Filippo Corridoni (sommergibile)

Filippo Corridoni
Descrizione generale
Tiposommergibile posamine
ClasseBragadin
Proprietà Regia Marina
CantiereTosi, Taranto
Impostazione4 luglio 1927
Varo30 marzo 1930
Entrata in servizio17 novembre 1931
IntitolazioneFilippo Corridoni
Radiazione1º febbraio 1948
Destino finaledemolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione1167,25 t
Dislocamento in emersione981,36 t
Lunghezza68 m
Larghezza7,2 m
Pescaggio4,32 m
Profondità operativa100 m
Propulsione2 motori diesel Tosi da 1500 hp complessivi
2 motori elettrici Marelli da 832 hp totali
Velocità in immersione 7 nodi
Velocità in emersione 11,5 nodi
Autonomia2290 miglia a 11,5 nodi in superficie
4180 miglia a 6,5 nodi in superficie
10 miglia a 7 nodi in immersione
86 miglia a 2,2 nodi in immersione
Equipaggio5 ufficiali, 50 fra sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
Note
MottoCol popolo per la Patria[1]
dati tratti da Regio Sommergibile Filippo CORRIDONI
voci di sommergibili presenti su Wikipedia

Il Filippo Corridoni è stato un sommergibile della Regia Marina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante il secondo conflitto mondiale fu molto impiegato nel trasporto di rifornimenti, compiendo 15 missioni di questo tipo[2].

La sua prima missione, iniziata il 30 giugno 1940 con la partenza da Napoli, consisté nel trasporto a Tobruk, dove giunse il 3 luglio, di 27 tonnellate di rifornimenti[3], percorrendo 20.960 miglia in superficie e 2.172 in immersione[4].

Nel corso del conflitto 1940-1943, oltre alle già citate 15 missioni di trasporto, svolse 23 missioni offensive o esplorative e 7 di trasferimento[5].

All'armistizio si consegnò agli Alleati a Palermo[6], da dove partì il 20 settembre 1943, insieme a cinque altri sommergibili e a svariate unità navali, per portarsi a Malta[7]. Il 13 ottobre rientrò in Italia, insieme a 15 altri sommergibili[8].

Sempre nell'ottobre 1943 fu dislocato ad Haifa, ed il 29 ottobre approdò a Portolago, rifornendo l'isola di Lero prima della sua caduta[6].

Radiato il 1º febbraio 1948[6][5], fu poi demolito.

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Il battello era intestato alla memoria del sindacalista rivoluzionario ed interventista, Filippo Corridoni, Medaglia d'oro al Valor Militare della prima guerra mondiale, caduto nel corso della guerra sul Carso il 23 ottobre 1915.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I motti delle navi italiane, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1998, p. 66.
  2. ^ Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo, pp. 366-367
  3. ^ Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare: la marina tra vittoria e sconfitta, 1940-1943, Mondadori, 2002, p. 434, ISBN 978-88-04-50150-3.
  4. ^ Attività Operativa
  5. ^ a b Regio Sommergibile Filippo CORRIDONI, su xmasgrupsom.com. URL consultato il 14 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2018).
  6. ^ a b c Sommergibile Filippo Corridoni
  7. ^ Storia Militare, p. 56.
  8. ^ Storia Militare, p. 63.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Joseph Caruana, Interludio a Malta, in Storia Militare, n. 204, settembre 2010.
  • Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50537-2.
  Portale Marina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Marina