Giovanni di Cosimo I de' Medici

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Giovanni de' Medici
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale de' Medici di Baccio Lomi, 1561
 
Incarichi ricoperti
 
Nato29 settembre 1543 a Firenze
Creato cardinale31 gennaio 1560 da papa Pio IV
Deceduto20 novembre 1562 (19 anni) a Livorno
 

Giovanni di Cosimo I de' Medici (Firenze, 29 settembre 1543Livorno, 20 novembre 1562) è stato un cardinale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Agnolo Bronzino, Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni, 1545
Agnolo Bronzino, Ritratto di Giovanni de' Medici, 1545

Figlio secondogenito del Granduca di Toscana Cosimo I e di Eleonora di Toledo, ebbe il nome del nonno paterno.

Giorgio Vasari, Ritratto di Giovanni e Garzia de' Medici, 1557 ca.

Fu destinato alla carriera ecclesiastica, come accadeva normalmente nelle famiglie potenti, mentre suo fratello primogenito Francesco era invece educato alla politica ed alle arti militari.

Carriera ecclesiastica[modifica | modifica wikitesto]

Una medagli del cardinal Giovanni de' Medici di Antonio Selvi

La sua carriera fu fulminea: fu nominato cardinale da Papa Pio IV nel concistoro del 31 gennaio 1560, a diciassette anni, e venne subito nominato amministratore dell'arcidiocesi di Pisa e fino alla nomina del cardinale Ferdinando I de' Medici è stato il porporato italiano più giovane.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Busto di Giovanni a Villa Borghese, Roma

Probabilmente già ammalato di tubercolosi, morì prematuramente a soli 19 anni nel 1562 a causa della malaria, contratta quando si trovava sulla costa, tra Pisa e Livorno, con la madre, il fratello Garzia, che morirono tutti a pochi giorni di distanza. Una sorte simile era toccata anche a sua sorella maggiore Maria.

Di lui ci restano due famosi ritratti di Agnolo Bronzino appena infante, uno con un cardellino in mano, uno accanto alla madre Eleonora.

Suo fratello Ferdinando fu a sua volta nominato cardinale. Suo padre Cosimo I ebbe un altro figlio dopo la morte di Giovanni, che decise di chiamare con lo stesso nome; quest'ultimo è noto per la sua attività in Spagna come don Giovanni de' Medici.

Sepoltura[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1857, durante una prima ricognizione delle salme dei Medici, così venne ritrovato il suo corpo:

«[...] Il resti della toga cardinalizia consunti per la parte anteriore, ma rimasti aderenti alla cassa nella parte di sotto, ci resero certi che le ossa che giacevano in una cassa scoperchiata erano quelle […][1]»

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni il Popolano Pierfrancesco il Vecchio  
 
Laudomia Acciaiuoli  
Giovanni delle Bande Nere  
Caterina Sforza Galeazzo Maria Sforza  
 
Lucrezia Landriani  
Cosimo I de' Medici  
Jacopo Salviati Giovanni Salviati  
 
Elena Gondi  
Maria Salviati  
Lucrezia de' Medici Lorenzo de' Medici  
 
Clarice Orsini  
Giovanni de' Medici  
Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez García Álvarez de Toledo y Carrillo  
 
María Enríquez de Quiñones y Cossines  
Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga  
Isabel de Zúñiga y Pimentel Álvaro de Zúñiga y Guzmán  
 
Leonor Pimentel y Zúñiga  
Eleonora di Toledo  
Luis Pimentel y Pacheco Rodrigo Alonso Pimentel  
 
María Pacheco y Portocarrero  
María Osorio y Pimentel  
Juana Osorio y Bazán Pedro Álvarez Osorio  
 
María de Bazán  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sommi Picenardi G., Esumazione e ricognizione delle Ceneri dei Principi Medicei fatta nell'anno 1857. Processo verbale e note, Archivio Storico Italiano Serie V, Tomo I-II, M. Cellini & c., Firenze 1888 in D. Lippi, Illacrimate Sepolture - Curiosità e ricerca scientifica nella storia della riesumazione dei Medici, Firenze, 2006 online.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Cardinale diacono di Santa Maria in Domnica Successore
Alfonso Carafa 26 aprile 1560 - 20 novembre 1562 Ferdinando de' Medici
Predecessore Amministratore apostolico di Pisa Successore
Scipione Rebiba
(arcivescovo metropolita)
19 giugno 1560 - 20 novembre 1562 Angelo Niccolini
(arcivescovo metropolita)
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