di quattro corridori - il tedesco Paul Voss, gli italiani Stefano Pirazzi e Mauro Facci e l'olandese Rick Flens - tentativo ripreso a meno di 30 km dall'arrivo. La volata generale, di un gruppo comunque ridotto dalle numerose scivolate, è stata vinta dall'americano Farrar sull'australiano Goss e l'italiano Sabatini. Arrivando con 37" di ritardo, Wiggins ha ceduto la maglia rosa al campione del mondo Cadel Evans, primo con appena un secondo di vantaggio su Farrar (che recupera terreno grazie ai 20" di abbuono) e 3" su Vinokurov. Perdono secondi in classifica anche Sastre, Cunego e Simoni. La prima maglia verde è Paul Voss, quella rossa va a Tyler Farrar. La maglia bianca, invece, resta a Richie Porte. Si registra anche il ritiro di Martin Kohler (BMC), primo di questo Giro.[8]

3ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Belgio Wouter Weylandt Quick Step 5h00'06"
2 Bandiera dell'Australia Graeme Brown Rabobank s.t.
3 Bandiera della Germania Robert Förster Team Milram s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team 10h07'18"
2 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank s.t.
3 Bandiera del Regno Unito David Millar Garmin a 1"
Descrizione e riassunto

L'ultima tratta fuori dai confini italiani, prima del riposo e conseguente trasferimento, ha costeggiato prettamente il Mare del Nord, tra dighe, laghi, mulini a vento e depressioni tipiche dei Paesi Bassi. Il forte vento ha costituito un ostacolo inevitabile per i ciclisti.

Jérôme Pineau, Olivier Kaisen e Tom Stamsnijder in fuga

Nella prima parte del percorso si sono messi in luce tre corridori (Jérôme Pineau, Olivier Kaisen e Tom Stamsnijder), venendo ripresi ad una novantina di chilometri dal termine, anche per il ritmo sostenuto tenuto dalle squadre dei velocisti. Oltre ai "ventagli", che hanno frammentato più volte il gruppo fino alla linea d'arrivo, ancora molte cadute hanno segnato la frazione: Christian Vandevelde è stato costretto al ritiro in seguito ad una di esse. Coinvolti anche Bradley Wiggins (per il secondo giorno consecutivo), Marzio Bruseghin e Marco Pinotti, mentre altri sprinter sono rimasti tagliati fuori. La maglia rosa Cadel Evans ha invece perso terreno a causa di un rallentamento per evitare corridori e biciclette (soprattutto del Team Sky); vano il suo tentato recupero (perderà 45"). La volata ristretta ha visto vincente Wouter Weylandt della Quick Step, su Graeme Brown (Rabobank) e Robert Förster (Team Milram). Nuovo leader della generale è Aleksandr Vinokurov; Richie Porte, maglia bianca, ha però il suo stesso tempo.[9]

4ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Liquigas-Doimo 36'37"
2 Bandiera del Regno Unito Team Sky a 13"
3 Bandiera degli Stati Uniti Team HTC-Columbia a 21"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 10h44'00"
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 13"
3 Bandiera dell'Italia Valerio Agnoli Liquigas a 20"
Descrizione e riassunto

Praticamente un lungo rettilineo in impercettibile salita ha separato Savigliano da Cuneo. L'obbligo per le squadre di rimanere compatte era fondamentale, vista la brevità del percorso per esperti della velocità. Unico riferimento cronometrico era a Centallo, posto circa a metà tragitto.

Complici le condizioni climatiche variabili, che hanno visto alternarsi sole a pioggia incessante, la Liquigas-Doimo si classifica prima anche grazie ad un'ottima seconda parte di gara. Il team italiano, con questo risultato, pone tre suoi corridori al vertice della classifica generale (rispettivamente Vincenzo Nibali, che non doveva nemmeno partecipare al Giro, Ivan Basso e Valerio Agnoli). Quinta a 38" l'Astana dell'ex leader Aleksandr Vinokurov, visibilmente arrabbiato al traguardo. Perde terreno anche la BMC di Cadel Evans.[10]

5ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Francia Jérôme Pineau Quick Step 3h45'59"
2 Bandiera della Francia Julien Fouchard Cofidis s.t.
3 Bandiera del Giappone Yukiya Arashiro Bouygues s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 14h30'03"
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 13"
3 Bandiera dell'Italia Valerio Agnoli Liquigas a 20"
Descrizione e riassunto

Frazione in onore di Fausto Coppi, con arrivo a Novi Ligure. Due GPM di terza categoria, il primo ad Avolasca, il secondo presso Castellania e dedicato proprio al "Campionissimo", erano le uniche lievi difficoltà che hanno condotto ad un circuito "movimentato" di 29,5 km, passante per Gavi e Serravalle Scrivia.

Subito quattro uomini hanno preso l'iniziativa dopo pochi chilometri (la maglia verde Paul Voss, interessata ai punti per la speciale classifica, i due francesi Jérôme Pineau e Julien Fouchard, nonché il giapponese Yukiya Arashiro). Con un vantaggio massimo di 5'40", i fuggitivi - eccezion fatta per Voss, staccatosi dopo l'ultima ascesa - hanno mantenuto un risicato margine nei confronti del gruppo fino al traguardo (appena 4"), regolato in volata da Tyler Farrar. Con la vittoria ottenuta, Pineau guadagna anche la maglia rossa. La classifica generale, invece, rimane pressoché invariata.[11]

6ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Australia Matthew Lloyd Omega Pharma 4h24'20"
2 Bandiera della Svizzera Rubens Bertogliati Androni Gioc. a 1'06"
3 Bandiera della Germania Danilo Hondo Lampre a 1'15"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 18h55'38"
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 13"
3 Bandiera dell'Italia Valerio Agnoli Liquigas a 20"
Descrizione e riassunto

Dopo un altro trasferimento in autobus da Cuneo a Fidenza, i corridori hanno "assaggiato" l'Appennino, affrontando, nell'ordine, il Passo del Brattello (GPM di 2ª categoria) e negli ultimi 30 km le scalate di Spolverina (ancora 2ª categoria) e Bedizzano (di 3ª).

