Giovanni di Sassonia (1468-1532)

Giovanni di Sassonia
Lucas Cranach il Vecchio, Ritratto di Giovanni il Costante, Elettore di Sassonia (1526); olio su tela, 57×37 cm, Staatliche Kunstsammlungen, Dresda.
Elettore di Sassonia
In carica5 maggio 1525 –
16 agosto 1532
PredecessoreFederico III
SuccessoreGiovanni Federico I
Langravio di Turingia
In carica5 maggio 1525 –
16 agosto 1532
PredecessoreFederico VI
SuccessoreGiovanni Federico I
NascitaMeißen, 30 giugno 1468
MorteSchweinitz, 16 agosto 1532 (64 anni)[1]
Luogo di sepolturaChiesa del castello di Wittenberg
DinastiaCasata di Wettin
PadreErnesto di Sassonia
MadreElisabetta di Baviera
ConiugiSofia di Meclemburgo-Schwerin
Margherita di Anhalt-Zerbst
FigliGiovanni Federico
Maria
Giovanni Ernesto
ReligioneCattolicesimo,
Luterano dal 1525

Giovanni di Sassonia, detto il Costante (Meißen, 30 giugno 1468Schweinitz, 16 agosto 1532), fu principe elettore di Sassonia dal 1525 al 1532.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni era il quinto dei sette figli di Ernesto di Sassonia, e di sua moglie, Elisabetta di Baviera.

Dal 1486 in poi fu presunto erede del fratello Federico III. Giovanni ricevette una parte dell'eredità paterna e successivamente aiutò l'imperatore Massimiliano I, in diverse campagne. Alla morte di suo fratello nel 1525, Giovanni ereditò il titolo di Elettore e come uno dei primi seguaci di Lutero divenne presto prominente tra i riformatori protestanti. Come indica il suo soprannome il Costante[1], ha risolutamente continuato le politiche di suo fratello verso la protezione del progresso della Riforma protestante.

Dopo aver contribuito a sopprimere una rivolta durante la guerra dei contadini tedeschi nel 1525, Giovanni aiutò Filippo I, Langravio d'Assia, a fondare la Lega di Gotha, costituita nel 1526 per la protezione dei riformatori. Fu attivo alla Dieta di Spira nel 1526 e firmò una protesta contro la sospensione della dieta. Ciò gli diede l'opportunità di riformare la chiesa in Sassonia, dove Lutero elaborò un piano per il servizio divino. Così nel 1527 la Chiesa luterana fu istituita come chiesa di stato nella Sassonia Ernestina, con l'elettore come capo vescovo. Giovanni, che era già stato uno zelante luterano da qualche tempo, esercitò ormai la piena autorità sulla Chiesa, introdusse la Confessione luterana, ordinò la deposizione di tutti i sacerdoti che continuavano nella fede cattolica, e ordinò l'uso di una liturgia volgare redatta da Lutero. Era un leader della Lega di Smalcalda formata dagli stati protestanti nel 1530 al fine di proteggere la Riforma, e accettò la pace religiosa di Norimberga nel 1532[1].

Come patrono di Martin Lutero, Giovanni mantenne un rapporto molto stretto, quasi amichevole. Lutero esprimeva spesso un'opinione positiva su Giovanni, soprattutto per il suo comportamento alla Dieta di Augusta nel 1530. Nel 1529 Giovanni apparteneva ai rappresentanti principeschi della minoranza protestante al Reichstag di Spira.

Nei quasi 40 anni in cui Giovanni governò come duca sull'elettorato di Sassonia, fu spesso messo in ombra dalla persona di suo fratello Federico, che, in quanto primogenito della Casa di Wettin ed elettore in carica, determinò in modo decisivo la politica della Sassonia.

La Chiesa evangelica in Germania onora l'importanza di Giovanni durante la Riforma, con una giornata commemorativa nell'Evangelische Namenkalender il 16 agosto.

Matrimoni[modifica | modifica wikitesto]

Primo Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

A Torgau, il 1 marzo 1500, sposò Sofia di Meclemburgo-Schwerin (18 dicembre 1481 – 12 luglio 1503), figlia di Magnus II di Meclemburgo-Schwerin. Da questo matrimonio ebbe un figlio:

Secondo Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Alla morte di Sofia, sposò a Torgau, il 13 novembre 1513, Margherita di Anhalt-Zerbst (12 novembre 1494-7 ottobre 1521), figlia di Valdemaro VI di Anhalt-Zerbst. Da questo matrimonio ebbe quattro figli:

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì a Schweinitz. Come il fratello, alla sua morte, venne sepolto nella chiesa del castello di Wittenberg con una tomba progettata da Hans Vischer. Gli succedette il figlio maggiore, Giovanni Federico.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico I di Sassonia Federico III di Meißen  
 
Caterina di Henneberg  
Federico II di Sassonia  
Caterina di Brunswick-Lüneburg Enrico di Brunswick-Lüneburg  
 
Sofia di Pomerania  
Ernesto di Sassonia  
Ernesto I d'Asburgo Leopoldo III d'Asburgo  
 
Verde Visconti  
Margherita d'Austria  
Cimburga di Masovia Siemowit IV di Masovia  
 
Alessandra di Lituania  
Giovanni di Sassonia  
Ernesto di Baviera-Monaco Giovanni II di Baviera  
 
Caterina di Gorizia  
Alberto III di Baviera  
Elisabetta Visconti Bernabò Visconti  
 
Beatrice Regina della Scala  
Elisabetta di Baviera  
Erich I di Braunschweig-Grubenhagen Alberto I di Brunswick-Grubenhagen  
 
Agnese I di Brunswick-Lüneburg  
Anna di Braunschweig-Grubenhagen  
Elisabetta di Brunswick-Göttingen Ottone I di Brunswick-Göttingen  
 
Margherita di Berg  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Hugh Chisholm (a cura di), John, Elector of Saxony, in Enciclopedia Britannica, XI, Cambridge University Press, 1911.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Elettore di Sassonia Successore
Federico III 5 maggio 1525 – 16 agosto 1532 Giovanni Federico I
Predecessore Langravio di Turingia Successore
Federico VI 5 maggio 1525 – 16 agosto 1532 Giovanni Federico I
Controllo di autoritàVIAF (EN37263134 · ISNI (EN0000 0000 3332 1602 · CERL cnp00956973 · LCCN (ENn2002079952 · GND (DE100503225 · BNE (ESXX1307563 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2002079952
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