Giacomo Brogi

Marchio di Fabbrica

Giacomo Brogi (Firenze, 6 aprile 1822Firenze, 29 novembre 1881) è stato un fotografo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

All'età di 11 anni iniziò a lavorare presso l'editore Batelli e frequentò la scuola d'incisione del Perfetti. Successivamente, nel 1846, anno del matrimonio con Enrichetta Baldelli, passò a lavorare con il calcografo Achille Paris come ritoccatore. Iniziò la sua attività lavorativa di fotografo nel 1856 circa, fondando una propria ditta attorno al 1864: Edizioni Brogi Firenze, specializzata in ritrattistica e successivamente in fotografie di opere d'arte, in particolare nella riproduzione della scultura e nelle panoramiche[1]. Eseguì diverse campagne fotografiche nelle regioni italiane e ne organizzò una importante in Medio Oriente, in particolar modo fotografando i Luoghi Santi, venendo insignito per questo ultimo lavoro di medaglia d'argento dal Papa Pio IX.

La Ditta Brogi partecipò nel 1873 all'esposizione di Vienna, nel 1881 a quella di Milano e nel 1889 partecipò all'Esposizione Universale di Firenze esponendo opere fuori concorso a puro titolo di patrocinio[2]. Alla sua morte la gestione dell'attività passò al figlio Carlo (1850-1925), uno dei promotori della Società Fotografica Italiana e che si distinse nella lotta per la difesa dei diritti della categoria dei fotografi[3] mentre l'altro figlio, Alfredo, prese in mano l'amministrazione.

Con la morte di Carlo, l'eredità passo alla figlia Eugenia e al marito Laurati che morì l'anno seguente nel 1926. Del periodo che segue si hanno notizie abbastanza scarse, sappiamo che nel 1940, il figlio Giorgio Laurati cercò di rilanciare lo Stabilimento fotografico grazie anche all'opera di Gino Malenotti, all'epoca noto per la sua capacità di fotografare le statue, anche grazie allo studioso ungherese Jenō Làny per il suo lavoro sulle opere di Donatello che si avvalse delle immagini di Malenotti[4].

La ditta cessò nel 1950 circa e pochi anni dopo il patrimonio Brogi entrò a far parte dell'Archivio Alinari[5][6]. Lo stesso Giacomo Brogi viene associato alla Società Fotografica Italiana[7]. A lui è stata intitolata una strada nella zona di via Ardeatina a Roma: essa è una traversa laterale di via della Fotografia.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Silvia Silvestri, Lo Studio Brogi a Firenze, in AFT, 20 dicembre 1994. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  2. ^ Fotografia italiana dell'Ottocento, Milano Electa editrice, Edizione Alinari, Firenze, 1979 pag 147
  3. ^ Monica Maffioli, Omar Calabrese, Giuliano Catoni (a cura di), Fotografi a Siena nell'800, in Fratelli Alinari, 2001.
  4. ^ Silvia Silvestri, Dalle stampe alle foto, in L'Informatore, marzo 2004. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  5. ^ Fonte: dati biografici su censi.aft.it
  6. ^ Fonte: 2
  7. ^ Fonte: 3
  8. ^ Fonte: Google Maps

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Brogi Giacomo: Portici degli Uffizi costruiti sul disegno del Vasari
  • Catalogo delle fotografie pubblicate da Giacomo Brogi. Pitture, vedute, sculture, ecc. Napoli e Campania. Roma e Lazio. Sicilia, Bologna, Rimini, etc., Brogi, Firenze, 1912.
  • Catalogo delle fotografie pubblicate dalla ditta Giacomo Brogi, fotografo editore. Italia settentrionale: pitture, vedute, sculture, etc., Brogi, Firenze, 1926.
  • Horst Janson The Sculpture of Donatello, Princeton, 1957 (foto di Gino Malenotti).
  • Michele Falzone del Barbarò, Monica Maffioli, Emanuela Sesti (a cura di), Alle origini della fotografia. Un itinerario toscano 1839-1880, Firenze, Alinari, 1989. ISBN 8872921082
  • Michele Falzone del Barbarò, scheda Brogi in Alle origini della fotografia. Un itinerario toscano 1839-1880, Firenze, Alinari 1989, p. 212. ISBN 8872921082
  • AA.VV., L'io e il suo doppio, un secolo di ritratto fotografico in Italia, 1895-1995, Catalogo della mostra, Venezia, Giardini della Biennale, Padiglione Italia, Alinari, Firenze, 1995. ISBN 8872921880

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN156145857883923021479 · ISNI (EN0000 0000 6662 3244 · SBN REAV100254 · CERL cnp01387368 · Europeana agent/base/161631 · ULAN (EN500017452 · LCCN (ENno2007070355 · GND (DE124858678 · BNF (FRcb149763558 (data) · J9U (ENHE987007527019305171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2007070355