Francesco Malaguzzi Valeri

Francesco Malaguzzi Valeri (Reggio nell'Emilia, 23 ottobre 1867[1]Bologna, 23 settembre 1928[1]) è stato uno storico dell'arte, numismatico e funzionario italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Reggio da famiglia nobile (il padre Gherardo era conte), studiò giurisprudenza prima a Modena e poi alla Sapienza dove si laureò nel 1890. La tesi, Il diritto di grazia, fu poi pubblicata a Reggio[1].

Tornato in patria, frequentò gli archivi, prima a Reggio e poi a Bologna, su artisti della zona e poi, una volta a Bologna, sulle miniature. Collaborò con l'Archivio storico dell'arte, una pubblicazione diretta da Domenico Gnoli e Adolfo Venturi; con quest'ultimo era già in contatto dal tempo della sua permanenza a Roma[1].

Nell 1894 pubblicò sulla Rivista italiana di numismatica un saggio sulla zecca di Reggio Emilia e nel 1897 uno su quella di Bologna.

Agli inizi del 1899 si trasferì a Milano, chiamato dal cugino Ippolito Malaguzzi Valeri, che era direttore dell'Archivio di Stato di Milano. Uno dei risultati all'Archivio di Stato è "Ricamatori e arazzieri a Milano nel Quattrocento".

Nel 1903 Corrado Ricci, che era all'epoca direttore di Brera e stava per essere trasferito a Firenze, lo scelse come collaboratore per il riordino delle sale e per il catalogo della quadreria. Il catalogo fu poi pubblicato nel 1908 a Bergamo[1].

Nel 1906, sempre a Bergamo, uscirono i suoi due volumi dedicati a Milano, nella serie Serie Italia Artistica della Collezione di monografie illustrate, che era diretta da Ricci.

Altre ricerche sfociarono nei 4 volumi de La corte di Ludovico il Moro, pubblicati a Milano tra il 1913 e il 1923.

Offrì la propria esperienza di storico dell'arte all'amico e collezionista modenese Matteo Campori, per aiutarlo ad ampliare la sua collezione privata di oggetti d'arte, inaugurata nel 1925 a Palazzo Campori a Modena.

Alla fine del 1914 divenne direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna e di soprintendente alle Gallerie di Bologna e della Romagna. Rimase a Bologna, dove morì suicida nel settembre del 1928[1].

Francesco Malaguzzi Valeri è sepolto nel Recinto dei Sarcofagi della Certosa di Bologna.[2]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Sicoli.
  2. ^ Chiostro VIII - Recinto dei Sarcofagi, su Storia e Memoria di Bologna, Istituzione Bologna Musei. URL consultato il 21 maggio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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