Ferrovia Bremgarten-Dietikon

Bremgarten-Dietikon
Stati attraversatiBandiera della Svizzera Svizzera
InizioWohlen
FineDietikon
Attivazione1876 (Wohlen-Bremgarten West)
1902 (Bremgarten-Dietikon)
1912 (Bremgarten West-Bremgarten)
GestoreAVA
Precedenti gestoriBDWM Transport (2000-2018)
BD (1902-2000)
Aargauische Südbahn (1876-1901)
FFS (1902-1912)
Scartamento1000 mm
Elettrificazione1200 V CC
Ferrovie

La ferrovia Bremgarten-Dietikon è una linea ferroviaria a scartamento metrico della Svizzera. La ferrovia fa parte della rete celere di Zurigo, di cui costituisce la linea S17.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La linea nasce dall'unione di due tratte costruite separatamente: la Wohlen-Bremgarten e la Bremgarten-Dietikon.

La linea Wohlen-Bremgarten aprì il 1º settembre 1876[1], permettendo il collegamento di Bremgarten con l'Aargauische Südbahn, aperta a partire dal 1874[2].

La nuova ferrovia si rivelò poco utile per l'abitato di Bremgarten, perché per i traffici verso la vicina valle della Limmat si imponeva un lungo giro via Wohlen e Lenzburg. Si optò quindi per la costruzione di una linea verso Dietikon, a scartamento metrico e trazione elettrica[3]. L'inaugurazione della Bremgarten-Dietikon avvenne il 30 aprile 1902 alla presenza di autorità cantonali argoviesi e zurighesi, del comune di Zurigo e del direttore delle FFS[4]. Le due ferrovie, separate dal fiume Reuss, furono collegate dapprima con un servizio di diligenze, quindi dal 1906 con un autopostale; nel 1911 iniziò la costruzione di un ponte, aperto l'anno successivo[2]. A gestire la ferrovia fu la società Bremgarten-Dietikon-Bahn (BD).

Nel 2000 la BD si fuse con la Wohlen-Meisterschwanden-Bahn (WM), che tra il 1916 e il 1997 aveva gestito l'omonima ferrovia, soppressa e sostituita da autobus, creando la società BDWM Transport; il 19 giugno 2018 dalla fusione di BDWM Transport e Wynental- und Suhrentalbahn (WSB) è nata la società Aargau Verkehr (AVA), nuova gestrice della linea[5].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La linea, a scartamento metrico, è lunga 18,9 km. La linea è elettrificata a corrente continua con la tensione di 1.200 V (750 V tra il 1902 e il 1930, 900 V tra il 1930 e il 1969)[6]. Il raggio di curva minimo è di 30 metri, la pendenza massima del 56 per mille[7]

La tratta Wohlen-Bremgarten West fu costruita a scartamento normale; nel 1912 fu trasformata a scartamento misto, con una terza rotaia che permetteva il transito dei treni merci a scartamento normale. Con la cessazione del servizio merci nel 2009, la terza rotaia divenne inutile, e venne rimossa nel 2015[8].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

Un convoglio sul ponte sopra la Reuss a Bremgarten
Stazioni e fermate
Head station
0,0 Wohlen
Stop on track
1,4 Wohlen Oberdorf
Station on track
4,0 Erdmannlistein
Station on track
7,0 Bremgarten West
Stop on track
Bremgarten Isenlauf
Unknown route-map component "hKRZWae"
fiume Reuss (156 m)
Stop on track
Bremgarten Obertor
Station on track
8,2 Bremgarten
Stop on track
Bibenlos-Sonnenhof
Stop on track
9,1 Zufikon
Station on track
9,7 Zufikon Hammergut
Station on track
10,3 Widen Heinrüti
Stop on track
10,8 Zufikon Belvédère
Station on track
12,2 Berikon-Widen
Unknown route-map component "eHST"
Zelgrank
Unknown route-map component "eHST"
Holenstrasse
Stop on track
13,5 Rudolfstetten Hofacker
Station on track
14,1 Rudolfstetten
Station on track
16,2 Reppischhof
Unknown route-map component "eHST"
Honert
Station on track
17,3 Dietikon Stoffelbach
Stop on track
17,6 Bergfrieden
Stop on track
Dietikon Schöneggstrasse
Unknown route-map component "eHST"
Schmiedstube
Unknown route-map component "eHST"
Badenerstrasse
End station
18,9 Dietikon

La linea parte nei pressi della stazione di Wohlen (sulla Aargauische Südbahn), quindi scende verso il fiume Reuss attraversandolo a Bremgarten dopo la stazione di Bremgarten West. Da lì la linea risale, con dei tornanti tortuosi, verso Berikon-Widen, dopo aver attraversato Zufikon; altre curve ad "U" in discesa portano la ferrovia verso Rudolfstetten. La ferrovia fa capolinea presso la stazione di Dietikon, situata sulla ferrovia Zurigo-Olten.

Fino al 1928 la linea era raccordata a Dietikon con la Limmattal-Strassenbahn[9].

