Gazzetta di Milano (1816-1875)

Gazzetta di Milano
Gazzetta privilegiata di Milano
Gazzetta ufficiale di Milano
Statobandiera Regno Lombardo-Veneto (dipendente dall'Impero austriaco); (dal 1861) Bandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàquotidiano
Generegazzetta ufficiale
Formato43 cm
Fondazione1816
Chiusura1875
SedeMilano
EditoreTipografia A. Lambertini
 

La Gazzetta di Milano era un quotidiano stampato a Milano dal 1816 al 1875. Ebbe anche i titoli di Gazzetta privilegiata di Milano e Gazzetta ufficiale di Milano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1815 nasce il Regno Lombardo-Veneto. Il Regno è un dominio dell'Impero austriaco. Gli austriaci chiudono il Giornale di Milano, il quotidiano ufficiale pubblicato durante la dominazione francese della Lombardia.

Al suo posto nasce la Gazzetta di Milano[1]. Sostituisce il precedente sia come unico giornale che riporta le informazioni ufficiali, sia come il solo che ha accesso alle fonti governative. La direzione viene inizialmente affidata all'abate Vincenzo Butti. Nel 1817 l'appalto governativo della Gazzetta è affidato alla direzione di Francesco Pezzi[2]. Il giornale usciva nel pomeriggio.

Dal 1º gennaio 1830 il quotidiano esce con il nome di Gazzetta privilegiata di Milano. Nel 1848, dopo le Cinque giornate, ritorna alla denominazione originale Gazzetta di Milano[3]. Nel periodo 1848-1859 fu il quotidiano di maggior diffusione in Lombardia.[4]

Il 4 giugno 1859, giorno della battaglia di Magenta, il giornale cessa le pubblicazioni. Appena due giorni dopo esce la nuova Gazzetta di Milano. Il regime politico è cambiato: la Lombardia è stata annessa al Regno di Sardegna. Lo stato sabaudo ha già una gazzetta ufficiale, la Gazzetta piemontese. La Gazzetta di Milano perde quindi ogni appoggio pubblico.

Il nuovo quotidiano viene finanziato da quattro privati: Vittorio Pezzini, Antonio Caccianiga, Raffaele Sonzogno e Giuseppe Rovani[5]. Riccardo Sonzogno è il direttore de facto della Gazzetta fino al 1870[6]. Sonzogno pubblica una coraggiosa inchiesta sulle corruttele per la costruzione della Galleria Vittorio Emanuele e il rifacimento di Piazza del Duomo[7].

Nel 1874 lo storico quotidiano, in perdita, viene rilevato da Edoardo Sonzogno, già proprietario del concorrente Il Secolo. L'anno successivo l'editore decide la fusione delle due testate per incorporazione.

Direttori[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Era già esistita una Gazzetta di Milano anche durante il precedente dominio asburgico su Milano: la Gazzetta di Milano (1769-1782).
  2. ^ Pezzi rimane direttore ininterrottamente fino alla morte, avvenuta nel 1831. Successivamente il giornale viene compilato ed edito da G. B. Manini.
  3. ^ Nel 1850 ebbe una parentesi: tra il 1º febbraio e il 5 giugno assume il nome di Gazzetta ufficiale di Milano.
  4. ^ "Una vita da giornalista" (su Giuseppe Rovani).
  5. ^ Rovani contro Verdi, su giacomodebenedetti.it. URL consultato il 7 luglio 2017.
  6. ^ Raffaele Sonzogno, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  7. ^ Massimo Ferrari, Le regole del gioco: Guida storica alle norme sulla stampa di ieri e di oggi, Milano, EDUCatt, 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Claudio Chiancone, Francesco Pezzi veneziano. Gli esordi di un giornalista nella Milano napoleonica, Società e Storia, Franco Angeli Ed., 110/2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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