Fuipiano al Brembo

Fuipiano al Brembo
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Comune San Giovanni Bianco
Territorio
Coordinate45°51′50″N 9°39′15″E
Altitudine466 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleD816
Nome abitantifuipianiani
Patronosan Filippo e san Giacomo[non chiaro]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Fuipiano al Brembo
Fuipiano al Brembo

Fuipiano al Brembo [fuiˈpjaːno alˈbrɛmbo] (Füipià [fyiˈpja] in dialetto bergamasco) è una frazione del comune bergamasco di San Giovanni Bianco posta in altura rispetto al capoluogo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La località è un piccolo villaggio agricolo di antica origine, frazione del comune di San Pellegrino fino al 1798, quando il governo della Repubblica Cisalpina lo costituì in municipio a sé stante su ordine di Napoleone. I due paesi costituirono comunque sempre due diverse parrocchie.

Il paese tornò però frazione dopo pochi anni, e furono gli austriaci a decretare stabilmente il nuovo municipio nel 1817.[1]

Dopo l'unità d'Italia il paese, rinominato Fuipiano al Brembo, crebbe da quattrocento a più di seicento abitanti. Fu il fascismo a decidere la soppressione del comune unendolo a San Giovanni Bianco, tranne alcune frazioni passate a San Pellegrino Terme.[2]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Situato su un piccolo altopiano sulla destra orografica della valle ed a sud del paese di San Giovanni Bianco, questa piccola frazione presenta numerose costruzioni rurali ma anche edifici di aspetto signorile, come quelli appartenuti alle famiglie Cavagnis e Busi Cariani. Da menzionare la piazzetta principale, in cui spicca una fontana su cui è presente una scultura in bronzo, opera di Giacomo Manzù, donata alla contrada dall'artista in memoria del luogo natìo della madre.

Inoltre la piccola parrocchiale di San Filippo e San Giacomo presenta opere di rilievo, tra cui alcune di Carlo Ceresa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fuipiano
  2. ^ R.D. N. 563 del 01/03/1928

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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