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

Per l'apertura della Bremgarten-Dietikon furono acquisite tre automotrici, altrettante rimorchiate, due carri merce aperti e due chiusi[10]. Le automotrici (serie Ce 2/2 1÷3[11]) furono realizzate dalla Schlieren con parte elettrica Oerlikon[12]. Le stesse aziende realizzarono nel 1904 altre due elettromotrici a due assi (serie Ce 2/2 11÷12[11]) e, tra il 1912 e il 1915, tre elettromotrici a carrelli (serie Ce 4/4 7÷9[11]).

Schlieren ed Oerlikon realizzarono, tra il 1928 e il 1932, due elettromotrici a carrelli con vano bagagliaio (serie BFe 4/4 10÷11); le stesse due società costruirono nel 1947 altre tre elettromotrici (serie Be 4/4 6÷8)[13].

Tra il gennaio e il giugno 1969 vennero consegnati nove elettrotreni a tre casse (serie BDe 8/8 1÷9) realizzati da Schlieren ed Oerlikon. In attesa dell'aumento della tensione d'alimentazione sulla linea da 900 a 1200 V alcuni convogli vennero noleggiati ad altre linee elvetiche (Frauenfeld-Wil e Solothurn-Zollikofen-Bern-Bahn)[14]. Sono rimasti in servizio sino al 2011[15]: ne è stato conservato un esemplare (il numero 7) restaurato per impieghi storici[16].

Nel 1993 Schindler, ABB e SIG realizzarono cinque elettromotrici articolate (serie Be 4/8 21÷25).

Dal 2010 sono entrati in servizio quattordici elettrotreni a pianale ribassato realizzati dalla Stadler (serie ABe 4/8 5001÷5014), soprannominati dal costruttore "Diamant"[17], che hanno permesso di rimpiazzare i BDe 8/8 del 1969 e i Be 4/8 del 1993, questi ultimi venduti alla WSB[18].

Materiale motore - prospetto di sintesi[modifica | modifica wikitesto]

Tipo Unità Anno di costruzione Costruttore Note
Automotrici elettriche CFe 4/4 10 1928 SWS-MFO rotabile storico
Automotrici elettriche BDe 8/8 7 1969 SWS-MFO rotabile storico
Automotrici elettriche ABe 4/8 5001÷5014 2010 Stadler tipo Diamant

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Aargau, in Zuger Volksblatt, Zugo, 30 agosto 1876, p. 3. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  2. ^ a b (DE) Toni Widmer, Die Bahnlinie Wohlen-Bremgarten wird nach 140 Jahren definitiv zur Schmalspur, in Aargauer Zeitung, Aarau, 17 febbraio 2015. URL consultato il 1º febbraio 2019.
  3. ^ (DE) 50 Jahre Bremgarten-Dietikon-Bahn, in Die Tat, Zurigo, 1º maggio 1952, p. 3. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  4. ^ (FR) Chemin de fer électrique, in La Liberté, Friburgo, 2 maggio 1902, p. 2. URL consultato il 31 gennaio 2019.
  5. ^ Wir stellen uns vor (PDF), su aargauverkehr.ch. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  6. ^ La ligne Dietikon - Bremgarten - Wohlen, su triebzug.ch. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  7. ^ Leistungskatalog Infrastruktur 2019 Aargau Verkehr AG (AVA) (PDF), su aargauverkehr.ch. URL consultato il 10 aprile 2019.
  8. ^ Steam and diesel to mark end of mixed gauge on BDWM, su proaktiva.ch. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  9. ^ (DE) Hans Bodmer, Das Tram in Zürich 1928 bis 1962, Erfurt, Sutter Verlag, 2011, p. 64, ISBN 9783866809291. URL consultato il 1º febbraio 2019.
  10. ^ Schweizerische Bauzeitung, op. cit., p. 202
  11. ^ a b c Bremgarten - Dietikon - Bahn (BD), su pospichal.net. URL consultato il 29 gennaio 2019.
  12. ^ Schweizerische Bauzeitung, op. cit., p. 204
  13. ^ (DEFR) Verzeichnis des Rollmaterial der Schweizerischen Privatbahnen/État du materiel roulant des chemins de fer suisses privés, Berna, Ufficio federale dei trasporti, 1958, pp. 38-39. URL consultato il 29 gennaio 2019.
  14. ^ (DE) André Hügli, Die BDe 8/8 1-9 der BD (PDF), in Lökeli-Journal, n. 2, 2001, pp. 3-5. URL consultato il 29 gennaio 2019.
  15. ^ BDWM: BDe8/8 era ends, su proaktiva.ch. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  16. ^ BDWM BDe 8/8 is back, su proaktiva.ch. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  17. ^ Meterspur-Niederflur-Gelenktriebzug für die BDWM Transport AG, Schweiz (PDF), su ub.unibas.ch. URL consultato il 29 gennaio 2019.
  18. ^ BDWM Be 4/8 go to AAR, su proaktiva.ch. URL consultato il 1º febbraio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]