Falconara Marittima

Falconara Marittima
comune
Falconara Marittima – Stemma
Falconara Marittima – Bandiera
Falconara Marittima – Veduta
Falconara Marittima – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Marche
Provincia Ancona
Amministrazione
SindacoStefania Signorini (lista civica) dal 24-6-2018 (2º mandato dal 15-5-2023)
Territorio
Coordinate43°37′46.56″N 13°23′48.48″E / 43.6296°N 13.3968°E43.6296; 13.3968 (Falconara Marittima)
Altitudinem s.l.m.
Superficie25,82 km²
Abitanti25 668[1] (31-10-2023)
Densità994,11 ab./km²
FrazioniCastelferretti, Falconara Alta, Case Unrra, Fiumesino, Palombina Vecchia, Rocca Priora, Villanova, Tesoro, Mezzacosta
Comuni confinantiAncona, Camerata Picena, Chiaravalle, Montemarciano
Altre informazioni
Cod. postale60015
Prefisso071
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT042018
Cod. catastaleD472
TargaAN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 888 GG[3]
Nome abitantifalconaresi
PatronoMadonna del Rosario
Giorno festivo8 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Falconara Marittima
Falconara Marittima
Falconara Marittima – Mappa
Falconara Marittima – Mappa
Posizione del comune di Falconara Marittima nella provincia di Ancona
Sito istituzionale

Falconara Marittima è un comune italiano di 25 668 abitanti[1] della provincia di Ancona nelle Marche.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La cittadina è vicina ad Ancona, con la quale forma un unico agglomerato urbano, tanto che i quartieri costieri di Palombina Vecchia (Falconara) e Palombina Nuova (Ancona) sono contigui; si estende interamente lungo la costa del mare Adriatico e si presenta con un lungo lido sabbioso frequentato d'estate anche da molti turisti e, naturalmente, dalla popolazione locale. Falconara si affaccia sul Golfo di Ancona, cosa che rende il suo litorale paesaggisticamente interessante.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Falconara è frequente nelle Marche (e si associa ad altri connessi, come Palombina, che è anche il nome di una località facente parte del comune), Secondo una tesi esso rinvia alla pratica della caccia con il falcone. Secondo un'altra tesi, il nome deriva dallo stemma gentilizio dei Cortesi, che presenta il falcone coronato riprodotto nell'attuale gonfalone del comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Falconara Marittima fu abitato sin dalla preistoria; armi e utensili del Neolitico sono stati infatti trovati in località Barcaglione, mentre altre testimonianze fittili, punte di lance, asce in pietra, oggetti lavorati di osso sono stati frequentemente ritrovati nei terreni di Falconara Alta e Castelferretti. Negli anni settanta a Falconara Alta è stata ritrovata traccia di un abitato piceno. In località Tesoro è presente una cisterna di epoca romana, forse parte di un acquedotto che serviva una vicina villa del I sec. d.C. A duecento metri dalla costa, di fronte a Palombina Vecchia, fu ritrovato nel 1970 un relitto di nave romana, parte del quale è oggi conservata al Museo Nazionale Archeologico di Ancona.

L’origine di Falconara è tuttavia legata alla costruzione in età medievale di alcuni castelli, cioè di borghi abitati fortificati, quelli di Falconara e Castelferretti, e delle rocche di Barcaglione e Rocca Priora. Un documento del 1252, il Privilegio Magno rilasciato da papa Innocenzo IV ai monaci del convento di San Giovanni in peneclaria ad Ancona, nomina un fundus falconarae che potrebbe essere l'area di Falconara Alta. Pagamenti di una chiesa S. Mariae Falconarii, forse l'attuale S. Maria delle Grazie, sono documentati nei rendiconti delle Decime (Rationes decimarum) del 1290-92. Si può dunque affermare che il castello di Falconara Alta intorno all'anno Mille fosse già stato edificato, forse sul nucleo di un precedente castrum romano. Lo storico Cesare Lardoni, nel suo Istoria di Falconara, fissa la data di fondazione del castello nel 550.