Seconda fuga consecutiva che va in porto e che vede trionfante in solitaria Matthew Lloyd. Dopo svariati tentativi, riescono ad avere maggior spazio l'australiano della Omega Pharma-Lotto e Rubens Bertogliati. Lungo la prima discesa, a causa dell'asfalto viscido, nel gruppo cadono Paolo Tiralongo e Guillaume Bonnafond, oltre a Massimo Codol e Domenico Pozzovivo. I primi due (con l'italiano decimo nella "generale") sono costretti al ritiro. Nei pressi del secondo GPM tentano la sortita, rivelatasi inutile, cinque corridori (Klimov, Petrov, Bono, Sarmiento e Tschopp), mentre nella seguente spianata prova ad andarsene persino Alessandro Petacchi (senza successo). In testa, Bertogliati perde contatto e arriverà ad 1' e 6" dal primo, anticipando il plotone, regolato da Danilo Hondo, di appena 9". In virtù degli scollinamenti, Lloyd conquista anche la maglia verde; Farrar indossa nuovamente quella rossa.[12]

7ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC 5h13'37"
2 Bandiera dell'Italia Damiano Cunego Lampre a 2"
3 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team 24h09'42"
2 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC a 1'12"
3 Bandiera del Regno Unito David Millar Garmin a 1'29"
Descrizione e riassunto

Non doveva lasciare illusioni la prima parte pianeggiante del percorso, nonostante l'eliminazione alla vigilia dello strappo di Volterra, a causa di una frana. Dopo la discesa del Passo del Rospatoio (3ª categoria), due tratti in saliscendi interamente in sterrato caratterizzano la tappa. Altre difficoltà sono state la salita di Poggio Civitella (GPM di 2ª categoria) e l'ultimo muro in lastricato proprio a Montalcino.

Il Giro riparte orfano di Marzio Bruseghin ed Eros Capecchi. Condizionata nuovamente dalla pioggia, la tappa ha visto numerose cadute, compresa quella delle maglie rosa e bianca, nonché di alcuni loro compagni della Liquigas-Doimo, nel tratto topico in discesa poco prima dello sterrato. Clima al limite dell'anarchia, inutile il lavoro delle squadre (persino le ammiraglie non sono riuscite ad assistere i corridori tempestivamente). Annullata una lunga fuga di Nicki Sørensen e Rick Flens, Aleksandr Vinokurov e Cadel Evans hanno provato diverse azioni nel fango delle "strade bianche". Nel forcing finale degli ultimi 700 metri in salita, è stato proprio il campione del mondo ad imporsi, anticipando Damiano Cunego. Nibali, giunto a 2 minuti, ha perso il simbolo del primato a vantaggio del capitano dell'Astana; Richie Porte riprende invece la leadership dei giovani.[13]

8ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Danimarca Chris A. Sørensen Saxo Bank 4h50'48"
2 Bandiera dell'Italia Simone Stortoni Colnago a 30"
3 Bandiera della Spagna Xavier Tondó Cervélo a 36"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team 29h01'26"
2 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC a 1'12"
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 1'33"
Descrizione e riassunto

Il Terminillo è stato il primo arrivo in quota dell'edizione. Prima di affrontare la salita di 16 km da Vazia (1100 m di dislivello, pendenza media del 7,3%), i corridori hanno attraversato l'Umbria, superando il valico di Monte Nibbio e ammirando il paesaggio della Cascata delle Marmore (due GPM di terza categoria).

Durante il percorso, il Giro perde Alessandro Petacchi e Sacha Modolo, due potenziali protagonisti delle volate, oltre ai fratelli Andrea e Francesco Masciarelli. Dopo il Monte Nibbio, evadono dal gruppo 17 corridori, tutti con caratteristiche prettamente da passista (tra cui Thomas Voeckler, Addy Engels, Steve Cummings). La selezione dell'ultima ascesa ha risparmiato alla rimonta degli uomini di classifica solo Chris Anker Sørensen, Simone Stortoni, Xavier Tondó ed Evgenij Petrov, giunti alla spicciolata e con una fitta nebbia ai 1672 m di quota davanti al gruppo della maglia rosa, trainato dall'attivo John Gadret. I pesanti distacchi di David Millar e Vladimir Karpets permettono il recupero nella graduatoria generale dei diretti inseguitori. Cadel Evans copre la maglia iridata con quella rossa.[14]

9ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Australia Matthew Goss HTC 4h08'17"
2 Bandiera dell'Italia Filippo Pozzato Katusha s.t.
3 Bandiera degli Stati Uniti Tyler Farrar Garmin s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team 33h09'43"
2 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC a 1'12"
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 1'33"
Descrizione e riassunto

Partendo da Frosinone, il gruppo giunge nel salernitano attraversando buona parte della Valle del Liri e della Provincia di Caserta, passando per il relativo capoluogo, Nola e Sarno. Tutta pianura fino a quattro chilometri dal traguardo, dove la strada presentava una lieve pendenza.

Quattro corridori (Tom Stamsnijder, Giampaolo Cheula, Michail Ignat'ev, Michael Barry) sono usciti dal gruppo dopo appena 9 km di una corsa ancora funestata dalla pioggia (alcuni tratti del percorso erano praticamente allagati). Una volta ripresi, ad una ventina di chilometri da Cava dei Tirreni, un drappello di uomini condotti dall'Astana ha approfittato di un rallentamento per creare una parziale selezione nel gruppo, poi rientrata. All'ultimo chilometro ha provato lo scatto Rubens Bertogliati, venendo però superato dall'inaspettato forcing dei primi due in classifica generale, Cadel Evans e Aleksandr Vinokurov. Nella volata finale, però, ha la meglio l'australiano Matthew Harley Goss, che brucia Filippo Pozzato e Tyler Farrar. Quest'ultimo, grazie al piazzamento, riscatta la maglia rossa.[15]

10ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera degli Stati Uniti Tyler Farrar Garmin 5h49'14"
2 Bandiera dell'Italia Fabio Sabatini Liquigas s.t.
3 Bandiera della Nuova Zelanda Julian Dean Garmin s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team 38h59'00"
2 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC a 1'12"
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 1'33"
Descrizione e riassunto
Il gruppo nei pressi di Canosa di Puglia

Classica tappa di trasferimento quella che separava Avellino da Bitonto. La prima parte del percorso, che seguiva parallelamente l'Ofanto, presentava diversi saliscendi, compreso un GPM di terza categoria (Valico dell'Imbandina), fino a Lavello. Dopo l'attraversamento inedito della neonata Provincia di Barletta-Andria-Trani, il gruppo staccava verso il mare da Terlizzi, passando per Molfetta (sede del traguardo volante) e Giovinazzo, prima di approdare all'arrivo posto nuovamente dopo una lieve ascesa[16].

