George Ault

The Artist at Work

George Copeland Ault (Cleveland, 11 ottobre 1891Woodstock, 30 dicembre 1948) è stato un pittore statunitense. Viene annoverato tra i membri della corrente artistica del precisionismo ed è stato influenzato anche dal cubismo e dal surrealismo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Cleveland, Ohio, ma trascorre la giovinezza a Londra, dove studia alla Slade School of Art e alla St. John's Wood School of Art.

Ritornato negli Stati Uniti nel 1911, per il resto della vita visse tra New York e il New Jersey. La sua vita personale fu travagliata, divenne alcolista nel 1920 dopo la morte della madre in un istituto psichiatrico e dopo il suicidio dei suoi tre fratelli. Nel 1937, Ault parte per Woodstock e cerca di andare avanti lasciandosi il passato alle spalle. Qui creò alcune delle sue migliori opere, ma ebbe molte difficoltà a venderle, tanto che dipendeva economicamente dalla moglie. Nel 1948 si suicida per affogamento.

Durante la sua vita, i suoi lavori furono esposti al Whitney Museum of American Art e all'Addison Gallery of American Art, Massachusetts, tra gli altri.

Ault lavorava con la tecnica della pittura ad olio, con la tecnica dell'acquerello, e del disegno. Viene annoverato tra i pittori del precisionismo insieme a Charles Sheeler e Ralston Crawford per le sue disadorne rappresentazioni di architettura e paesaggi urbani. In ogni caso gli aspetti idealisti e futuristi del precisionismo non sono così evidenti nel suo lavoro; una volta si riferì ai grattacieli chiamandoli "tomba del capitalismo"

Pittore analitico, è ricordato specialmente per la sua capacità di rappresentare realisticamente la luce, che risalta specialmente in scene al buio, infatti ha dipinto soprattutto scene notturne. Delle sue ultime opere, quali: January, Full Moon; Black Night; August Night; e Bright Light at Russell's Corners il The New York Times (16 dicembre 1973) ha scritto:

«La disposizione è la stessa per tutti – un lampione solitario, la stessa curva nella strada, la stessa serie di baracche e casotti ma visti da una diversa prospettiva. In essi Ault ha fatto appello alla poetica dell'oscurità, in un modo indimenticabile – l'implacabile solitudine ed estraneità che la notte dona alle figure che furono familiari, e ai luoghi»

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