La tradizione identifica i feudatari fondatori di Falconara con i conti Cortesi, famiglia sulla cui origine vi sono diverse ipotesi. L'umanista del Cinquecento Bartolomeo Alfeo, autore di una storia di Ancona, mette in relazione i Cortesi con la calata in Italia di Brenno, condottiero dei Galli e fondatore di Senigallia, avvenuta alla fine del IV secolo a.C. Dopo la sconfitta delle truppe celtiche da parte di Furio Camillo, tre fratelli Cortesi si sarebbero fermati nell'agro piceno e uno di loro, il minore, avrebbe fatto edificare il castello di Falconara. Invece, secondo una storia redatta da Pietro Graziani, vissuto sul finire del Quattrocento e marito di Diana Cortesi, i tre fratelli sarebbero stati militari di origini tedesche giunti in Italia nel VI secolo al seguito di Belisario, generale dell'imperatore Giustiniano I, al tempo della Guerra Gotica tra Bizantini e Goti. Stanziatisi nell'anconetano, il conte Perio Cortesi avrebbe fatto edificare il castello di Falconara, il conte Uranio Cortesi quello di Varano, mentre Falcone Cortesi avrebbe fatto erigere il castello di Sirolo. Lo storico Canaletti Gaudenti ritiene, al contrario, che i Cortesi possano essere stati tra quei Goti superstiti alla disfatta del 552 che rimasero al servizio dei Bizantini risultati vincitori, ricevendo in compenso dei loro servigi il dominio di castelli quali Falconara, Varano e successivamente quello di Sirolo.

Lo storico anconetano Mario Natalucci ha invece ritenuto che i Cortesi possano essere stati una nobiltà rurale, il cui nome deriverebbe proprio dalle curtes di cui entrarono in possesso, nate dal progressivo dissolvimento dei beni dell'arcivescovo di Ravenna, che arrivavano fino alla vallata del fiume Esino.

Le prime notizie certe sul territorio di Falconara risalgono all'anno 1225, sotto papa Onorio II, quando, come ricorda la tradizione riferita dal Graziani, i conti Cortesi chiesero protezione ad Ancona ed aggregarono tutti i loro castelli al contado cittadino, venendo ammessi nella nobiltà anconetana, come documentato anche dalla storiografia locale. Pur mantenendo una certa autonomia. Falconara divenne così uno dei castelli di Ancona. Infatti, nel 1356 al tempo della Descriptio Marchiae Anconitanae del cardinale Egidio di Albornoz, che restaurò il potere pontificio nella regione, Falconara, Barcaglione e Fiumesino compaiono tra i castra di Ancona.

Nel corso del Trecento il castello venne assediato e saccheggiato dalla Compagnia di Fra Moriale.

La comunità falconarese, come castello, era parte del territorio di Ancona, ma non mancavano contese continue circa gli obblighi e le gabelle che le erano imposte, come quelle relative al mantenimento del tratto della via Flaminia che interessava il territorio falconarese. Già dall'inizio del XVI secolo si presero decisioni di carattere comunale, ma solo dopo la metà dello stesso secolo si ebbe un vero organismo degno di questa definizione, anche se per Ancona le castella ricoprirono sempre molta importanza, sia strategica, che a causa della ricchezza delle loro terre. Dal 1540 avvenne una specie di restaurazione del dominio anconetano che rivitalizzò gli antichi obblighi feudali. Nel frattempo però, dal 1532, la città di Ancona aveva perso la sua autonomia e vi risiedeva un prelato con il ruolo di governatore che deteneva alcuni dei poteri originariamente comunali. L'attività economica rimase sempre stazionaria perché le proprietà terriere rimasero sempre in possesso delle stesse famiglie: Ferretti[4], Fatati, Torriglioni e Bourbon del Monte, che si limitavano a trarre dai loro possedimenti quanto necessario a mantenere il loro tenore di vita.

