Filippo d'Arenberg

Filippo d'Arenberg
Filippo d'Arenberg in un ritratto del XVII secolo
Principe d'Arenberg
Stemma
Stemma
In carica1616 –
1640
PredecessoreCarlo d'Arenberg
SuccessoreFilippo Francesco d'Arenberg
Nome completofrancese: Philippe Charles d'Arenberg
italiano: Filippo Carlo d'Arenberg
Altri titoliConte d'Arenberg
Duca di Aarschot
NascitaBarbençon, 18 ottobre 1587
MorteMadrid, 25 settembre 1640 (52 anni)
Luogo di sepolturaConvento dei Cappuccini, Enghien
DinastiaArenberg
PadreCarlo d'Arenberg
MadreAnne de Croy
ConsorteAnne
Isabella Clara
Maria Cleofa
ReligioneCattolicesimo

Filippo Carlo d'Arenberg (Barbençon, 18 ottobre 1587Madrid, 25 settembre 1640) fu il III principe di Arenberg e VI duca di Aarschot.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Carlo di Ligne, secondo principe d'Arenberg e di Anna de Croy, figlia di Philippe III de Croÿ, duca di Aerschot. Da sempre fedele agli Asburgo negli anni confusi della Guerra degli ottant'anni, venne insignito del collare dell'Ordine del Toson d'oro.

Primo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 21 settembre 1610, Anne de Melun (?-16 febbraio 1615), figlia di Pierre de Melun, principe di Épinoy. Ebbero due figlie.

Secondo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 28 giugno 1620, Isabella Clara de Berlaymont (18 agosto 1602-9 agosto 1630), contessa di Lalaing, figlia di Floris (Florent) de Berlaymont. Ebbero quattro figli.

Terzo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 29 marzo 1632, Maria Cleofa di Hohenzollern-Sigmaringen (11 giugno 1599-26 febbraio 1685), figlia di Carlo II di Hohenzollern-Sigmaringen e vedova di Jean-Jacques, conte Bronckhorst e Anholt. Ebbero due figli.

Carriera diplomatica[modifica | modifica wikitesto]

Perse i favori sovrani nel 1634, passando così gli ultimi sei anni della sua vita agli arresti domiciliari a Madrid, dove si trovava in missione diplomatica dal dicembre 1633: aveva il compito, assegnatogli dagli Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite di trattare con Filippo IV di Spagna per ottenere la pace, o una tregua tra la Spagna e la Repubblica delle Sette Province Unite.

Inviato come più alto esponente della nobiltà locale, dopo un'accoglienza sontuosa, ad appena quattro mesi dal suo arrivo fu accusato di aver preso parte ad una cospirazione contro il potere spagnolo nella zona dei Paesi Bassi del Sud. Ammise di essere a conoscenza della cosa, ma negò il proprio coinvolgimento.

Carcere e morte[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante le lettere scritte dall'arciduchessa Isabella Clara in suo favore, Aarschot restò incarcerato per vari mesi prima di essere trasferito agli arresti. Tre anni dopo venne raggiunto dalla moglie e dal figlio maggiore, cui fu però impedito di risiedere con lui: queste condizioni lo depressero e lo piegarono, portandolo infine alla morte. Il giorno prima di questa venne raggiunto da un messaggio di Filippo IV con cui lo si informava che il suo caso era allo studio ed era previsto un risultato favorevole.

Mecenate[modifica | modifica wikitesto]

Finché fu libero, fu un grande collezionista d'arte, creando una collezione d'opere di Paul de Vos, Frans Snyders, Gaspar de Crayer, e Salomon Noveliers, pittore di corte degli arciduchi alla corte di Bruxelles. Il più conosciuto dei molti Rubens che possedeva era la Caccia al lupo ed alla volpe, oggi al Metropolitan Museum of Art; il principe fu anche responsabile per l'acquisizione del Martirio di Sant'Andrea da parte dell'Ospedale dei Fiamminghi a Madrid, dove ancora oggi si trova.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Il Principe d'Arenberg ebbe, dal suo primo matrimonio con Anne de Melun, Anne de Melun

  • Clara Eugenia (23 ottobre 1611-24 dicembre 1660), sposò Albert Alexandre d'Arenberg;
  • Anna.

Dalle seconde nozze con Isabella Clara de Berlaymont nacquero quattro figli:

Il Principe e Maria Cleofa di Hohenzollern-Sigmaringen, sua terza moglie, ebbero due figli:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze asburgiche[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN14270355 · CERL cnp02351459 · LCCN (ENnb99173483 · GND (DE1240000006 · WorldCat Identities (ENlccn-nb99173483
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