Dopo pochi chilometri sono scattati Charles Wegelius (Omega Pharma-Lotto) e Hubert Dupont (AG2R La Mondiale), raggiunti da Dario Cataldo (Quick Step) più in avanti (quasi 8 minuti il vantaggio massimo del terzetto, dopo 36 chilometri). La lunga fuga viene riassorbita ad appena 16 km dal traguardo. Nella volata conclusiva, tirato da Julian Dean (che poi si piazzerà terzo), Tyler Farrar ottiene il secondo successo personale in questa edizione del Giro, riuscendo ad evitare la rimonta di Fabio Sabatini e consolidando la leadership della classifica a punti. Da annoverare due cadute nel gruppo, senza conseguenze, a Corato e Giovinazzo. Stessa sorte è capitata ad uno spettatore, finito nel fossato del castello di Bitonto, nei pressi dell'ultimo chilometro.[17]

11ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Russia Evgenij Petrov Katusha 6h28'29"
2 Bandiera dell'Italia Dario Cataldo Quick Step a 5"
3 Bandiera della Spagna Carlos Sastre Cervélo s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank 45h30'16"
2 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne a 1'42"
3 Bandiera della Croazia Robert Kišerlovski Liquigas a 1'56"
Descrizione e riassunto

La frazione più lunga del Giro 2010 ha percorso, in pratica, la Strada Statale 17 sino al capoluogo abruzzese, colpito dal terremoto dell'anno precedente. Non per altro, prima di giungere al traguardo posto dopo uno strappo di 900 metri, i corridori hanno attraversato Poggio Picenze, Paganica, Onna. Prima ancora tre GPM, posti nell'ordine a Rionero Sannitico (1ª categoria), Roccaraso e sul Capo di Valle (entrambi di 2ª), nonché ben due punti di rifornimento fissi (in prossimità di Bojano e a Sulmona).

Atipico quanto avvenuto sul percorso, nuovamente inondato dalla pioggia. Dopo una trentina di chilometri sono andati in fuga ben 56 corridori. Alcuni di essi erano uomini di rilievo, come Carlos Sastre, David Millar, Domenico Pozzovivo o Bradley Wiggins. In difficoltà nei giorni precedenti, questi ultimi hanno recuperato ben oltre ogni aspettativa (vantaggio massimo a ridosso dei 18'), avendo i primi in classifica lasciato spazio ai fuggitivi, anche a causa dell'obiettivo disinteresse delle varie squadre (con Astana e BMC falcidiate da diversi ritiri). Nel folto drappello, rompono gli indugi nella discesa a tre chilometri dal termine Linus Gerdemann e Jan Bakelants, seguiti a ruota da Dario Cataldo. Mentre il belga scivola nel percorrere un tornante, Evgenij Petrov prende l'iniziativa surclassando gli ex compagni di avventura, anticipando all'arrivo proprio Cataldo e Sastre. Richie Porte, già maglia bianca, è il nuovo leader di una classifica rivoluzionata (il gruppo di Vinokurov transiterà ad oltre 12 minuti e 40 secondi dal russo). Matthew Lloyd consolida il primato come miglior scalatore.
Curiosità: per onorare la città ospitante, l'Acqua & Sapone ha indossato una maglia speciale, bianca con strisce nere e verdi, con su scritto "Forza L'Aquila".[18]

12ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Filippo Pozzato Katusha 5h15'50"
2 Bandiera della Francia Thomas Voeckler Bouygues s.t.
3 Bandiera della Francia Jérôme Pineau Quick Step s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank 50h46'16"
2 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne a 1'42"
3 Bandiera della Croazia Robert Kišerlovski Liquigas a 1'56"
Descrizione e riassunto

Una volta sceso da Città Sant'Angelo, il gruppo ha percorso l'Adriatica fino a Civitanova Marche, dove ha trovato la salita di Macerata prima e, dopo un primo passaggio da Porto Recanati, di Potenza Picena poi (entrambi GPM di terza categoria). In quanto recentemente istituita, è stata attraversata la Provincia di Fermo per la prima volta.

Dopo lo stravolgimento della classifica nella tappa del giorno precedente, sull'unico Gran Premio della Montagna davvero significativo a Potenza Picena, posto a circa 20 km dalla conclusione, si sono mossi gli atleti "sconfitti": un gruppo di una decina di componenti, comprendente tra gli altri Ivan Basso, Vincenzo Nibali, Damiano Cunego, Aleksandr Vinokurov, Filippo Pozzato, Michele Scarponi e Stefano Garzelli, ottiene subito un vantaggio di diversi secondi sul resto del plotone. Il campione del mondo Cadel Evans non è riuscito ad entrare nella fuga e ha provato in prima persona ad inseguire, ostacolato però dall'ostracismo di alcune squadre dei fuggitivi (Quick Step, Katusha e Lampre-Farnese Vini su tutte), arrivando anche a scaramucce verbali e fisiche con Daniele Righi. Tra i battistrada, Vinokurov tenta l'azione da finisseur, ma viene subito seguito da Nibali. Il gruppetto si ricompatta e viene regolato in volata dal campione nazionale italiano, alla sua prima vittoria stagionale. Nelle fasi iniziali Rick Flens, raggiunto poi da Jurij Krivcov e Olivier Kaisen, aveva tentato un'azione da lontano, senza successo (vantaggio massimo 9' 30"). Solo dieci sono invece i secondi guadagnati dagli attaccanti finali sui primi della classifica. Jérôme Pineau, grazie al terzo posto, strappa la maglia rossa a Tyler Farrar.[19]

13ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Manuel Belletti Colnago 5h27'12"
2 Bandiera della Nuova Zelanda Gregory Henderson Team Sky s.t.
3 Bandiera della Spagna Iban Mayoz Footon s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank 56h20'56"
2 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne a 1'42"
3 Bandiera della Croazia Robert Kišerlovski Liquigas a 1'56"
Descrizione e riassunto

Seconda giornata consecutiva sulle coste dell'Adriatico. Da Rimini, i corridori hanno svoltato verso l'interno scalando Perticara e Barbotto (GPM di seconda categoria). Quest'ultimo sperone (4,6 km al 7,8%), distante 42 chilometri dal traguardo di Cesenatico (ennesima occasione utile per il Giro di ricordare Marco Pantani), è il fulcro della Gran Fondo Nove Colli.