Durante l’occupazione francese si era ormai consolidata la legittima ambizione dei falconaresi a raggiungere l'autonomia da Ancona, che venne sancita negli anni del Regno d’Italia napoleonico, quando le province di Urbino, Ancona, Macerata e Camerino vennero aggregate al regno adottando l’organizzazione amministrativa francese dei dipartimenti. Il 28 giugno 1808 l’autonomia della città venne sancita da un decreto del viceré Eugenio di Beauharnais che nominò i suoi primi amministratori. La Restaurazione non tornò indietro sulla decisione e, anzi, nel 1815 allargò il territorio falconarese all’abitato di Castelferretti, dove i conti Ferretti avevano ormai perso il loro dominio feudale.

Col plebiscito del 4-5 novembre 1860 Falconara aderì al Regno di Sardegna e il 20 marzo 1861 il Consiglio comunale plaudeva all'Italia unita, a tre giorni dalla proclamazione del Regno d'Italia da parte del Parlamento di Torino.

Falconara Marittima, piazzale binari della stazione ferroviaria

Dopo la costruzione delle linee ferroviarie Ancona-Bologna (inaugurata il 17 novembre 1861) e Ancona-Orte (realizzata tra il 1860 ed il 1870) si ebbe una grande trasformazione del tessuto economico-sociale di Falconara: da allora tutta l'attività economica delle Marche si spostò dall'entroterra verso la costa e Falconara divenne un importante centro di convegni civili e politici e una rinomata stazione balneare. Furono anni di grande espansione urbana, con l’incremento della frazione Marina che registrava la presenza di industrie agricolo-alimentari e di agenzie di commercio legate alla creazione dello scalo ferroviario. Si affermò anche un tipo di economia balneare e turistica, soprattutto nel primo Novecento, che favorì l’incremento della popolazione e lo sviluppo della residenza lungo l’area costiera, nella quale gli abitanti salirono a 1 319 nel 1901 e poi a 2 234 nel 1922 (su complessivi 6 443).

La composizione sociale e politica delle amministrazioni comunali era di orientamento riformista; il repubblicano Orlando Mondaini rimase sindaco dal 1906 al 1920 pressoché ininterrottamente. Durante il fascismo, dal 15 aprile 1928[5] il Comune venne soppresso, creando un generale malcontento: il suo territorio venne smembrato a vantaggio di Chiaravalle, che ottenne la zona a nord del fiume Esino e Castelferretti, e di Ancona, alla quale venne accorpata la parte a sud del fiume Esino. Nel 1945 si costituì un comitato cittadino formato da numerosi esponenti antifascisti per chiedere il ripristino della situazione precedente la soppressione dell’autonomia decisa nel 1928. Il presidente del comitato Lucio Moroder fu tra i più attivi sostenitori del progetto. In previsione delle elezioni del 1948 i Falconaresi arrivarono a minacciare l’astensione dal voto per protestare contro la mancata ricostituzione del Comune, che avvenne il 2 marzo 1948[6], grazie a una deliberazione del Consiglio dei Ministri.

Negli anni sessanta la popolazione falconarese aumentò dai 1 300 abitanti degli anni Cinquanta a 24 000 e poi a 30 000 negli anni Ottanta, come successe in numerosi centri costieri delle Marche a scapito delle località dell’entroterra, a causa dello sviluppo di attività economiche che sostituirono il vecchio modello agricolo degli anni Settanta.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'azzurro, al falco sorante al naturale, poggiato sulla cima di un monte di sei colli all'italiana di rosso, nascente dalla punta.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • La chiesa di Santa Maria della Misericordia[7] in località Castelferretti, risalente al XV secolo e costruita per volere dei conti Ferretti, presenta all'interno interessanti affreschi della scuola marchigiana del Quattrocento[8].
  • La chiesa di Sant'Antonio, annessa al convento dei frati minori (1932), custodisce opere del pittore Arturo Cicchi, allievo di fra' Paolo Mussini: tra queste, le vetrate e la decorazione dell'abside. A fianco della chiesa sono presenti la Biblioteca francescana e picena creata da padre Candido Mariotti, nella quale sono conservati migliaia di volumi, alcuni dei quali antichi e di particolare rarità, e la Pinacoteca internazionale d'arte francescana contemporanea "In nome di Francesco", che ospita opere d'arte dedicate al poverello d'Assisi provenienti da ogni parte del mondo.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

