Francesco di Ferdinando de' Medici

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Francesco de' Medici
Francesco di Ferdinando de' Medici in un ritratto del XVII secolo
Principe di Capestrano
Stemma
Stemma
In carica1611/1613 –
1614
PredecessoreCosimo
SuccessoreCarlo
Nome completoFrancesco di Ferdinando de' Medici
Altri titoliBarone di Carapelle
Signore di Ofena
Signore di Castel del Monte
Signore di Bussi
NascitaFirenze, 14 maggio 1594
MortePisa, 17 maggio 1614 (20 anni)
Luogo di sepolturaCappelle Medicee
DinastiaMedici
PadreFerdinando I de' Medici
MadreCristina di Lorena
ReligioneCattolicesimo

Francesco di Ferdinando de' Medici (Firenze, 14 maggio 1594Pisa, 17 maggio 1614) fu principe di Toscana e quarto principe di Capestrano, barone di Carapelle, signore di Castel del Monte, di Ofena e della terra di Bussi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di Francesco de' Medici fanciullo.

Era il quarto figlio di Ferdinando I de' Medici e Cristina di Lorena. Nel 1612, a diciott'anni, fu nominato principe di Capestrano, barone di Carapelle (la baronia comprendeva il territorio di Santo Stefano di Sessanio, Calascio, Rocca Calascio, Castelvecchio Calvisio e Carapelle Calvisio), signore di Ofena, di Castel del Monte e della terra di Bussi. Mantenne il titolo di principe di Capestrano fino alla morte.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Destinato alla carriera da diplomatico, egli preferì invece dedicarsi all'arte militare. Era al comando delle truppe spedite dalla Toscana nel 1613 in aiuto a Ferdinando Gonzaga contro il duca Savoia Carlo Emanuele I, ma non entrò mai in azione perché tra i due contendenti fu stipulata una pace prima che egli arrivasse nel Ducato di Mantova.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi recato in pellegrinaggio a Loreto morì poco dopo il ritorno, nel 1614 all'età di vent'anni. Per sua precisa volontà sulla sua tomba è inciso "Princeps Capestrani".[1]

Nel 1857, durante una prima ricognizione delle salme dei Medici, così venne ritrovato il suo corpo:

«[…] sul teschio portava cappello di feltro; era vestito con abito di raso bianco, e fatto per il tempo giallognolo, con largo mantello simile, lungo fino ai ginocchi, e con manichette di trina d’attorno ai polsi. Le calze erano di seta a maglia, le scarpette di pelle.[2]»

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni dalle Bande Nere Giovanni il Popolano  
 
Caterina Sforza  
Cosimo I de' Medici  
Maria Salviati Jacopo Salviati  
 
Lucrezia di Lorenzo de' Medici  
Ferdinando I de' Medici  
Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez  
 
Isabel de Zúñiga  
Eleonora di Toledo  
María Osorio y Pimentel Luis Pimentel y Pacheco  
 
Juana Osorio  
Francesco de' Medici  
Francesco I di Lorena Antonio di Lorena  
 
Renata di Borbone-Montpensier  
Carlo III di Lorena  
Cristina di Danimarca Cristiano II di Danimarca  
 
Isabella d'Asburgo  
Cristina di Lorena  
Enrico II di Francia Francesco I di Francia  
 
Claudia di Francia  
Claudia di Valois  
Caterina de' Medici Lorenzo de' Medici duca di Urbino  
 
Maddalena de La Tour d'Auvergne  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata (PDF), su comunedicapestrano.it. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2014). (Comune di Capestrano news)
  2. ^ Sommi Picenardi G., Esumazione e ricognizione delle Ceneri dei Principi Medicei fatta nell'anno 1857. Processo verbale e note, Archivio Storico Italiano Serie V, Tomo I-II, M. Cellini & c., Firenze 1888 in D. Lippi, Illacrimate Sepolture - Curiosità e ricerca scientifica nella storia della riesumazione dei Medici, Firenze, 2006 online Archiviato il 17 settembre 2016 in Internet Archive..

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Principe di Capestrano Successore
Cosimo II de' Medici 1611/16131614 Carlo de' Medici
Controllo di autoritàVIAF (EN89653777 · ISNI (EN0000 0000 8399 2949 · BAV 495/133070 · CERL cnp00586759 · GND (DE118732471 · WorldCat Identities (ENviaf-89653777