Dopo diversi scatti e controscatti, l'azione buona parte al km 62, con 17 uomini che si portano in testa e restano fino alla conclusione, con Manuel Belletti, corridore "di casa", che vince allo sprint recuperando su Craig Lewis, partito lungo all'ultimo chilometro. Unico uomo che ha seguito il drappello è stato Vladimir Karpets, capitano della Katusha, abile a guadagnare più di due minuti sulla maglia rosa e giunto all'arrivo a 5'07" dal vincitore: nel finale è stato aiutato dal gregario Joan Horrach, fermato dalla squadra quand'era in fuga. Salvo per i ritiri di Domenico Pozzovivo e David Millar, le classifiche restano invariate.[20]

14ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 4h57'41"
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 23"
3 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Androni Gioc. s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne 61h22'54"
2 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank a 39"
3 Bandiera della Spagna Xavier Tondó Cervélo a 2'12"
Descrizione e riassunto

I primi 122 km erano un lungo rettilineo da Ferrara ad un primo passaggio da Asolo, dopo il sorpasso di due capoluoghi quali Rovigo e Padova. A Semonzo è iniziata la salita del Monte Grappa, 18 km all'8%, con 1400 metri di dislivello. La cima distava dal traguardo poco più di 40 km, di cui 25 in discesa.

Diversi i tentativi di fuga provati inizialmente dai corridori. Quello più efficiente porta via sei corridori, tra cui Steven Cummings e l'enfant du pais Filippo Pozzato. Il gruppo, tirato dagli uomini della Liquigas-Doimo, li riprende gradualmente sulle prime rampe del GPM odierno, dove avviene una folta selezione che porta in testa i soli Vincenzo Nibali, Ivan Basso, Michele Scarponi e Cadel Evans. Lungo la discesa, Nibali lascia tutti chiudendo in solitaria, guadagnando anche abbuono e minuti preziosi per la classifica. Basso anticipa Scarponi ed Evans nello sprint per il secondo posto. Più indietro giungono Aleksandr Vinokurov (4° a 1'34"), Carlos Sastre, Damiano Cunego e la nuova maglia rosa David Arroyo (a 2'25"). Richie Porte, pur avendo perso oltre 5' da Nibali, si consola conservando la tenuta bianca di miglior giovane.[21]

15ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas 6h21'58"
2 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC a 1'19"
3 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Androni Gioc. a 1'30"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne 67h48'42"
2 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank a 2'35"
3 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 3'33"
Descrizione e riassunto

La tappa presentava le prime difficoltà dopo 133 km pianeggianti, divisi tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, con la scalata della Sella Chianzutan (GPM di seconda categoria). Solo l'"antipasto" per il Passo Duron (6 km al 9,8%; prima categoria), Sella Valcada (seconda) e l'arrivo in salita in cima al Monte Zoncolan, scalato dal versante di Ovaro: 10 km al 12% medio, con punte tra il 22 e il 24 negli ultimi chilometri.

In una delle tappe più dure del Giro (che difatti precede il secondo giorno di riposo), dove alcuni velocisti e passisti come Robbie McEwen, Tyler Farrar, Manuel Belletti o Matthew Harley Goss si ritirano o non prendono il via, i primi chilometri vedono la fuga iniziata con i francesi Guillaume Le Floch e Jérôme Pineau, il belga Nico Sijmens e Francesco Reda, raggiunti poco dopo da Ludovic Turpin e dal venezuelano Jackson Rodríguez (i 6 raggiungeranno un vantaggio massimo di 14'35" sul gruppo principale). Fin dalla prima salita di giornata, Sella Chianzutan, il team Liquigas inizia un forcing che permette al gruppo di recuperare inesorabilmente sui fuggitivi, che ai piedi della salita finale dello Zoncolan mantengono un vantaggio di appena 3'27". Il gruppo così si appresta ad affrontare le prime rampe sempre con gli uomini della squadra di Basso in testa, e i primi chilometri vedono il cedimento di corridori come Carlos Sastre, Richie Porte e la maglia verde Matthew Lloyd.

Ai -7 dalla vetta, Michele Scarponi è il primo ad attaccare; lo seguono solo Basso, Evans e Pinotti. Si staccano invece alcuni dei favoriti come Damiano Cunego, Aleksandr Vinokurov, Vincenzo Nibali e il leader della classifica generale David Arroyo. Poco dopo anche Pinotti perde contatto: in testa rimane il terzetto con Scarponi, Basso ed Evans, che in breve tempo recupera il terreno sui fuggitivi. Ai -5 dal traguardo anche Scarponi perde contatto, lasciando Evans e Basso a giocarsi la vittoria di tappa, ma quando mancano 3,7 km alla vetta il capitano della Liquigas accelera e stacca il compagno di fuga che in appena 700 m accusa un ritardo di 29". Da questo momento in poi l'atleta di Cassano Magnago aumenta il proprio vantaggio su tutti gli inseguitori fino al traguardo, che vede Ivan Basso vincitore con 1'19" su Evans, 1'30" su Scarponi, 1'56" su Cunego, 2'26" su Vinokourov, 2'44" su Sastre, 3'07" su Nibali e 3'20" su Pinotti. La maglia rosa Arroyo arriva a 3'51" e conserva la casacca di leader con 2'35" di vantaggio su Porte e 3'33" su Basso. Quest'ultimo sale così al terzo posto nella classifica generale.[22]

16ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Stefano Garzelli Acqua & Sap. 41'28"
2 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC a 42"
3 Bandiera della Francia John Gadret AG2R a 54"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne 68h32'26"
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 2'27"
3 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank a 2'36"
Descrizione e riassunto

La cronoscalata è l'esatta replica di quella del Giro 2008, che vide il successo di Franco Pellizotti. Tutta ascesa da San Vigilio di Marebbe, quota 1187, al fine di raggiungere dopo 12,9 km i 2273 metri del Plan de Corones. L'unico tratto di respiro era un falsopiano di circa 800 metri posto ad un chilometro dalla partenza. Dal Passo Furcia (dopo 7,6 km) una svolta a sinistra portava sullo sterrato che conduceva fino in cima, steso in modo più omogeneo rispetto al 2008. Dei 1100 metri finali, 300 erano al 24%.

