Fontana del Mascherone (Spoleto)

Fontana del Mascherone
Autoresconosciuto
Datasconosciuta
Materialepietra
UbicazionePiazza Bernardino Campello, Spoleto
Coordinate42°44′01.84″N 12°44′21.22″E / 42.733844°N 12.739228°E42.733844; 12.739228

La fontana del Mascherone, nota anche come fonte di San Simone, è una fontana di Spoleto, in piazza Bernardino Campello. È addossata al muro in prossimità della duecentesca ex chiesa dei Santi Simone e Giuda.

Descrizione e storia[modifica | modifica wikitesto]

Deve il suo nome allo strano volto, dai tratti un po' umani e un po' felini, posto al centro di una ampia edicola. È scolpito in pietra e coronato d'alloro; forse rappresenta una divinità pagana, dall'espressione tragica e beffarda, ma al contempo simpatica. Dall'enorme bocca deforme esce un grande getto d'acqua che si riversa a cascata in tre vasche successive.

L'edicola in alto reca un'iscrizione datata 1736:


Clemente XII P.O.M.
quod
Ludovico De Valentibus patric Spolet
proton apost et fidei promot
rogante
aquaeductum vetustate dehiscentem
singulari munificentia
publicae commoditati restituerit
provido beneficentissimoq principi
S.P.Q.S.

Anno domini MDCCXXXVI

Il testo ricorda solennemente un evento storico: il generoso intervento di papa Clemente XII[1] circa il restauro, sollecitato da monsignor Ludovico Valenti, dell'antico acquedotto di Spoleto, che sboccava in piazza provenendo da Cortaccione, attraversava il Ponte delle Torri per poi diramarsi e raggiungere pozzetti e condutture cittadine[2]. Forse in tale occasione avvenne anche il restauro della fontana[3] che fungeva da Castellum Aquae, cioè da punto di distribuzione dell'acqua potabile.

Il Mascherone

La fontana attuale è frutto di un rifacimento avvenuto nel 1608 su disegno di un pittore, Emanuele Crise, che ricevette 2 scudi di compenso[4]. Ha quindi sostituito una preesistente fonte pubblica già presente in piazza fin dal medioevo[5]. Alcuni documenti inoltre ci fanno sapere che era ubicata presso la chiesa di San Cesario, chiesa scomparsa già prima del 1525, e di lavori di manutenzione avvenuti nel 1428 e nel 1498[6].

Da un sonetto del 1670 circa, inserito in un manoscritto dal titolo Deliri degli Ottusi scritto a cura dell'Accademia degli Ottusi, risulta infatti che la fontana già allora fosse nella forma attuale[7].

L'aspetto complessivo della fontana rimanda a due diverse epoche di costruzione: l'edicola settecentesca comprende infatti elementi di carattere seicentesco come il mascherone e la vasca più piccola, forse un ex sarcofago, elementi di spoglio, probabilmente appartenenti alla fontana precedente.

Sul lato destro è collocata una fontanella anch'essa sovrastata da un'iscrizione datata 1642, forse appartenente all'originaria fontana. Un'altra piccola lapide reca la scritta, "bibe viator" ("bevi viaggiatore"), un sollecito probabilmente rivolto ai viandanti in cammino verso la Rocca.

Nel 1817 la fontana fu circondata da una cancellata di ferro[8] per impedire che vi si abbeverassero gli animali dei "montagnoli" che entravano in città. La balaustra, ad aste lanceolate, venne poi rimossa ed utilizzata a protezione dell'abside della chiesa di San Gregorio, dove ancora si trova[9].

Fontanella laterale

Nel 2012 è stata completamente restaurata dal CooBeC-Cooperativa beni culturali di Spoleto a spese del comune[10]. Un precedente restauro a cura dell'associazione Amici di Spoleto e della Mobil Oil Italiana, risale alla fine degli anni settanta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si era adoperato anche per il completamento di Fontana di Trevi nel 1731
  2. ^ Lamberto Gentili, Luciano Giacché, Bernardino Ragni e Bruno Toscano, L’Umbria, Manuali per il Territorio. Spoleto, Roma, Edindustria, 1978, p. 435.
  3. ^ Achille Sansi, Storia del comune di Spoleto, vol. 2, Memorie (PDF), su piazzaduomo.org, p. 298. URL consultato il 30 aprile 2015.
  4. ^ Silvestro Nessi, Fonte S. Simone, in Nuovi documenti sulle arti a Spoleto: architettura e scultura tra Romanico e Barocco, Spoleto, Banca Popolare di Spoleto, 1992, p. 99.
  5. ^ Lamberto Gentili, Luciano Giacché, Bernardino Ragni e Bruno Toscano, L'Umbria, Manuali per il Territorio. Spoleto, Roma, Edindustria, 1978, p. 422.
  6. ^ Nessi, p. 99.
  7. ^ Alcune copie del manoscritto sono conservate nell'archivio Campello, Sezione di Archivio di Stato di Spoleto
  8. ^ Achille Sansi, Memorie aggiunte alla storia del comune di Spoleto (PDF), su web.tiscali.it, Stab. tip. e lit. di P. Sgariglia, Foligno, 1886, p. 147. URL consultato il 18 aprile 2015.
  9. ^ Lamberto Gentili, Spoleto formato cartolina. Album di storia urbana 1890-1940, Spoleto, Associazione pro Spoleto, 1986, p. 55.
  10. ^ Spoleto, via al restauro della fontana del Mascherone, su tuttoggi.info, 13 marzo 2012. URL consultato il 29 aprile 2015.

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