La linea ha una grande valenza turistica per i paesaggi da essa attraversati, specialmente nelle aree interne della Sila; svolge un ruolo di vettore per i trasporti pendolari, in modo particolare nell'area urbana di Catanzaro.
Dal 15 luglio 2023 il servizio è operativo solo nel tratto Cosenza Vaglio Lise - Rogliano.
La genesi della linea ferroviaria è piuttosto complessa e legata a scelte contraddittorie fatte in corso d'opera. Già prima che fosse costruita la Ferrovia Tirrenica Meridionale era stato previsto nella legge Baccarini (Legge 29 luglio 1879, n. 5002) un collegamento tra Cosenza e Nocera Terinese a scartamento normale. I lavori di costruzione del primo tratto fino a Rogliano ebbero inizio con affidamento ad una impresa privata e finanziamento statale previsto inizialmente in 40 milioni di lire, tuttavia ridotto a 3 milioni con la legge 2 aprile 1891[1]. Nel 1895 risultava già costruita la prima parte Cosenza-Pietrafitta ma non ancora consegnata in quanto i fondi erogati erano insufficienti a coprirne i costi[2]. La tratta veniva consegnata nel settembre del 1897 ma il mancato finanziamento dei lavori della seconda tratta, su Rogliano, suscitava la protesta popolare a Cosenza il 7 novembre successivo[3]. Per calmare gli animi dagli ambienti governativi veniva fatto l'annuncio di una "prossima" costruzione di una ferrovia elettrificata a scartamento ridotto tra Cosenza e Paola annullando così di fatto il proseguimento della linea su Nocera Terinese[3]. Restava così monco quanto già costruito. Nei primi anni del nuovo secolo XX veniva rivisto il precedente piano costruttivo delle linee calabresi; annullata la Cosenza-Nocera e la Eboli-Castrocucco tramontava definitivamente l'idea dell'asse interno nord-sud mentre venivano poste le basi delle future linee a scartamento ridotto, Lagonegro-Spezzano e Cosenza-Catanzaro. Restava da decidere la cessione della tratta tra Cosenza e Rogliano alla società Mediterranea Calabro-Lucane e questo venne fatto nel 1916 mantenendo tuttavia la tratta Cosenza-Cosenza Casali di pertinenza delle FS e a doppio scartamento. La tratta, di 23,24 km, venne aperta all'esercizio il 9 febbraio 1916 mentre la cessione venne perfezionata con l'emanazione di un ordine di servizio il 9 ottobre dello stesso anno. Dal 1922 la tratta iniziale, fino a Pedace, venne utilizzata anche per nuova linea per Camigliatello che quivi si diramava. L'11 ottobre di tale anno venne anche attivata la seconda tratta fino a Soveria Mannelli, per un'estensione di 35,5 km. Circa due anni dopo furono attivati gli ulteriori 6,4 km fino a Decollatura; questa venne infine collegata a Catanzaro Città il 18 giugno 1934. L'anno prima, il 10 luglio 1933, la città era stata connessa alla marina (Catanzaro Lido) con un ardito tratto a cremagliera[4].
Il traffico si mantenne buono fino al secondo dopoguerra, soprattutto nelle due tratte afferenti alle due città di Cosenza e Catanzaro, ma calò sensibilmente alla fine degli anni cinquanta. Venne meno anche l'impegno della società ad investire per gli ammodernamenti e perfino nelle necessarie manutenzioni. Fu questa la causa del gravissimo incidente avvenuto sulla linea il 23 dicembre 1961, in corrispondenza dell'ardito viadotto in curva della Fiumarella, che determinò la sospensione dell'esercizio ferroviario tra Soveria Mannelli e Catanzaro (sostituito da autoservizio) e nel 1964 la definitiva revoca della concessione alla MCL e l'istituzione della Gestione commissariale governativa delle Ferrovie Calabro Lucane. Nella tragedia persero la vita 71 persone, in gran parte studenti[5], di cui 31 di Decollatura. Il 16 dicembre 1989 fu attivato il nuovo collegamento a doppio binario tra la nuova stazione di Cosenza, posta a nord della città, e la vecchia stazione (divenuta fermata di Cosenza Centro); tra le due vennero create le nuove fermate di Campanella e Monaco[6]e istituito un servizio a carattere metropolitano.[senza fonte]
In seguito alle nuove direttive (31 dicembre 1989) che hanno comportato lo smembramento societario, l'esercizio della linea è stato assunto dalle Ferrovie della Calabria.
Tra il 2009 e il 2012, un tratto della linea Cosenza-Catanzaro compreso tra le stazioni di Soveria Mannelli e Rogliano è stato interrotto in seguito a movimenti franosi che hanno interessato la sede ferroviaria in più punti e in periodi differenti[7]. La tratta, di circa 31 km, è servita da un servizio di bus sostitutivi.
Dal 15 luglio 2023, e fino al 31 dicembre 2023, è stata sospesa anche la tratta da Soveria Mannelli a Catanzaro Città per lavori di manutenzione all'infrastruttura.