Stefano Garzelli ritorna al successo personale, facendo registrare il tempo di 41'28", di un minuto superiore al record di Pellizotti di due anni prima. Il corridore varesino ha dato il massimo dopo il Furcia. Al secondo posto si piazza Cadel Evans, in un percorso adatto alle caratteristiche di biker. Per quanto riguarda i primi posti della classifica generale, David Arroyo conserva la "rosa", accusando 2'16" dal vincitore e 1'06" da Ivan Basso. Quest'ultimo scavalca Richie Porte (appena 1" dietro allo spagnolo), guadagnando il secondo posto. Tuttavia, Evans, Nibali e Scarponi gli rosicchiano secondi preziosi.[23]

17ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Francia Damien Monier Cofidis 4h29'19"
2 Bandiera della Germania Danilo Hondo Lampre a 36"
3 Bandiera dei Paesi Bassi Steven Kruijswijk Rabobank a 39"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne 73h11'38"
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 2'27"
3 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank a 2'44"
Descrizione e riassunto

L'unica problematica altimetrica da affrontare era la salita verso il Passo delle Palade, più lunga che ripida (19 km al 6%; GPM di 1ª categoria). Una volta in cima, ai corridori sarebbero rimasti altri 61 km da percorrere. Gli ultimi 3500 metri erano in pendenza, ma l'arrivo di Peio Fonti non era contemplato con il "triangolo verde".

Diciannove atleti prendono il largo a 54 km dal termine (vantaggio massimo 12'). Di questi, il miglior piazzato in classifica era Aleksandr Efimkin (distante quasi 19' da Arroyo nella "generale"). Questo fattore ha garantito via libera ai battistrada, rimasti in tre sulla rampa verso Peio Fonti. Il francese Damien Monier conclude poi al primo posto, anticipando di una trentina di secondi l'esperto velocista Danilo Hondo e il giovane olandese Steven Kruijswijk. Il gruppo dei migliori, regolato da Michele Scarponi, giunge nella località alpina a quasi 10 minuti. Invariate le classifiche, ma Richie Porte, Carlos Sastre, Damiano Cunego e Robert Kišerlovski perdono qualche secondo di troppo.[24]

18ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Germania André Greipel HTC 3h14'59"
2 Bandiera della Nuova Zelanda Julian Dean Garmin s.t.
3 Bandiera dell'Italia Tiziano Dall'Antonia Liquigas s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne 76h26'37"
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 2'27"
3 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank a 2'44"
Descrizione e riassunto

Prima della due giorni sulle montagne e della cronometro di Verona, l'ultima tappa dedicata ai velocisti era caratterizzata da un percorso prettamente pianeggiante, senza GPM, che costeggiava in buona parte (da Torbole a Salò) il Lago di Garda. Trenta le gallerie attraversate prima dell'arrivo della "Leonessa", con vista sulle ville del bacino, tra le quali il Vittoriale.

Alan Marangoni e Oliver Kaisen tentano la fuga dopo una ventina di chilometri dalla partenza. Tenuti "a bagnomaria" dal gruppo condotto dalle squadre dei pochi velocisti rimasti (vantaggio massimo per i due inferiore ai 3'), vengono riassorbiti tra i 3 e i due km dalla fine, con l'italiano ultimo a cedere. Lo sprint è vinto da André Greipel, che sopravanza Julian Dean (colui che era l'"ultimo uomo" di Tyler Farrar per le volate generali) e Tiziano Dall'Antonia (che garantisce un altro prestigioso piazzamento alla Liquigas-Doimo). Di fatto, le classifiche rimangono invariate.[25]

19ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Androni Gioc. 5h27'04"
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas s.t.
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas s.t.
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas 81h55'56"
2 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne a 51"
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 2'30"
Descrizione e riassunto

Alla partenza da Brescia, la corsa rosa ha ricordato le vittime della strage di Piazza della Loggia (cadeva il 36º anniversario). I primi cento chilometri, tra Val Camonica e Lago d'Iseo, non presentavano alcuna difficoltà altimetrica. Da Corteno Golgi partiva la scalata per il primo passaggio dall'Aprica (GPM di seconda categoria; non contemplato come successivo arrivo in salita). La rampa verso Trivigno (prima categoria) era solo l'anteprima per il Mortirolo, percorso dal versante di Mazzo di Valtellina (12,8 km al 10,35%; prima categoria). La seguente picchiata verso Edolo ha riportato i vari atleti sulla strada già battuta e che conduceva all'Aprica, sede storica di tappe del Giro.

La frazione è subito segnata dalle mancate partenze di tre velocisti (il vincitore della giornata precedente, Greipel, nonché Hondo e Dean) e dal ritiro di Arnold Jeannesson e Dario Cataldo. Sette corridori si muovono nelle prime fasi (tra di loro Tondó e Samojlaŭ), accumulando un vantaggio massimo di quasi 9' prima della salita dell'Aprica (e nonostante diversi secondi persi a causa di un passaggio a livello chiuso). Verso Trivigno inizia la bagarre, con gli scatti di Vladimir Karpets e Stefano Garzelli. L'italiano riesce a prolungare l'azione sino alle rampe del Mortirolo, raggiungendo i battistrada.

Il lavoro della Liquigas-Doimo, però, risulta efficiente: la selezione della squadra diretta da Stefano Zanatta garantisce il recupero sugli uomini di testa, ripresi dai soli Ivan Basso, Vincenzo Nibali e Michele Scarponi, che scollinano con un vantaggio di 55" su Aleksandr Vinokurov, 1'43" su Cadel Evans e 1'55" sulla maglia rosa David Arroyo. Autore di un'ottima discesa, il leader della classifica raggiunge e supera Carlos Sastre, John Gadret e il campione del mondo, affiancando poi anche Vinokurov e portandosi a soli 45" dal trio di testa. Tuttavia, lungo la seconda ascesa dell'Aprica, lo spagnolo non trova collaborazione e viene riassorbito dai diretti inseguitori precedentemente staccati, giungendo all'arrivo con un ritardo di oltre 3 minuti da Scarponi, che anticipa nell'ordine Basso e Nibali. Dopo quattro anni, il varesino indossa nuovamente il simbolo del primato (oltre alla maglia verde), mentre gli altri due compagni di fuga guadagnano posizioni nei confronti dei diretti avversari.[26]

20ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Svizzera Johann Tschopp Bouygues 5h26'47"
2 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC a 16"
3 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas a 25"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas 87h23'00"
2 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne a 1'15"
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 2'56"
Descrizione e riassunto

Dopo diversi dubbi a causa delle avverse condizioni climatiche, la frazione da Bormio al Passo del Tonale si è svolta ugualmente. La strada ha iniziato ad inerpicarsi in maniera rilevante da Poschiavo (54° chilometro di gara), per accedere alla Forcola di Livigno dopo 18 km (GPM di prima categoria, 7% di pendenza media). Successivamente alla discesa per l'omonima località, sono stati affrontati in rapida successione anche i passi d'Eira (seconda categoria) e di Foscagno (terza). Il ritorno a Bormio ha permesso la scalata, dal versante di Santa Caterina Valfurva, del Passo Gavia, Cima Coppi del 93º Giro, posto a 2618 metri di altitudine e dopo 25 chilometri di costante pendenza al 5,6%. Una nuova picchiata, molto tecnica nella prima parte, ha condotto la carovana a Ponte di Legno, ultimo avamposto prima della fatica finale del Passo del Tonale.

