Filosofi e principi

Sulla non educazione del principe
Titolo originaleΠρὸς ἡγεμόνα ἀπαίδευτον
Busto moderno di Plutarco nella sua Cheronea.
AutorePlutarco
PeriodoI-II secolo
Generesaggio
Lingua originalegreco antico
SerieMoralia

Il saggio su Filosofi e principi (in grecoː Περὶ τοῦ ὅτι μάλιστα τοὶς ἡγεμόσιν δεῖ τὸν φιλόσοφον διαλέγεσθαι - noto in latino come Maxime cum principibus philosopho esse disserendum) è un'opera politica di Plutarco in forma di declamazione, inserita nei suoi Moralia[1].

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il breve saggio ha un inizio mutilo, che doveva contenere il nome di un destinatario[2]. Plutarco, affrontando il tema del rapporto tra gli intellettuali e il potere, ritiene che il filosofo sia, prima d’ogni altra cosa, un educatore che deve assistere, con la parola e con l’esempio, quanti hanno nelle loro mani il potere, per indirizzarli al bene comune.

L’opuscolo non figura tra quelli elencati nel Catalogo di Lampria ed ebbe una buona fortuna in età moderna, a partire dalla traduzione latina di Erasmo da Rotterdam.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 776A-779C.
  2. ^ Come fa ritenere il «pensi» di 779A.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Plutarco, Tutti i Moralia, a cura di E. Lelli e G. Pisani, Milano, Bompiani, 2017 - ISBNː 978-88-4529-281-1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN220552671 · LCCN (ENno2009191970 · GND (DE4406705-7 · BNF (FRcb16160779m (data) · J9U (ENHE987007590016605171