Filadelfia (centro sportivo)

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo stadio inaugurato nel 1926 e parzialmente demolito tra il 1997 e il 1998, vedi Stadio Filadelfia.
Filadelfia
La tribuna del ristrutturato centro
Informazioni generali
StatoBandiera dell'Italia Italia
UbicazioneVia Filadelfia 36, I-10134 Torino
Inizio lavori2015[3]
Inaugurazione2017[4]
Costo8000000 €
ProprietarioFondazione Stadio Filadelfia[2]
GestoreTorino Football Club S.p.A.[2]
Progetto
  • PROGECO Progettazioni Generali[5]
  • Archistudioassociati[5]
Prog. strutturale
  • Ing. Ermanno Tonda[5]
  • Ing. Gloria Benussi[5]
Costruttore
  • CS Costruzioni s.r.l.[5]
  • C.I.E.T. S.r.l.[5]
Intitolato astadio Filadelfia
Informazioni tecniche
Posti a sedere
  • 4 188 (Campo 1)[5]
  • 341 (Campo 2)[5]
CoperturaTribuna centrale[6]
Mat. del terrenoTappeto erboso (2 campi)[6]
Dim. del terreno105 × 68 m (2 campi da calcio regolamentari)[6]
Area dell’edificio1700 
Area totale28500 
Uso e beneficiari
AllenamentoTorino (2017-)[7]

Il Filadelfia è un impianto sportivo italiano della città di Torino; prende il nome dal preesistente stadio Filadelfia, ex impianto interno del club calcistico del Torino e demolito in parte a fine XX secolo.

L'attuale struttura, ricostruita tra il 2015 e il 2017, è utilizzata come centro sportivo di allenamento della prima squadra del Torino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Filadelfia.

Nel 2002 il Torino abbandonò il progetto del 1997,[8] che prevedeva di riutilizzare l'abbandonato stadio Filadelfia come impianto per le partite casalinghe e decise invece di trasformarlo in uno "stadio della memoria" con museo, sede e centro commerciale.[9] Dopo questa scelta, il sindaco Sergio Chiamparino propose al club granata di acquistare il vecchio stadio Comunale.[10]

Pertanto, a seguito di accordi tra le due società torinesi e il Comune, il 18 giugno 2002, per la cifra di 25 milioni di euro,[11] lo stadio delle Alpi fu acquistato dalla Juventus,[12] mentre lo stadio Comunale venne affidato al Torino,[13] al prezzo di 6 milioni di euro.[14] Il 19 dicembre 2002, il vecchio stadio Filadelfia venne ceduto dalla S.I.S. di Francesco Cimminelli al Torino dello stesso Cimminelli,[15] così da poterlo destinare ad altre attività.[9][16] Tuttavia, il 12 agosto 2005, il vecchio Filadelfia venne acquistato dal Comune,[17] il quale, nello stesso giorno, si riprese anche il Comunale.[18] Queste due operazioni furono il risultato dei problemi finanziari che portarono al fallimento del Torino, che fu sancito definitivamente il 17 novembre successivo.[19]

Nonostante questi problemi, le basi di un progetto simile a quello dell'attuale centro sportivo Filadelfia iniziarono a vedere la luce proprio in quegli anni: tra il 2002 e il 2004, infatti, la società torinista intendeva stabilire la sede sociale all'interno della struttura,[16] insediarvi un museo,[9] fare un impianto da 2 200 posti in erba sintetica, riservare il campo da gioco agli allenamenti della prima squadra[16] e alle partite della formazione Primavera.[16]

Nel frattempo, il vecchio stadio Comunale fu ristrutturato e ridenominato Olimpico, in vista dei XX Giochi olimpici invernali.[20] Nel 2006 il Torino tornò a giocare i suoi incontri casalinghi all'Olimpico[21] assieme alla Juventus stabilitasi provvisoriamente,[22] fino al 2011, quando il club bianconero si trasferì nel suo nuovo impianto di proprietà, lo Juventus Stadium, sorto sulle ceneri del vecchio Delle Alpi.[23] A partire dal 2011, l'Olimpico divenne dunque esclusivamente riservato all'uso del Torino. Ciononostante, a pochi passi da un Olimpico riabilitato all'uso calcistico, tra il 2008 e il 2015, si consumavano i resti di un Filadelfia ormai abbandonato[24] e in preda al degrado.[25]