Dopo pochi chilometri si annoverano i ritiri di Stefano Garzelli e Xavier Tondó, in fuga nella tappa precedente. Nel frattempo evadono diversi atleti, ma la situazione si delinea dopo il transito dal Foscagno: Stefano Pirazzi passa solitario in testa, seguito da un plotoncino composto anche da Matthew Lloyd (alla riconquista ufficiale, poi ottenuta, della maglia verde), Carlos Sastre, Aleksandr Vinokurov, Marco Pinotti e Gilberto Simoni. Il gruppo della maglia rosa controlla l'iniziativa, non concedendo mai più di due minuti di vantaggio agli attaccanti.

Lungo il Gavia, in testa salgono poi Johann Tschopp e Simoni. Nella seguente discesa, lo svizzero stacca il corridore della Lampre. Negli ultimi chilometri, Gibo verrà riassorbito. Ma lo stesso destino toccherà anche agli altri fuggitivi. Mentre Tschopp conclude primo in solitaria, Cadel Evans, ai meno 3, tenta il contrattacco, anche per legittimare la leadership della classifica a punti (arriverà primo). Poco dopo si muovono Basso, Scarponi, Arroyo e Nibali. Questi ultimi due, nel finale, perdono terreno nei confronti della maglia rosa e del capitano dell'Androni Giocattoli. Con i secondi guadagnati, Basso incrementa il vantaggio su Arroyo (sommando gli 8" di abbuono, grazie al terzo posto conquistato), mentre Scarponi resta 4° in graduatoria generale, ma con appena un secondo di ritardo da Nibali.[27]

21ª tappa[modifica | modifica wikitesto]

  • 30 maggio: VeronaCronometro individuale – 15,3 km
Risultati
Classifica di tappa
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera della Svezia Gustav Larsson Saxo Bank 20'19"
2 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC a 2"
3 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team a 17"
Classifica generale
Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas 87h44'01"
2 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne a 1'51"
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 2'37"
Descrizione e riassunto

L'ultima tappa del Giro parte e finisce all'ombra dell'Arena di Verona. Un circuito di 15,3 km che ha ricalcato in buona parte il tracciato dei mondiali del 1999 e 2004, con la salita delle Torricelle, sulla cui cima era piazzato l'ultimo GPM e il rilievo cronometrico. Arrivo identico a quello del 1984.

Ivan Basso ha conquistato il successo finale con una prova poco rischiosa (15° a 42"). Al primo posto lo svedese della Saxo Bank Gustav Erik Larsson, che precede Marco Pinotti e Aleksandr Vinokurov. Il kazako scavalca Richie Porte in classifica. Vincenzo Nibali (quinto di giornata), invece, mantiene la terza posizione finale anticipando di 12" Michele Scarponi. Al di là della cronaca, degno di menzione è il saluto di Gilberto Simoni all'attività agonistica.[28]

Evoluzione delle classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Tappa Vincitore Classifica generale
Maglia rosa
Classifica a punti
Maglia rossa
Classifica scalatori
Maglia verde
Classifica miglior giovane
Maglia bianca
Trofeo Fast Team Trofeo Super Team
Bradley Wiggins Bradley Wiggins Bradley Wiggins non assegnata Richie Porte Team Sky Team Sky
Tyler Farrar Cadel Evans Tyler Farrar Paul Voss Team Saxo Bank
Wouter Weylandt Aleksandr Vinokurov Graeme Brown Team HTC-Columbia
Liquigas-Doimo Vincenzo Nibali Valerio Agnoli Liquigas-Doimo
Jérôme Pineau Jérôme Pineau
Matthew Lloyd Tyler Farrar Matthew Lloyd
Cadel Evans Aleksandr Vinokurov Richie Porte Team Saxo Bank
Chris Anker Sørensen Cadel Evans Liquigas-Doimo
Matthew Goss Tyler Farrar
10ª Tyler Farrar
11ª Evgenij Petrov Richie Porte Team Saxo Bank
12ª Filippo Pozzato Jérôme Pineau
13ª Manuel Belletti
14ª Vincenzo Nibali David Arroyo Aleksandr Vinokurov Liquigas-Doimo
15ª Ivan Basso Cadel Evans Liquigas-Doimo
16ª Stefano Garzelli
17ª Damien Monier
18ª André Greipel
19ª Michele Scarponi Ivan Basso Ivan Basso
20ª Johann Tschopp Matthew Lloyd
21ª Gustav Larsson
Classifiche finali Ivan Basso Cadel Evans Matthew Lloyd Richie Porte Liquigas-Doimo Liquigas-Doimo
Maglie indossate da altri ciclisti in caso di due o più maglie vinte
Tappa Traguardo Volante Combattività Azzurri d'Italia Trofeo Fuga Cervélo Fair Play
non assegnato Bradley Wiggins Bradley Wiggins non assegnato non assegnato
Paul Voss Paul Voss Tyler Farrar - -
Tom Stamsnijder Wouter Weylandt - -
Rick Flens -
Jérôme Pineau Jérôme Pineau Jérôme Pineau Yukiya Arashiro Liquigas-Doimo
Matthew Lloyd Paul Voss
Cadel Evans BMC Racing Team
Tom Stamsnijder Matthew Goss Tom Stamsnijder
10ª Tyler Farrar Tyler Farrar
11ª Matthew Lloyd Liquigas-Doimo
12ª Jérôme Pineau Rick Flens
13ª Tom Stamsnijder
14ª Cervélo TestTeam
15ª Jérôme Pineau Jérôme Pineau Cadel Evans Jérôme Pineau
16ª AG2R La Mondiale
17ª Acqua & Sapone
18ª Tom Stamsnijder
19ª
20ª Matthew Lloyd Liquigas-Doimo
21ª