il Castello di Rocca Priora, costruita dagli jesini a protezione dello sbocco a mare della Respublica Æsina. Lungamente contesa con Ancona.
  • Il castello di Falconara Alta risalente al periodo tra il VII ed il XII secolo, fu uno dei circa venti castelli di Ancona. Cessata la funzione di difesa del territorio anconetano, fu sottoposto a varie trasformazioni e divenne residenza di campagna. Ultimamente è stato restaurato e riportato per quanto possibile allo stato originario. Oggi è sede del Municipio.
  • Castelferretti[7], risalente al 1384-1386 venne edificato da Francesco Ferretti[4]. Nel 1397 ottenne l'erezione a contea grazie al papa Bonifacio IX. Presieduto da forze armate fu rifugio per le popolazioni circostanti durante le lotte nella Marca anconitana.
  • Il castello di Rocca Priora venne eretto alla fine del 1100 in onore della nascita, a Jesi, di Federico II. Baluardo difensivo in una posizione strategica, fu continuamente conteso da Ancona e Jesi. Dopo un'incursione venne munito di feritoie e ponte levatoio. Il marchese Trionfi nel 1756 lo restaurò completamente e lo adibì ad abitazione signorile. Fra i castelli di Ancona, Rocca Priora è uno di quelli meglio conservati.
  • Il castello di Barcaglione era situato sul punto più elevato del territorio comunale, a 204 metri sul livello del mare. Le prime notizie si hanno attorno al 1356 come castello di Ancona. Costruito dalla famiglia anconetana dei Brancaleoni, nel 1375 venne occupato senza la minima resistenza dal conte Lucio Lando, generale al soldo della Repubblica fiorentina in guerra contro la Chiesa. Alla partenza del conte Lucio, Ancona, come punizione per non aver combattuto gli invasori, fece distruggere il castello. I mattoni vennero utilizzati per rinforzare le mura di Ancona e del castello di Falconara. Oggi sono visibili pochi ruderi.
  • La villa Monte Domini costruita sulla collina che domina Castelferretti dai conti Ferretti sembra attorno all'anno 1505. È collegata all'abitato con una scalinata posta tra due file di alberi.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Nella zona alta di Falconara Marittima è nato nel 1968 un Parco Zoo privato[9] che oggi conta un'estensione di oltre 60.000 m²;
  • Tra le località Fiumesino e Rocca Priora, sul lato sinistro della foce del fiume Esino, si trova il Parco del Cormorano[10], area naturalistica protetta, di ben 12 ettari[11]. All’interno, un percorso ciclabile di circa 6 kilometri[12] congiunge il Parco alla vicina città di Chiaravalle. Sono presenti anche due laghetti per pesca sportiva.

Spiagge[modifica | modifica wikitesto]

Falconara ha un ampio litorale con stabilimenti o lidi che attrezzano la spiaggia di ombrelloni, lettini, ristoranti, bar, piscine, bagni pubblici e docce e rubinetti con acqua potabile. Il litorale si divide in Nord con la località Rocca Mare e Sud con la spiagge di Falconara e di Palombina Vecchia, fino al confine con Palombina Nuova che invece ricade sotto il Comune di Ancona.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gli stranieri rappresentano, al 31 dicembre 2018, il 9,82% della popolazione residente. Il gruppo nazionale più numeroso è composta da romeni (834 abitanti). Seguono bengalesi (363), albanesi (182), cinesi (147) e marocchini (120).

Dialetto[modifica | modifica wikitesto]

A Falconara è parlato il dialetto anconitano[14], anche se la parlata più antica, in regresso nel corso del XX secolo, è di impronta gallo-italica marchigiana[15][16], mantenutasi fino al giorno d'oggi presso gli abitanti di Castelferretti[17].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • La biblioteca comunale è ospitata nell'edificio dell'ex scuola elementare nella centrale piazza Mazzini, attualmente destinato a sede del centro culturale "Piero Pergoli".
  • La "Biblioteca Francescana e Picena", ricca di circa 20000 tra volumi ed opuscoli, creata da padre Candido Mariotti, ha la peculiarità di custodire opere dedicate a san Francesco d'Assisi ed ai francescani o edite da francescani in tutto il mondo, a partire dal secolo XIV; nel 1934 l'intera raccolta fu trasferita nel convento dei frati minori di Falconara. Ospita anche altre collezioni, quali un archivio fotografico, raccolte di documenti di storia medioevale, altre di storia locale marchigiana, un centro di documentazione cartografica marchigiana, una raccolta di medaglie.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

A Falconara si svolgono ogni anno molti eventi, soprattutto in estate sul litorale di Palombina. Qui in seguito, ecco un elenco degli eventi principali.