L'8 febbraio 2011 si aprì a una nuova opportunità per la struttura cadente: la nuova "Fondazione Stadio Filadelfia", appena costituitasi, acquistò il terreno del vecchio stadio Filadelfia dal Comune.[26] Il successivo 10 novembre, la fondazione bandì un concorso di idee per acquisire proposte volte a ricostruire il vecchio storico impianto che, nel biennio 1997-1998, era stato in parte demolito[27][28] e i cui vari tentativi di ristrutturazione e ricostruzione, tra il 1985 e il 2008, erano falliti.[15] Il 6 giugno 2014 il presidente del Torino Urbano Cairo, a nome ed a carico della Fondazione Mamma Cairo,[29] diede l'incarico della stesura del Progetto Preliminare agli architetti Eraldo Martinetto e Marco Aimetti; questo progetto venne messo alla base del bando di gara pubblicato il 4 ottobre 2014.[6] Il Progetto definitivo ed esecutivo fu opera dello Studio PROGECO - Progettazioni Generali, risultato vincitore nella gara di appalto integrato Progettazione e Costruzione vinta dal raggruppamento A.T.I. C.S. Costruzioni S.r.l. e C.I.E.T. S.r.l.[6]

Il progetto di costruzione del nuovo centro sportivo (concepito come «Casa del Toro») prevedeva un centro sportivo dotato di un campo principale da gioco da 4 000 spettatori e di un campo secondario, destinati a ospitare gli allenamenti della prima squadra e alcune partite casalinghe della formazione Primavera[30] e venne suddiviso in tre lotti:[6][31]

  1. Il primo lotto era costituito da 2 campi in erba naturale riscaldati; 5 gradinate da 2 000 posti complessivi; una tribuna coperta da 2 000 posti; garage sotterraneo e spogliatoi per la prima squadra, la formazione primavera e gli arbitri; palestra; sala stampa e foresteria per i giovani (costruiti al rustico); restauro della biglietteria storica. I lavori sono stati completati nella primavera del 2017.
  2. Il secondo lotto prevedeva il restauro dei monconi delle curve; il completamento della sala stampa, della foresteria, del punto ristoro, delle sedi del Torino F.C. e dei 5 spogliatoi mancanti.[32]
  3. Il terzo lotto prevedeva la realizzazione del museo del Torino su via Giordano Bruno.[32]

Il 26 gennaio 2015 iniziarono i primi lavori di disboscamento dell'area, ricerca e bonifica dei residuati bellici.[33] Il 17 ottobre 2015 avvenne la posa della prima pietra del nuovo Filadelfia.[3] Il 25 maggio 2017, dopo l'anteprima della giornata precedente,[4] venne inaugurato l'impianto (completo per il lotto 1) alla presenza del sindaco di Torino Chiara Appendino, del presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino e del presidente dei granata Urbano Cairo.[34] Il 1º agosto fu firmato il contratto d'affitto tra la Fondazione Stadio Filadelfia e il Torino F.C.; l'accordo (retroattivamente efficace a partire dal 1º luglio) concedette il Filadelfia alla società granata per una durata ventennale con opzione per altri sei anni, mentre la Fondazione, coi proventi della locazione, potrà completare il secondo e il terzo lotto dei lavori dello stadio.[35]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Campo principale[modifica | modifica wikitesto]

