Francesco Siliprandi

Lapide a Francesco Siliprandi, Casatico (MN)

Francesco Siliprandi (Curtatone, 23 ottobre 1816Casatico, 3 gennaio 1892) è stato un patriota italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia di possidenti terrieri di Curtatone, a pochi chilometri dalla città di Mantova, fu arrestato una prima volta nel 1847 per aver partecipato a dimostrazioni di piazza anti austriache. Nel 1848 partecipò alla rivoluzione di febbraio a Parigi e combatté nello stesso anno con i volontari lombardi della Legione Manara.
Siliprandi fu tra i venti partecipanti[1] alla riunione del 2 novembre 1850, costitutiva del comitato rivoluzionario di Mantova stroncato dal Martirio di Belfiore. Riuscì a sfuggire e fu condannato in contumacia.

Nel 1858, dopo che negli anni aveva venduto i terreni familiari, acquistò un fondo agricolo a Casatico[2], ma già nel 1859 si arruolò come furiere nel corpo dei Cacciatori delle Alpi; promosso capitano concluse l'esperienza militare nel 1870. Nel frattempo da posizioni democratiche e garibaldine si avvicinò alle idee socialiste e rivoluzionarie divenendo proudhoniano convinto e vicino all'Internazionale. I primi scritti dai quali si evince l'evoluzione politica di Siliprandi furono pubblicati sulla "Favilla"[2], il giornale fondato nel 1866 da Paride Suzzara Verdi, ex compagno della congiura di Belfiore. Fondò e diresse anche il giornale socialista mantovano "Il Lavoratore". Promosse tra i contadini le organizzazioni di resistenza e tra i lavoratori le società operaie. Nell'ottobre 1876 fu tra i fondatori dell'Associazione Generale dei lavoratori di Città e di Campagna che in provincia di Mantova raccolse 1982 aderenti, dei quali 1666 braccianti[3]. Ormai settantenne fu protagonista de La Boje il moto contadino che nel periodo 1884-1886 sconvolse le campagne mantovane e venete e si concluse con il celebre processo di Venezia (1886) dove anche Siliprandi era imputato. Fu assolto con formula piena ma comunque dopo un anno di carcere preventivo. Morì nel 1892.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cipolla, cit., pag. 163, elenca in ordine alfabetico i venti partecipanti: Acerbi Giovanni, Borchetta Giuseppe, Borelli Giuseppe, Castellazzo Luigi, Chiassi Giovanni, Ferrari Aristide, Giacometti Vincenzo, Marchi Carlo, Mori Attilio, Pezzarossa Giuseppe, Poma Carlo, Quintavalle Giuseppe, Rossetti Giovanni, Sacchi Achille, Siliprandi Francesco, Suzzara Verdi Paride, Tassoni Dario, Tazzoli Enrico, Vettori Alessandro, Zanucchi Omero.
  2. ^ a b Bertolotti, cit., pag. 108.
  3. ^ Adele Massardo Maiello, cit., pag. 266.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costantino Cipolla, Belfiore vol. 2 - I comitati insurrezionali del Lombardo-Veneto ed il loro processo a Mantova del 1852-1853, Milano, FrancoAngeli, 2006
  • Costantino Cipolla, Belfiore vol. 1 - Costituti, documenti tradotti dal tedesco ed altri materiali inediti del processo ai comitati insurrezionali del Lombardo-Veneto (1852-1853)., Milano, FrancoAngeli, 2006
  • Maurizio Bertolotti, Le complicazioni della vita: storie del Risorgimento, Milano, Feltrinelli Editore, 1998
  • Adele Massardo Maiello, Sindacati in Europa: storia, modelli, culture a confronto, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino Editore, 2002

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