Classifiche finali[modifica | modifica wikitesto]

Classifica generale - Maglia rosa[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas-Doimo 87h44'01"
2 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne a 1'51"
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas a 2'37"
4 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Androni Gioc. a 2'50"
5 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC a 3'27"
6 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team a 7'06"
7 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank a 7'22"
8 Bandiera della Spagna Carlos Sastre Cervélo a 9'39"
9 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC-Columbia a 14'20"
10 Bandiera della Croazia Robert Kišerlovski Liquigas a 14'51"

Classifica a punti - Maglia rossa[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Punti
1 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC 150
2 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team 128
3 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 116
4 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Androni Gioc. 110
5 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas 105

Classifica scalatori - Maglia verde[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Punti
1 Bandiera dell'Australia Matthew Lloyd Omega Pharma 56
2 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas 41
3 Bandiera della Svizzera Johann Tschopp Bouygues Tel. 38
4 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC 35
5 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Androni Gioc. 25

Classifica giovani - Maglia bianca[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank 87h51'23"
2 Bandiera della Croazia Robert Kišerlovski Liquigas a 7'29"
3 Bandiera dei Paesi Bassi Bauke Mollema Rabobank a 12'19"
4 Bandiera dei Paesi Bassi Steven Kruijswijk Rabobank a 30'05"
5 Bandiera del Belgio Francis De Greef Omega Pharma a 42'46"

Classifica a squadre - Trofeo Fast Team[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Tempo
1 Bandiera dell'Italia Liquigas-Doimo 262h04'40"
2 Bandiera dei Paesi Bassi Rabobank a 24'21"
3 Bandiera della Spagna Caisse d'Epargne a 1h05'55"
4 Bandiera della Francia AG2R La Mondiale a 1h10'16"
5 Bandiera del Belgio Omega Pharma-Lotto a 1h10'45"

Classifica a squadre - Trofeo Super Team[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Squadra Punti
1 Bandiera dell'Italia Liquigas-Doimo 412
2 Bandiera degli Stati Uniti Team HTC-Columbia 281
3 Bandiera dei Paesi Bassi Rabobank 263
4 Bandiera dell'Italia Lampre-Farnese Vini 251
5 Bandiera della Francia AG2R La Mondiale 235

Punteggi UCI[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Corridore Squadra Punti
1 Bandiera dell'Italia Ivan Basso Liquigas 206
2 Bandiera della Spagna David Arroyo C. d'Epargne 132
3 Bandiera dell'Australia Cadel Evans BMC 128
4 Bandiera dell'Italia Vincenzo Nibali Liquigas 123
5 Bandiera dell'Italia Michele Scarponi Androni Gioc. 117
6 Bandiera del Kazakistan Aleksandr Vinokurov Astana Team 85
7 Bandiera dell'Australia Richie Porte Saxo Bank 60
8 Bandiera della Spagna Carlos Sastre Cervélo 56
9 Bandiera dell'Italia Marco Pinotti HTC-Columbia 54
10 Bandiera dell'Italia Damiano Cunego Lampre 42
11 Bandiera degli Stati Uniti Tyler Farrar Garmin 38
Bandiera della Croazia Robert Kišerlovski Liquigas 38
13 Bandiera della Francia John Gadret AG2R La Mond. 28
14 Bandiera dei Paesi Bassi Bauke Mollema Rabobank 26
15 Bandiera dell'Italia Filippo Pozzato Team Katusha 25
16 Bandiera dell'Australia Matthew Goss HTC-Columbia 24
17 Bandiera della Francia Jérôme Pineau Quick Step 20
18 Bandiera dell'Italia Manuel Belletti Colnago 18
Bandiera dell'Italia Stefano Garzelli Acqua & Sap. 18
Bandiera della Germania André Greipel HTC-Columbia 18
Bandiera della Russia Vladimir Karpec Team Katusha 18
Bandiera della Russia Evgenij Petrov Team Katusha 18
Bandiera del Regno Unito Bradley Wiggins Team Sky 18
24
Bandiera della Francia Damien Monier Cofidis 16
Bandiera della Svezia Gustav Erik Larsson Saxo Bank 16
Bandiera dell'Australia Matthew Lloyd Omega Pharma 16
Bandiera della Danimarca Chris Anker Sørensen Saxo Bank 16
Bandiera del Belgio Wouter Weylandt Quick Step 16
Bandiera della Svizzera Johann Tschopp Bouygues Tel. 16
30 Bandiera della Germania Danilo Hondo Lampre 15
31 Bandiera della Colombia Mauricio Ardila Rabobank 14
32 Bandiera dell'Italia Fabio Sabatini Liquigas 12
Bandiera della Nuova Zelanda Greg Henderson Team Sky 12
Bandiera della Nuova Zelanda Julian Dean Garmin 12
35 Bandiera della Germania Linus Gerdemann Team Milram 10
Bandiera dei Paesi Bassi Steven Kruijswijk Rabobank 10
37
Bandiera della Svizzera Rubens Bertogliati Androni Gioc. 8
Bandiera degli Stati Uniti Brent Bookwalter BMC 8
Bandiera dell'Australia Graeme Brown Rabobank 8
Bandiera dell'Italia Dario Cataldo Quick Step 8
Bandiera dell'Italia Dario Cioni Team Sky 8
Bandiera della Francia Julien Fouchard Cofidis 8
Bandiera dell'Italia Simone Stortoni Colnago 8
Bandiera della Francia Thomas Voeckler Bouygues Tel. 8
45 Bandiera della Germania Robert Förster Team Milram 7
46 Bandiera della Russia Alexander Efimkin AG2R La Mond. 5
47 Bandiera del Giappone Yukiya Arashiro Bouygues Tel. 4
Bandiera della Spagna Xavier Tondó Cervélo 4
Bandiera della Spagna Iban Mayoz Footon 4
Bandiera dell'Italia Tiziano Dall'Antonia Liquigas 4
51 Bandiera della Germania Paul Voss Team Milram 2
Bandiera della Francia Hubert Dupont AG2R La Mond. 2
Bandiera della Spagna Daniel Moreno Omega Pharma 2
Bandiera dell'Australia Robbie McEwen Team Katusha 2
55 Bandiera del Regno Unito Adam Blythe Omega Pharma 1
Bandiera dell'Italia Alessandro Petacchi Lampre 1
Bandiera dell'Italia Federico Canuti Colnago 1
Bandiera della Germania Sebastian Lang Omega Pharma 1
Bandiera del Regno Unito Steven Cummings Team Sky 1
Pos. Nazione Punti
1 Bandiera dell'Italia Italia 542
2 Bandiera dell'Australia Australia 236
3 Bandiera della Spagna Spagna 198
4 Bandiera del Kazakistan Kazakistan 85
5 Bandiera della Francia Francia 80
6 Bandiera della Germania Germania 52
7 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 46
8 Bandiera della Russia Russia 41
9 Bandiera della Croazia Croazia 38
10 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi 36
11 Bandiera della Svizzera Svizzera 24
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 24
13 Bandiera del Regno Unito Regno Unito 20
14 Bandiera della Svezia Svezia 16
Bandiera della Danimarca Danimarca 16
Bandiera della Colombia Colombia 16
Bandiera del Belgio Belgio 16
18 Bandiera del Giappone Giappone 4