Vista del campo principale

Il campo principale dell'impianto, in erba naturale e riscaldato, è stato realizzato in modo tale da renderlo simile a quello dello stadio Olimpico Grande Torino, sede delle partite casalinghe dei granata (le dimensioni dei due campi da gioco sono identiche, 105 x 68 m). Può ospitare fino a 4 188 spettatori;[5] la tribuna da 2 010 posti[5] richiama quella del vecchio Filadelfia, a cui si aggiungono le gradinate ai lati del campo per altri 2 178 posti complessivi.[5] Le tribune del nuovo Filadelfia partono dal primo piano e non dal terreno; sotto di esse è infatti situata la palestra che, per volontà del Torino, è stata realizzata rivolta verso il campo e in comunicazione con esso attraverso delle vetrate. Al completamento del secondo lotto saranno inoltre presenti: al primo piano della struttura la sala stampa e la sede della Fondazione Filadelfia; al secondo piano gli uffici del Torino; al terzo piano la foresteria per i giovani.

All'uscita delle scale che portano dagli spogliatoi al terreno (caratteristica presente anche nello storico impianto) è presente un pezzo di erba recuperato dal vecchio Filadelfia.

Per il nuovo stadio Filadelfia, essendo circondato da palazzi di 6-7 piani distanti dal campo pochi metri, l'allora tecnico del Torino Gian Piero Ventura ha voluto nel progetto la realizzazione di un sistema di occultamento da utilizzare per le sessioni di allenamento a porte chiuse; questo è costituito da alcuni teloni che vengono automaticamente "srotolati" quando necessario e riavvolti subito dopo per non privare gli abitanti dei palazzi circostanti della normale luminosità.[36] Tali coperture si sono presto rotte e sono state rimosse nel 2021. Con l'avvento di Ivan Jurić, il progetto è stato ripreso, prima installando delle vele fisse, poi sostituite con nuove vele mobili.[37]

Ai lati del campo sono visibili i due resti delle tribune del vecchio impianto; dopo il loro restauro è previsto che uno di questi venga lasciato accessibile ai tifosi, mentre l'altro usato per il recupero dei giocatori infortunati.

Il campo viene utilizzato saltuariamente dalla formazione Primavera del Torino: in queste occasioni le gradinate su via Spano sono riservate alla tifoseria ospite.

Campo secondario[modifica | modifica wikitesto]

Il campo secondario è anch'esso in erba naturale e riscaldato ma, a differenza del campo principale, non è dotato del sistema di teloni per le sessioni a porte chiuse. Le dimensioni del terreno sono inoltre di poco inferiori a quelle del campo principale (102 x 62 m). Sono presenti tre file di gradoni per i tifosi, per un totale di 341 posti.[5] Il campo viene impiegato principalmente per le sedute di allenamento differenziate.

Piazzale della memoria[modifica | modifica wikitesto]

Monumento commemorativo a Romeo Menti nel Piazzale della memoria

Peculiarità del nuovo impianto è il Piazzale della memoria, un'area situata tra i due campi da gioco e accessibile al pubblico durante gli allenamenti a porte aperte o poche ore prima delle partite casalinghe del Torino.[38] Il piazzale è stato inaugurato il 24 maggio 2017 e comprende al suo interno dodici pennoni alti 7 metri e dotati di luci led.[39] Di seguito l'elenco delle squadre e giocatori simboli del Torino a cui sono dedicati i monumenti:

Durante l'inaugurazione fu apposta una targa commemorativa ad Aldo Rabino, cappellano e padre spirituale del Torino per oltre 40 anni.[39][40]

Lungo la parete che separa il piazzale dal campo secondario sono installati dei pannelli con sopra incisi i nomi delle persone che hanno effettuato donazioni (crowdfunding) alla Fondazione Filadelfia per contribuire alla realizzazione dell'impianto.[41]

Museo[modifica | modifica wikitesto]

Nel progetto, su via Giordano Bruno, è prevista la costruzione del museo del Torino (attualmente ubicato nella villa seicentesca Claretta-Assandri a Grugliasco), in seguito alla conclusione del terzo ed ultimo lotto.[42]

