Fernando Casuzzi
Fernando Casuzzi | ||
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Nazionalità | Italia | |
Calcio | ||
Ruolo | Difensore | |
Termine carriera | 1954 | |
Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1941-1946 | Foligno | ? (?) |
1946-1947 | Siracusa | 29 (2)[1] |
1947-1949 | Palermo | 23 (3) |
1949-1950 | Jesi | 32 (2) |
1950-1953 | Stabia | 59 (9) |
1953-1954 | Foligno | ? (?) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Fernando Casuzzi (Foligno, 6 marzo 1924 – Foligno, 27 ottobre 2009) è stato un calciatore italiano, di ruolo difensore.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Era soprannominato Martellone.[2]
Dopo il ritiro ha svolto il lavoro di commerciante a Foligno.[3]
È morto all'età di 85 anni.[4]
È sepolto nella parte nuova del Cimitero di Foligno.
Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]
Giocava come terzino.
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Nella stagione 1948-1949 ha giocato in Serie A con la maglia del Palermo, collezionando 11 presenze e 2 reti. Ha disputato inoltre tre stagioni di Serie B con Siracusa, Palermo e Stabia (59 presenze e 9 reti), centrando coi rosanero la promozione in massima serie nell'annata 1947-1948.
È stato per molto tempo legato al Foligno, nel quale ha aperto e chiuso la carriera.
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
- Palermo: 1947-1948
- Stabia: 1950-1951
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Serie B 1946-1947 xoomer.virgilio.it
- ^ Il Foligno calcio saluta "Martellone" Fernando Casuzzi
- ^ Luigi Tripisciano, Album rosanero, Palermo, Flaccovio Editore, giugno 2004, p.14, ISBN 88-7804-260-9.
- ^ Scomparsa Casuzzi, cordoglio del Palermo Ilpalermocalcio.it
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (DE, EN, IT) Fernando Casuzzi, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Fernando Casuzzi, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- Dario Marchetti (a cura di), Fernando Casuzzi, su Enciclopediadelcalcio.it, 2011.
- Si è spento Fernando Casuzzi, indimenticabile terzino biancoazzurro negli anni del dopoguerra, su decuriones.altervista.org. URL consultato il 28 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).