  • Rassegna regionale Anna Bonacci
  • Festa della patrona - 8 maggio
  • Mostra mercato del fumetto, FALCOMICS

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Industria[modifica | modifica wikitesto]

In passato Falconara Marittima ha ospitato nella zona costiera a nord, al confine con la frazione Marina del comune di Montemarciano, uno stabilimento chimico della Montecatini, oggi imponente esempio di archeologia industriale in grave stato di abbandono e degrado, circa il quale si discute da anni circa un possibile recupero dell'area (previa bonifica dei probabili residui inquinanti) e del manufatto principale a scopo turistico-culturale[18][19].

Molte sono le piccole e medie imprese, in gran parte collocate nella zona industriale di Castelferretti, alcune delle quali legate alle attività del vicino Aeroporto "Raffaello Sanzio".

Falconara Marittima, stabilimento API
Falconara Marittima, stabilimento API

La raffineria API[modifica | modifica wikitesto]

La principale attività economica è oggi rappresentata dalla raffineria API e dagli impianti petroliferi API adibiti alla produzione di energia elettrica, nonché dall'indotto da essi generato. L'adiacenza dell'aeroporto, della ferrovia adriatica e dell'accesso alla variante “Falconara-Pontelungo” della SS. 16 Adriatica agli impianti API provoca timori per la sicurezza della zona e richieste da parte dei residenti e delle associazioni ambientaliste di chiusura della raffineria o la sua riconversione[20].

Gli incidenti mortali[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 agosto 1999, alle 5:35, l'esplosione della raffineria ed il rogo che ne consegue causano due morti e la paralisi completa della ferrovia Bologna-Ancona che attraversa l'impianto stesso e delle infrastrutture viarie adiacenti, ovvero la Statale 16 "Adriatica" e l'aeroporto internazionale "Raffaello Sanzio"[21]. L'8 settembre 2004, alle 7:15, esplode l'area deposito bitumi della raffineria causando la morte di un camionista e il ferimento di altre tre persone.[22]

Gli incidenti non-mortali[modifica | modifica wikitesto]

La vicinanza del complesso industriale all'abitato e le esalazioni dei prodotti in stoccaggio o in lavorazione all'interno dell'impianto destano numerose preoccupazioni nei falconaresi e negli abitanti dei comuni limitrofi. Si sono verificati diversi incidenti non mortali che hanno però contribuito a diffondere un forte senso di disagio nella popolazione locale.

L'11 aprile 2018, nel corso delle attività di bonifica, propedeutiche alla manutenzione del serbatoio TK61, il quale era fuori servizio da Febbraio, si è verificato un incidente che ha portato alla fuoriuscita di greggio[23]. Le esalazioni di benzene sono state percepite per giorni sino all'interno dei vicini comuni di Ancona e di Montemarciano, fino a Senigallia[23].

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e importanti vi sono quelle artigianali, come la lavorazione della ceramica, della maiolica e della pelletteria.[24]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Falconara Marittima e Rete filoviaria di Ancona.

Falconara Marittima rappresenta un importante nodo ferroviario di collegamento e scambio fra la linea adriatica Bologna-Ancona e l'appenninica Roma-Ancona.

Sulla linea per Fabriano-Orte-Roma sono presenti la fermata di Falconara Stadio e la fermata di Castelferretti, situata di fronte al terminal delle partenze dell'aeroporto internazionale "Raffaello Sanzio". Da quest'ultima è possibile prendere treni regionali sia per arrivare alla Stazione Centrale di Ancona, sia raggiungere le altre località della provincia toccate dalla transappenninica, quali Jesi e Fabriano. I treni da/per Ancona impiegano circa 15'.

