Franco Citti

Franco Citti nel film Il Decameron (1971)

Franco Citti (Roma, 23 aprile 1935Fiumicino, 14 gennaio 2016) è stato un attore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Franco Citti con Franca Pasut nel film Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini
Franco Citti nel film Accattone (1961)

Nato a Roma nel 1935 e cresciuto con il fratello Sergio nella borgata romana della Marranella, di professione pittore e manovale, viene scoperto da Pier Paolo Pasolini e scelto in particolare per i marcati tratti romaneschi. Nel 1961 il regista gli affida il ruolo di protagonista del proprio film d'esordio Accattone. Per questa interpretazione, nel 1962 è candidato al Nastro d'argento [1] come migliore attore protagonista, al Laceno d'oro al miglior attore e, nel 1963, al premio BAFTA come miglior attore protagonista.[2]

L'anno seguente è Carmine, il protagonista di Mamma Roma, insieme ad Anna Magnani, e ancora Tommaso in Una vita violenta di Paolo Heusch e Brunello Rondi. Nel 1967 è Edipo nel film Edipo Re. L'anno dopo è un trafficante d'armi in Somalia nel film di denuncia Seduto alla sua destra di Valerio Zurlini. Tornerà nuovamente a essere diretto da Pasolini. È un cannibale in Porcile (1969), ser Ciappelletto ne Il Decameron (1971), Satana ne I racconti di Canterbury (1972) e un demone ne Il fiore delle Mille e una notte (1974).

Nel 1970 è il protagonista del film Ostia, esordio alla regia del fratello Sergio. Interpreterà per lui altri film, scritti dal fratello assieme all'amico Vincenzo Cerami, come Storie scellerate (1973), Casotto (1977) e Il minestrone (1981). Nel 1972 e nel 1990 interpreta il ruolo di Calò ne Il padrino e Il padrino - Parte III entrambi diretti da Francis Ford Coppola. Nel 1998 esordisce nella regia dirigendo, «con la fraterna collaborazione di Sergio Citti» (come recitano i titoli di testa), se stesso e Fiorello in Cartoni animati, ultimo respiro della poetica pasoliniana, dove Citti torna quasi a rivestire il ruolo avuto nel film Accattone.

Ha partecipato inoltre al documentario di Ivo Barnabò Micheli A futura memoria (1985) e a quello di Laura Betti Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno (2001). È stato attivo anche in teatro: I giganti della montagna e Tamerlano, nel 1989, per la regia di Carlo Quartucci e in televisione con I promessi sposi (1989) di Salvatore Nocita. Malato da tempo, è morto la sera del 14 gennaio 2016 nella sua abitazione romana, all'età di 80 anni. La notizia è stata data dall'amico Ninetto Davoli. È sepolto a Maccarese, frazione di Fiumicino, nel cimitero di Santa Ninfa.[3]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Regista e sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Citti e Claudio Valentini, Vita di un ragazzo di vita, SugarCo, 1992.

Doppiatori[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Accattone Premi vinti e nomination, su ComingSoon.it. URL consultato il 21 luglio 2022.
  2. ^ Film in 1963 | BAFTA Awards, su awards.bafta.org. URL consultato il 21 luglio 2022.
  3. ^ Lutto nel cinema: morto Franco Citti, su ilgiornale.it, Il Giornale, 14 gennaio 2016. URL consultato il 1º novembre 2017.

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