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

La struttura è utilizzata in maniera continuativa unicamente per gli allenamenti della prima squadra del Torino Football Club. Tutte le formazioni giovanili del club granata si allenano e disputano gli incontri ufficiali in altre strutture di Torino e della regione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'allenamento al Fila: sessione tecnica con partita a ranghi misti, su torinogranata.it. URL consultato il 19 maggio 2021.
  2. ^ a b c STORIA FONDAZIONE, su filadelfia.it. URL consultato il 19 maggio 2021.
  3. ^ a b Fabrizio Turco, Torino, in diecimila per la prima pietra del mitico stadio Filadelfia, su repubblica.it, 17 ottobre 2015. URL consultato il 9 ottobre 2018 (archiviato il 13 agosto 2018).
  4. ^ a b Elvira Erbì, Torino: rinasce il Fila, rinasce lo spirito granata, su tuttosport.com, 24 maggio 2017. URL consultato il 9 ottobre 2018 (archiviato il 21 ottobre 2018).
  5. ^ a b c d e f g h i j k l Ricostruzione dello Stadio Filadelfia a Torino, su sporteimpianti.it.
  6. ^ a b c d e f Avvenimenti relativi alla ricostruzione del Filadelfia, su filadelfia.it. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).
  7. ^ Almanacco Storico Fotografico del Calcio Italiano 1898-2022, su google.it.
  8. ^ Maurizio Lupo, Filadelfia, il via a luglio, in La Stampa, 29 aprile 1997, p. 38. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato il 14 giugno 2020).
  9. ^ a b c «Non facciamo ostruzionismo», in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 7 maggio 2002, p. 39. URL consultato il 12 ottobre 2018 (archiviato il 12 ottobre 2018).
  10. ^ Claudio Giacchino, Chiamparino scommette: Toro al Comunale, in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 5 maggio 2002, p. 39. URL consultato il 27 luglio 2018 (archiviato il 26 luglio 2018).
  11. ^ Giuseppe Sangiorgio, Via libera della giunta al nuovo «Delle Alpi», in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 22 dicembre 2002, p. 38 (archiviato il 15 giugno 2018).
  12. ^ La Juventus Football Club S.p.A. e il Comune di Torino hanno firmato il protocollo d'intesa per lo stadio Delle Alpi (PDF), Juventus Football Club S.p.A., 18 giugno 2002 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2017).
  13. ^ Emanuela Minucci, Nel giorno della Corea arriva l'accordo sugli stadi, in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 19 giugno 2002, p. 37. URL consultato il 25 marzo 2018 (archiviato il 15 giugno 2018).
  14. ^ E domani il Comune esamina la convenzione con il Torino, in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 22 dicembre 2002, p. 38. URL consultato il 26 marzo 2018 (archiviato il 15 giugno 2018).
  15. ^ a b Marco Lazzarotto, Tesi di laurea in "Architettura per il restauro e la valorizzazione dei beni architettonici", Il patrimonio storico-sportivo della città di Torino, Politecnico di Torino, anno accademico 2007-2008
  16. ^ a b c d Emanuela Minucci, Il Torino: «Lavoriamo sui due stadi», in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 2 marzo 2004, p. 42. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato il 13 agosto 2018).
  17. ^ Emanuela Minucci, Anche il Filadelfia al nuovo Torino, in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 13 settembre 2005, p. 40. URL consultato il 26 marzo 2018 (archiviato il 13 agosto 2018).
  18. ^ Alessandro Mondo, Chiamparino: il Comunale resta di nostra proprietà, in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 2 settembre 2005, p. 34. URL consultato il 27 aprile 2018 (archiviato il 26 aprile 2018).
  19. ^ Alberto Gaino, Fallito il Toro di Cimminelli. Ai calciatori neanche un euro, in La Stampa, 18 novembre 2005, p. 35. URL consultato il 26 aprile 2018 (archiviato il 26 aprile 2018).