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Aeroporto di Ancona-Falconara.

Falconara Marittima ospita sul suo territorio, in località Castelferretti, l'aeroporto internazionale "Raffaello Sanzio".

È l'unico aeroporto internazionale delle Marche. Vi operano sia vettori di linea che compagnie charter internazionali. Nel 2015 lo scalo di Ancona ha registrato 521 065 passeggeri[25], in aumento dell'8,4% rispetto al 2014. Nel settore cargo, il totale delle merci veicolate nel 2014 ha raggiunto il valore di 6.990 tonnellate, in aumento del 5,02% rispetto al 2013. Quest'ultimo dato pone l'aeroporto delle Marche al dodicesimo posto tra gli aeroporti italiani, dopo Torino e prima di Catania, e al secondo posto tra gli aeroporti adriatici, dopo Venezia e prima di Bari.

La struttura è dotata di una pista di volo di 2 965 x 45 m.[26][27]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il gonfalone comunale
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1861 1863 Antonio Diotallevi Sindaco
1864 1881 Francesco Parroni Sindaco
1882 1884 Augusto Bagliani Sindaco
1885 1889 Gualtiero Morici Sindaco
1890 1897 Bonafede Gallani Sindaco
1898 8 giugno 1906 Rodolfo Bourbon del Monte Sindaco
25 luglio 1906 1906 Vittorio Perozzi Partito Repubblicano Sindaco Eletto ma non insediato per scioglimento del consiglio comunale
11 agosto 1906 6 dicembre 1906 Luigi Frezzini commissario regio
6 dicembre 1906 8 ottobre 1920 Orlando Mondaini Partito Repubblicano Sindaco
31 ottobre 1920 29 novembre 1920 Adriano Bellagamba Partito Popolare Sindaco
dicembre 1920 1921 Francesco Griffoni Partito Repubblicano Sindaco
2 gennaio 1922 2 ottobre 1922 Arturo Gironzi Partito Repubblicano Sindaco
17 novembre 1922 1923 Isidoro Zepponi commissario prefettizio
20 aprile 1923 marzo 1926 Emilio Radicioni Pnf Sindaco
9 settembre 1926 1926 Giovanbattista Zanframundo commissario prefettizio
1927 1928 Ruggero Mercuri Podestà
1928 1948 Podestà di Ancona

Podestà di Chiaravalle

Comune soppresso[5][6]
1948 1956 Giannetto Cionna centrosinistra Sindaco
1956 1956 Emilio Graidi centrosinistra Sindaco
1957 1965 Everardo Alfonsi centrosinistra Sindaco
1965 1970 Renato Cipriani centrosinistra Sindaco
1970 1985 Rovaldo Strazzi centrosinistra Sindaco
1985 1992 Alessandro Guidobaldi centrosinistra Sindaco
1992 1993 Matteo Grifa centrosinistra Sindaco
1993 1997 Roberto Oreficini lista civica Sindaco
1997 1997 Raffaele Ognissanti commissario prefettizio
1997 2006 Giancarlo Carletti centrosinistra Sindaco
28 maggio 2006 24 settembre 2007 Riccardo Recanatini centrosinistra Sindaco
2007 27 aprile 2008 Mario Rosario Ruffo commissario prefettizio
28 aprile 2008 9 giugno 2013 Goffredo Brandoni PdL Sindaco
10 giugno 2013 23 giugno 2018 Goffredo Brandoni liste civiche Sindaco
24 giugno 2018 14 maggio 2023 Stefania Signorini liste civiche Sindaco
15 maggio 2023 in carica Stefania Signorini liste civiche Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra locale di calcio è la Falconarese. Dal passato illustre, ha giocato in IV serie; milita nel campionato di Prima Categoria nella stagione 2021/2022, assieme alla Castelfrettese, squadra rappresentante la frazione di Castelferretti. L'Olimpia Juventu milita invece nel torneo di Terza Categoria.

Nella frazione Palombina Vecchia c'è l'ASD Palombina Vecchia che milita in Seconda Categoria.

