Francesco Albergati Capacelli

«Chi non conosce il mondo, chi non condusse vita socievole, chi non bene osservò i vari sintomi delle passioni, dei difetti, dei vizî esser potrebbe un eccellente scrittore di tutt'altro che di commedie. Manca tutto ad uno scrittor di commedie se non ha passati in rivista molti originali, molti e molti avvenimenti, moltissime combinazioni. Ma dall'altro canto se poi l'autor di commedie ha molto veduto, osservato, sperimentato, dovrà soffrire in se medesimo un freno gagliardo, un ritegno a scrivere liberamente. Temerà sempre che dai leggitori e dagli spettatori si facciano nelle vicende ch'ei loro espone allusioni, applicazioni, imputazioni mordaci a tale o tal altro soggetto, e avrà l'angustia nell'animo di promovere la derisione e il motteggio contro d'alcuno.»

Francesco Albergati Capacelli

Francesco Albergati Capacelli (Bologna, 19 aprile 1728Zola Predosa, 16 marzo 1804) è stato uno scrittore, politico e commediografo italiano.

Stemma Albergati

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Marchese bolognese, ebbe un ruolo importante nelle istituzioni della sua città ma la sua passione era l'arte drammatica cui dedicò il suo tempo e il suo patrimonio. Sia nella sua tenuta di campagna a Zola Predosa[1] sia nella sua residenza bolognese fece erigere dei teatri nei quali inscenava con amici delle rappresentazioni teatrali per le quali scriveva anche i testi che divennero nel tempo conosciuti e apprezzati. Amico di Alfieri e corrispondente di Voltaire. Con Carlo Goldoni intessé un fitto epistolario interessante per conoscere lo stato del teatro italiano della seconda metà del Settecento[2].

La sua vita privata fu piuttosto burrascosa. Si sposò tre volte. Fu accusato di avere ucciso la seconda moglie (Caterina Boccabadati, in veneto "Cattina") in un impeto di gelosia e nel 1785 dovette fuggire da Zola Predosa. Vi fece ritorno dopo parecchi anni durante i quali soggiornò in diverse città.

È sepolto con la famiglia Albergati nell'arco del portico nord del Chiostro annesso al Maggiore del cimitero monumentale della Certosa di Bologna. Un precedente monumento a lui dedicato e già dedicato a Vianesio Albergati, era stato esposto durante l'epoca napoleonica nel Chiostro del 1500 della Certosa, per poi essere ricollocato nella Chiesa di San Francesco in cui si trovava in origine.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Le convulsioni, Commedia in prosa d'un atto solo
  • Nuovo Teatro Comico (1774-78), raccolta in cinque volumi, tra cui Le convulsioni, Il ciarlatano maldicente, Pregiudizi del falso onore
  • Novelle morali ad uso dei fanciulli, 1779
  • Il Saggio Amico, Commedia, 1769
  • Pasquale ossia Il postiglione burlato, dramma di Francesco Albergati Capacelli e F. Malaspina, ridotto in un atto da Filippo Pallavicino

Traduzioni[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte epistolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Lettere piacevoli, se piaceranno (1792) a G. Compagnoni
  • Lettere varie (1793) a Francesco Bertazzoli.
  • Raccolta delle Lettere capricciose di Francesco Albergati Capacelli e di Francesco Zacchiroli dai medesimi capricciosamente stampate, Venezia, 1786, pagine 365[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La sua residenza Palazzo Albergati, costruzione seicentesca, è oggi albergo, sede di congressi e manifestazioni
  2. ^ Carlo Goldoni concepì la sua opera “La serva amorosa” proprio a Zola Predosa. Vedi Lettera di Carlo Goldoni a Francesco Albergati Capacelli (PDF) (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2011).
  3. ^ Sito dell'Università di Torino (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2007). dove si possono scaricare le foto di tutte le pagine dell'edizione originale di questo testo e anche del testo Lettere piacevoli, se piaceranno

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enrico Mattioda, Il dilettante per mestiere: Francesco Albergati Capacelli commediografo, Bologna, Il Mulino, 1993.
  • Marina Vecchi Calore, Alcuni aspetti della personalità di Francesco Albergati Capacelli, in Il teatro italiano in Europa, Firenze, Olschki, 1985.
  • Enrico Mattioda, Le annotazioni di Francesco Albergati Capacelli alle prime tragedie di Alfieri, «Italianistica», XXVI, (1992) 1, pp. 53-62.
  • Roberta Turchi, Amici per il teatro: Francesco Albergati Capacelli ed Agostino Paradisi, in Civiltà teatrale e Settecento emiliano, a cura di S. Davoli, Il Mulino, Bologna, 1986, pp. 97-114.
  • Lucia Rodler, Le architetture eloquenti di villa Albergati. Studio su Francesco Albergati Capacelli (in collaborazione con E. Raimondi), in Le magnifiche stanze. Paesaggio, architettura, decorazione e vita nella villa palazzo degli Albergati a Zola, Bergamo, Bolis, 1996, pp. 31-45.
  • Angelo Colombo, Giunte e ritocchi per l'epistolario montiano. La corrispondenza con Francesco Albergati Capacelli, in «Giornale Storico della Letteratura Italiana», 1995, pp. 550-580.

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