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ecco il Giro 2010, in La Gazzetta dello Sport, 24 ottobre 2009. URL consultato il 24 ottobre 2009.
  2. ^ a b Tradizione e grandi salite, è un Giro nobile e aperto, in La Gazzetta dello Sport, 24 ottobre 2009. URL consultato il 24 ottobre 2009.
  3. ^ Elenco delle tappe del Giro d'Italia 2010, su gazzetta.it, Gazzetta dello Sport, 24 ottobre 2009. URL consultato il 24 ottobre 2009.
  4. ^ Altimetria generale del Giro d'Italia 2010 (PDF), su gazzetta.it, Gazzetta dello Sport, 24 ottobre 2009. URL consultato il 24 ottobre 2009.
  5. ^ Inizialmente prevista di 222 km, la settima tappa è stata accorciata di 2 km a causa di una frana.
  6. ^ Elenco delle 22 squadre invitate, su gazzetta.it. URL consultato il 22-03-2010.
  7. ^ Ciro Scognamiglio, Wiggins prima maglia rosa, Gazzetta dello Sport, 8 maggio 2010. URL consultato l'8 maggio 2010.
  8. ^ Omar Carelli, Farrar mette in fila gli sprinter Evans sfila la rosa a Wiggins, Gazzetta dello Sport, 9 maggio 2010. URL consultato il 9 maggio 2010.
  9. ^ Stefano Diciatteo, Giro, tappa a Weylandt. Vinokourov maglia rosa, Gazzetta dello Sport, 10 maggio 2010. URL consultato il 10 maggio 2010.
  10. ^ Stefano Diciatteo, Giro, vince Liquigas-Doimo. Nibali maglia rosa, Basso 2°, Gazzetta dello Sport, 12 maggio 2010. URL consultato il 12 maggio 2010.
  11. ^ Nino Morici, Pineau brinda a casa Coppi. Nibali conserva la rosa, Gazzetta dello Sport, 13 maggio 2010. URL consultato il 13 maggio 2010.
  12. ^ Omar Carelli, Lloyd, trionfo d'altri tempi grazie aa una fuga da 128 km, Gazzetta dello Sport, 14 maggio 2010. URL consultato il 14 maggio 2010.
  13. ^ Antonino Morici, Evans batte Cunego a Montalcino. Nibali a 2', Vinokourov nuova rosa, Gazzetta dello Sport, 15 maggio 2010. URL consultato il 15 maggio 2010.
  14. ^ Antonino Morici, Sorensen vince sul Terminillo. Vinokourov conserva la rosa, Gazzetta dello Sport, 16 maggio 2010. URL consultato il 16 maggio 2010.
  15. ^ Mauro Casadio, Goss batte Pozzato a Cava. Vinokourov resta in rosa, Gazzetta dello Sport, 17 maggio 2010. URL consultato il 17 maggio 2010.
  16. ^ Nella prima stesura delle tappe, il percorso prevedeva il passaggio per Castel del Monte e un tracciato da ripetere due volte nei dintorni di Bitonto - cfr.
  17. ^ Omar Carelli, Farrar freccia di Bitonto. Vinokourov resta in rosa, Gazzetta dello Sport, 18 maggio 2010. URL consultato il 18 maggio 2010.
  18. ^ Antonino Morici, Pazzo, splendido Giro a L'Aquila. Vince Petrov, Porte nuova rosa, Gazzetta dello Sport, 19 maggio 2010. URL consultato il 18 maggio 2010.
  19. ^ Antonio Morici, Pozzato a Porto Recanati. Porte conserva la rosa, Gazzetta dello Sport, 20 maggio 2010. URL consultato il 20 maggio 2010.
  20. ^ Antonio Morici, A casa Pantani fa festa Belletti, Gazzetta dello Sport, 21 maggio 2010. URL consultato il 21 maggio 2010.
  21. ^ Omar Carelli, Nibali, impresa da brividi. Arroyo nuova maglia rosa, Gazzetta dello Sport, 22 maggio 2010. URL consultato il 22 maggio 2010.
  22. ^ Omar Carelli, Sull'inferno dello Zoncolan Basso ritrova il paradiso, Gazzetta dello Sport, 23 maggio 2010. URL consultato il 23 maggio 2010.
  23. ^ Omar Carelli, Garzelli si prende la Corones. Basso-Evans, è da brividi, Gazzetta dello Sport, 25 maggio 2010. URL consultato il 25 maggio 2010.
  24. ^ Omar Carelli, Monier brinda a Peio Fonti. Arroyo difende la rosa, Gazzetta dello Sport, 26 maggio 2010. URL consultato il 26 maggio 2010.
  25. ^ Omar Carelli, Greipel sfreccia a Brescia. Da domani la resa dei conti, Gazzetta dello Sport, 27 maggio 2010. URL consultato il 27 maggio 2010.
  26. ^ Antonino Morici, All'Aprica vince Scarponi. Basso nuova maglia rosa, Gazzetta dello Sport, 28 maggio 2010. URL consultato il 28 maggio 2010.
  27. ^ Antonino Morici, Tschopp brinda sul Tonale. Basso rafforza la rosa, Gazzetta dello Sport, 29 maggio 2010. URL consultato il 29 maggio 2010.
  28. ^ Omar Carelli, Basso a mani basse. Il sogno è realtà, Gazzetta dello Sport, 30 maggio 2010. URL consultato il 30 maggio 2010.

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