Calcio a 5[modifica | modifica wikitesto]

Il Città di Falconara[modifica | modifica wikitesto]

26 aprile 2021: capitan Sofia Luciani alza la Coppa Italia dopo la finale di Rimini vinta contro la Lazio.

Il Città di Falconara milita nella Serie A di calcio a 5 femminile. La società è attiva dal 1995, inizialmente con il nome di Leopardi Falconara, che dal 1995 al 2011 ha schierato pure una formazione nei campionati federali di calcio a 11. Nell'estate 2012 il Leopardi si fonde con i Dolphins, squadra di calcio a 5 femminile militante in serie C regionale, assumendo il nome di Città di Falconara. Nel 2012-13 la sezione femminile conquista la promozione in serie A nazionale, vincendo tutte le partite del campionato e riportando così la città di Falconara in una massima serie. Punto di riferimento del femminile regionale, in bacheca vanta 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe, gli Scudetti per la prima squadra e per l'Under 19 2021/2022 e lo storico titolo europeo dell'European Women's Futsal Tournament, la Champions del futsal femminile, battendo in finale al Palabadiali le campionesse portoghesi del Benfica. Nel palmarès anche le edizioni 2012 e 2013 della Supercoppa Marche.

Fino alla stagione 2018/2019 ha avuto anche una squadra maschile che vanta numerose partecipazioni alla serie C1, la massima categoria del futsal regionale.

Sempre a Falconara gioca la Dlf Dinamis Falconara (attualmente in serie C1 maschile) con un florido settore giovanile. La storia di questa squadra è decennale: fondata nel 1990, nella stagione 2014-2015 arriva prima nel girone C2 con 73 punti e 135 gol fatti e 69 gol subiti (record di g.s. nella sua storia). Nella stagione successiva in c1 arriva quarta battendo il record di gol fatti nella stagione precedente (142 gf in campionato in 30 partite). La permanenza in C1 (massimo campionato regionale di calcio a 5) durò altri 2 anni fino alla stagione 2017/2018 in cui arrivò quattordicesima registrando soli 22 punti e il peggior attacco delle ultime 6 stagioni. Con la retrocessione la squadra cambia nettamente: decide di rivoluzionare la rosa e di investire sul settore giovanile (si creano due squadre giovanili: u17 e u19 con più di 30 giovani giocatori). L'investimento è stato fatto, insieme al Città di Falconara e al Comune, anche sul campo del Pala Badiali. Questi investimenti portano la squadra a rimanere in alto nella classifica e a giocarsi, a fine stagione, i play-off, persi solo in finale. Il 6 agosto 2019 è una data importante per questa squadra, dopo aver fatto investimenti e dato tutto sul campo, vengono promossi in C1 dopo 473 giorni, a causa della mancata iscrizione del Campocavallo e del Futsal Pesaro.

Infine è presente anche il Castelferretti, squadra dell'omonima frazione falconarese, che vince nel 2012-13 il girone B della serie D maschile e conquista una storica promozione in C2. Dopo solo un anno di permanenza è però costretto a dire arrivederci alle categorie regionali, stante l'ultimo posto nel girone A della serie C2.

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

Una posa scherzosa della Pallavolo Falconara nella stagione 1991-1992

La squadra locale di pallavolo, la Pallavolo Falconara, ha militato per molti anni nel campionato di A1, conquistando due semifinali scudetto negli anni ottanta e una coppa confederale (assimilabile alla Coppa UEFA del calcio). Nel 2000-2001 cede il titolo alla Dorica Pallavolo di Ancona.

La società sportiva Sabini Castelferretti è una squadra di pallavolo che attualmente milita nella serie C maschile del campionato italiano, tra le più antiche società di pallavolo delle Marche (1966). Vanta passate stagioni in serie A2.

Rugby[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 2006 è nata la squadra del Falconara Rugby A.S.D. che milita nel campionato di serie C; il campo sportivo, detto "del Cormorano", si trova in località Rocca Priora. La società ha un ampio settore giovanile con squadre under: 9, 11, 13, 15 e 17, e dal 2011 vanta la presenza della squadra di Rugby Old dei Granchiavanti.

