Giardini Reali di Torino

Giardini Reali
I Giardini Reali visti dalla Mole Antonelliana
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàTorino
Indirizzopiazza San Giovanni, 2 - Torino
Caratteristiche
TipoPubblico
Superficie103.000 m²
Inaugurazione1805
Gestore
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

«Dietro il Palazzo, verso la strada di circonvallazione, si stende il R. Giardino sostenuto dagli antichi bastioni. Lo fece nel genere regolare, introdotto da Le Nôtre per i giardini di Luigi XIV, il francese Dupacs o Duparc. È adornato da una grande fontana con Tritoni, da vasi e da statue. Alcune sue parti furono testé racconciate alla moderna. Ciò che in esso havvi di più delizioso è il gran viale accanto alle segreterie.»

I Giardini Reali di Torino sono delle aree verdi situate dietro al Palazzo Reale, al Palazzo del Governo e all'Armeria Reale, nel centro storico di Torino, tra piazza Castello e corso San Maurizio; la parte inferiore dei giardini è pubblica. Le aree verdi sono attraversati dai viali I Maggio e dei Partigiani, alla cui confluenza fu eretto nel 1933 il monumento al carabiniere, poi dichiarato monumento nazionale italiano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antica immagine dei Giardini Reali di Torino; nel dettaglio, la fontana dei Tritoni

La storia dei Giardini Reali incomincia nel 1563, anno in cui Emanuele Filiberto optò per il trasferimento della capitale sabauda da Chambéry a Torino[1]. Situati nell'allora estrema periferia della città, presero forma ispirandosi alle maggiori regge d'Europa, al tempo decorate con eleganti giardini, specie di idea toscana (basti pensare alle ville medicee).

Quanto oggi è visibile è in gran parte opera dell'architetto André Le Nôtre, già attivo alla corte di Versailles per committenza dei Borbone e rispecchiava quella che era una caratteristica dei giardini nobiliari europei: i giochi d'acqua e le prospettive floreali. Già nell'epoca di Carlo Emanuele I e di Vittorio Amedeo I di Savoia il giardino aveva subito notevoli ampliamenti, ma è sostanzialmente dal tardo seicento che si avranno, con il lavoro del De Marne (che attuava i progetti del Le Nôtre) i veri e propri splendori.

Nereide e Tritoni (Martinez, 1767) prima del restauro

Al centro della parte recintata dei giardini si può scorgere una vasca in marmo bianco con al centro la Fontana di Nereide e i Tritoni, più semplicemente chiamata "Fontana dei Tritoni". Si tratta di un'opera raffigurante figure mitologiche: una Nereide (ninfa marina) circondata da Tritoni (i figli del dio Poseidone). A sua volta, la vasca è circondata da dodici statuette di esseri metà umani e metà acquatici. L'opera fu concepita dallo scultore di corte Simone Martinez (1689-1768) nel 1765-1768[2].

Triste degrado di tutto il complesso verde si ebbe durante il periodo napoleonico, durante il quale non mancarono le spoliazioni ed i saccheggi, terminati soltanto nel 1805 a seguito della nomina del giardino a Parco Imperiale. Prima del ritorno dei Savoia, a seguito della Restaurazione, quel Giuseppe Battista Piacenza che già aveva lavorato per il secondo piano del Palazzo Reale ebbe l'incarico di restaurare alcune statue settecentesche raffiguranti le Quattro Stagioni e i grandi vasi celebrativi provenienti dalla reggia di Venaria Reale, e questa fu sostanzialmente l'ultima grande modifica che subì il giardino; qualche statua venne ancora posta verso la fine dell'Ottocento, quando, per volontà di Vittorio Emanuele II, si posero qui le raffigurazioni marmoree di Amedeo VI di Savoia, Vittorio Amedeo I e Vittorio Amedeo II, ma lo spostamento della capitale a Firenze ridimensionò notevolmente l'importanza del luogo.

In seguito a un perdurante stato di degrado, nel luglio del 2021 sono terminati i lunghi lavori di restauro delle mura e della fontana, che hanno interamente restituito la bellezza delle opere[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]