Per consentire il completamento dei lavori volti alla realizzazione della rete di metropolitana di superficie, articolata su 3 linee, dal 19 aprile 2022[8] la circolazione ferroviaria è sospesa anche nella tratta Catanzaro Città e Catanzaro Lido. Il servizio è garantito con autobus sostitutivi.
I lavori prevedono modifiche al tracciato (che sarà spostato in parte sul sedime ex-FS), la posa del secondo binario e la realizzazione di nuove fermate con moderni standard di servizio.
La linea, lunga circa 110 km, è ricchissima di opere d'arte come gallerie e viadotti in conseguenza della difficile orografia del territorio attraversato. Si snoda quindi tra curve e saliscendi per quasi tutto il percorso; le pendenze tuttavia sono state mantenute entro il 35 per mille eccetto nell'ultimo tratta tra Catanzaro Sala e Catanzaro Città, armato con dentieraStrub dove la pendenza è del 100 per mille. Vi sono 48 tra stazioni e fermate, a distanza media di 3,2 km. La velocità commerciale è di 32 km/h. La linea attraversa alcune zone geologicamente instabili, con possibilità di frane che a volte provocano l'interruzione della linea. Per le esigenze di servizio trazione la linea si avvale dei due depositi Locomotive di Cosenza e di Catanzaro Città.
La tratta Catanzaro Lido-Catanzaro Città, delle Ferrovie della Calabria, si sviluppa all'interno della città di Catanzaro e dispone di cremagliera nel tratto Catanzaro Sala-Catanzaro Pratica, con pendenze oltre il 100 per mille. Insieme alla tranvia Sassi-Superga di Torino è l'unica cremagliera Strub rimasta in Italia. La tratta a cremagliera misura 1.996 metri e viene percorsa in 7 minuti. Il limite di velocità sul tratto a cremagliera è di 20 km/h. Con l'immissione in servizio dei convogli DE M4c.500, la velocità massima è stata elevata a 30 km/h solo per questi ultimi mezzi. Percorrono la tratta le automotrici M4c.350 e i convogli DE M4c.500 entrati in servizio a settembre 2011. Per i servizi di manutenzione linea o l'eventuale inoltro di carri merci le FC usano le automotrici M4c.350 quali mezzo di trazione. Nell'estate del 2017 venne rifatto l'armamento su questa tratta.
La linea soffre sin dalla sua origine di problemi derivanti dalla difficile idrogeologia. Durante l'inverno 2009-2010 la linea subì un'interruzione per frana nello stesso punto dell'anno precedente tra Parenti e Carpanzano; si verificò il crollo del ponte sul fiume Corace, tra le stazioni di Cicala e San Pietro Apostolo (un operaio della ditta di manutenzione ferroviaria Ventura fu spazzato via dalla piena tumultuosa del fiume Corace trovandovi la morte)[9]. Si verificarono anche seri problemi strutturali nella galleria tra Gimigliano e Madonna di Porto e la caduta di un grosso masso tra Madonna del Pozzo e Gagliano. Anche il tratto a cremagliera restò chiuso per due giorni a causa di una massa fangosa riversatasi sulle rotaie.
Automotrice in partenza da Catanzaro Città per Catanzaro Lido
Il traffico è accentrato essenzialmente nelle tratte prossime ai due capoluoghi, mentre risulta bassa la frequenza del servizio tra Rogliano e Soveria Mannelli.
Le corse sono organizzate secondo le seguenti direttrici:
Queste corse vengono effettuate da automotrici M4 ed M4c e dai convogli DE M4c.500.
In alcune stazioni (Serrastretta-Carlopoli, Cicala, San Pietro Apostolo) sono stati organizzati dei servizi di autobus in coincidenza coi treni per collegare i rispettivi centri abitati distanti dalle stazioni di riferimento[12].
Il percorso della linea all'interno della città di Catanzaro
La tratta che attraversa la città di Catanzaro, dal quartiere Gagliano (Madonna del Pozzo) a Catanzaro Lido, comprende 12 stazioni.
Il comune identifica il servizio impropriamente come una metropolitana, pur non discostandosi, per le numerose fermate urbane e per la frequenza delle corse, da un servizio ferroviario suburbano. Il gestore, invece, definisce il servizio come un servizio metropolitano di superficie.[13]
L'offerta, dopo l'interruzione della linea per Lido ad inizio 2011 e la riapertura della tratta per Soveria Mannelli avvenuta ad agosto dello stesso anno, si è attestata su 21 coppie di treni sulla relazione Catanzaro Lido - Catanzaro Città[14] e 15 sulla relazione per Gagliano/Madonna del Pozzo, tutte in proseguimento su Soveria Mannelli eccetto due limitate a Gimigliano[15].
La tratta di 2,65 km fra le stazioni di Cosenza Vaglio Lise (posta alla periferia nord della città e punto di scambio con le Ferrovie dello Stato) e Cosenza Centro (con le due fermate intermedie di Cosenza Monaco e Campanella) è servita da 18 coppie di treni.[16]
^Cosenza: quasi una metropolitana, in I Treni Oggi, anno XI, n. 101, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, febbraio 1990, pp. 8-9, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).