Pallamano[modifica | modifica wikitesto]

La Pallamano Falconara milita nel campionato di serie B maschile, dopo avere raggiunto la serie A2 nel campionato 2007/2008.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 7 novembre 2023. URL consultato il 9 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b La storia dei conti Ferretti, su Sistema Museale della Provincia di Ancona (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016), basata sul testo de La nobiltà dei natali di Francesco Maria Ferretti.
  5. ^ a b Regio Decreto 15 aprile 1928, n. 882. Aggregazione al comune di Ancona dei comuni di Montesicuro e Paterno d'Ancona nonché del territorio del comune di Falconara Marittima situato a destra del fiume Esino, ed aggregazione al comune di Chiaravalle del territorio del comune di Falconara Marittima situato a sinistra del fiume Esino
  6. ^ a b Decreto legislativo 2 marzo 1948, n. 165, in materia di "Ricostituzione del comune di Falconara Marittima (Ancona)."
  7. ^ a b La chiesa di Santa Maria della Misericordia nel sito del Sistema Museale della Provincia di Ancona, su musan.it. URL consultato il 27 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2016).
  8. ^ galleria fotografica della chiesa di Santa Maria della Misericordia a Castelferretti.
  9. ^ il sito del Parco Zoo di Falconara Marittima
  10. ^ il Parco del Cormorano a Falconara Marittima
  11. ^ Falconara, ripulita l’area all’ingresso del parco del Cormorano nel sito Ancona notizie del 4 marzo 2015
  12. ^ Da Falconara Marittima a Chiaravalle pista ciclabile, su turismo.marche.it. URL consultato il 24 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2016).
  13. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  14. ^ El Vènto de Tramontana e el Zóle, su bulgnais.com.
  15. ^ Giorgio Marinelli, Falconara Alta.Racconti e Storie-, su lamemoriadeiluoghi.regione.marche.it.
  16. ^ Ernesto Marini (Nazarè), La voce e l'anima del populo: vernaculo, amicizia, amore, storia, illustrazioni di Emo Pandolfi, (l'opera è in vernacolo anconitano ma presenta una sezione di componimenti in vecchio falconarese), Ancona, Libreria Fagnani, 1983.
    «Da giù pel Prad d Falcunar'Alta è 'n gran bel god gent, el pudé cred…»
  17. ^ Fabio M. Serpilli - Comitato Organizzatore Manifestazioni Varanesi (a cura di), È mejo ride che stà alegri. Antologia del comico (proverbi - modi di dire - solecismi - battute d'autore nei vari dialetti della Provincia di Ancona) (PDF), Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, Anno XII - N.82 - aprile 2007, p. 55.
    «Migliacc’ (Emilio) de Castalfretto ha detto: «Ho mess’ da ‘na part undici cento lire (1100 lire): Adè parto da Castalfrett e vo a Roma e n’artorn’ più in Italia»»
  18. ^ Ex Montedison di Falconara, il progetto ‘senza padri’ da 140 milioni nel sito dell'Università di Urbino del 28/04/2014.
  19. ^ Montemarciano: ex Montedison. Tavolo tecnico, si lavora per mettere a punto le varie fasi dell'iter articolo del 17.06.2015.
  20. ^ Indagine Api, i comitati: «L'attività della raffineria va sospesa», su Cronache Ancona, 26 ottobre 2018. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  21. ^ la Repubblica/fatti: Falconara, paura all'alba Incendio nella raffineria, su repubblica.it. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  22. ^ Corriere della Sera - Falconara, incendio in raffineria: nube sulla città, su corriere.it. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  23. ^ a b Odore di gas per i lavori sul serbatoio I residenti chiamano i vigili del fuoco, su corriereadriatico.it. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  24. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 12.
  25. ^ Dati AssAeroporti[collegamento interrotto].
  26. ^ (EN) Ancona/Falconara Airport, su skyvector.com. URL consultato il 25 ottobre 2022 (archiviato l'8 dicembre 2021).
  27. ^ Ancona-Falconara, su volareweekend.com. URL consultato il 25 ottobre 2022 (archiviato il 7 maggio 2021).

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