  20. ^ Luciano Borghesan, Oggi il Comunale diventa Olimpico, in La Stampa, sez. Torino e Provincia, 29 novembre 2005, p. 39. URL consultato il 21 giugno 2020 (archiviato il 26 aprile 2018).
  21. ^ Roberto Pavanello, L'Olimpico non basta per la febbre Toro, in La Stampa, 13 giugno 2006, p. 37. URL consultato il 1º ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2020).
  22. ^ Marcel Vulpis, Calcio – Dividendo e “title sponsor” per il futuro della Juventus, su sporteconomy.it, 1º marzo 2006.
  23. ^ Timothy Ormezzano, La scommessa della Juve, uno stadio senza barriere, su repubblica.it, 8 settembre 2011. URL consultato il 9 settembre 2011 (archiviato l'8 settembre 2011).
  24. ^ Luigi Chiarella, Il corpo morto del Filadelfia e ciò che resta, su blog.futbologia.org, 21 agosto 2012. URL consultato il 19 luglio 2014 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
  25. ^ Monica Perosino, Sul prato del Filadelfia spuntano cavoli e rape, in La Stampa, 31 ottobre 2007, p. 55. URL consultato il 24 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2018).
  26. ^ Il terreno del Fila ai tifosi primo passo per la rinascita, in La Stampa, 9 febbraio 2011, p. 55. URL consultato l'11 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2018).
  27. ^ Marco Ansaldo, Filadelfia, addio a un mito, in La Stampa, 19 luglio 1997, p. 1. URL consultato il 2 luglio 2020 (archiviato il 26 giugno 2020).
  28. ^ Marco Bo e Guido Boffo, Comune, picconate al «Fila», Tuttosport, Torino, 1º aprile 1998, p. 14
  29. ^ Urbano Cairo, Filadelfia, Cairo: "Costruiremo il futuro su quel campo dal leggendario passato", su gazzetta.it, 24 maggio 2017. URL consultato il 14 maggio 2020 (archiviato il 2 agosto 2019).
  30. ^ Marco Bo, «Spirito Filadelfia» Tutti i segreti di casa Toro, su tuttosport.com, 11 ottobre 2015. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato il 13 ottobre 2015).
  31. ^ Avanzamento Lavori, su filadelfia.it. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).
  32. ^ a b Incompleto
  33. ^ Torino, pronto il cantiere dello Stadio Filadelfia: primi lavori al via, su tuttosport.com, 26 gennaio 2015 (archiviato il 6 febbraio 2015).
  34. ^ Alexia Penna, Inaugurazione del nuovo Stadio Filadelfia, su torinotoday.it, 25 maggio 2017. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).
  35. ^ Stadio Filadelfia firmato il contratto di affitto, su filadelfia.it, 1º agosto 2017. URL consultato il 9 ottobre 2018 (archiviato il 27 luglio 2018).
  36. ^ Paolo Coccorese, Fila, arrivano l’erba e i teli antispionaggio, su lastampa.it, 23 agosto 2016. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 16 agosto 2018).
  37. ^ Torino e vele del Filadelfia: entro fine 2022 previsto completamento su un lato, su toronews.net, 26 dicembre 2022. URL consultato il 30 aprile 2023.
  38. ^ Il Torino apre il Filadelfia: sarà accessibile prima di ogni partita casalinga, su toronews.net, 8 febbraio 2018. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).
  39. ^ a b Andrea Piva, Filadelfia, svelati i pennoni per il Grande Torino, su toro.it, 24 maggio 2017. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).
  40. ^ Ivana Crocifisso, Addio a don Aldo, lo storico cappellano del Toro, su lastampa.it, 18 agosto 2015. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).
  41. ^ Crowdfunding, su insiemeperilfila.it. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).
  42. ^ Massimo De Marzi, Dopo un anno di empasse, la Fondazione Filadelfia ha un nuovo Presidente: Luca Asvisio, su torinosportiva.it, 18 luglio 2018. URL consultato il 15 agosto 2018 (archiviato il 15 agosto 2018).

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