Federazione Impiegati Operai Metallurgici

Federazione Impiegati Operai Metallurgici
Federazione Italiana Operai Metallurgici
Federazione Impiegati Operai Metallurgici
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Sede FIOM a Roma, dove aveva sede la FLM
SegretarioMichele De Palma
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione16 giugno 1901
SedeCorso Trieste, 36 - Roma
AbbreviazioneFIOM
CategoriaMetalmeccanici
Iscritti351 432 (2011)
Sito webwww.fiom-cgil.it

La Federazione Impiegati Operai Metallurgici (FIOM) è il sindacato dei lavoratori operanti nelle imprese metalmeccaniche che fa capo alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL). Fondato nel 1901, è il più antico sindacato industriale italiano. Le altre sigle confederali dei metalmeccanici sono la FIM (CISL) e la UILM (UIL).

L'attuale segretario generale è Michele De Palma (dal 6 aprile 2022). Nel 2009 gli iscritti erano 363 559.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Cgil.

Nacque a Livorno il 16 giugno 1901 con il nome di Federazione Italiana Operai Metallurgici.[2] Nel 1906 partecipò alla fondazione della Confederazione Generale del Lavoro (CGdL, oggi CGIL). Firmò nel 1919 il primo accordo nazionale con i rappresentanti degli industriali, che prevedeva, tra l'altro, la riduzione dell'orario di lavoro a 48 ore settimanali (8 ore al giorno per sei giorni alla settimana).

Dopo il fascismo fu rifondata, nell'ambito della nuova CGIL unitaria, con il IX Congresso che si tenne a Torino nel 1946, presieduto da Giovanni Roveda, e durante il quale cambiò il proprio nome in Federazione Impiegati Operai Metallurgici, lasciando invariata la sigla ma allargando la propria rappresentanza. Il primo contratto nazionale del dopoguerra venne firmato nel 1948, ma il contratto più importante della sua storia è quello del 1970, con il quale l'orario di lavoro passò da 44 a 40 ore alla settimana e il sindacato acquistò piena legittimazione all'interno delle fabbriche.

In più di un secolo di storia, la FIOM è stata guidata da alcuni dei più importanti sindacalisti italiani, tra i quali Bruno Buozzi, Giovanni Roveda, Luciano Lama, Vittorio Foa, Bruno Trentin e Sergio Garavini.

Il XXI secolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 il segretario generale Claudio Sabattini lancia la campagna per un referendum che estenda a tutti lo Statuto dei lavoratori e la riconquista del Contratto Nazionale fabbrica per fabbrica con la firma di pre-contratti. Il referendum si tiene nel 2003, mancando il quorum.

Nei primi mesi del 2006 è riuscita insieme con la FIM (che fa capo alla CISL) e la UILM (che fa capo alla UIL) a concludere la difficile trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale della propria categoria, contratto già scaduto da oltre un anno.

Nel 2012 la Fiom è nel comitato promotore per i referendum contro la riforma Fornero dell'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, l'articolo della legge 138 del 2011 che consente alle aziende di derogare i contratti collettivi nazionali se sostituiti da aziendali o territoriali e la Riforma delle pensioni Fornero, che nonostante il raggiungimento delle 500 000 sottoscrizioni necessarie non si svolgeranno mai a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, avvenuto prima della presentazione delle firme presso la Corte di cassazione.

Ha aderito anche al Comitato “Vota Sì per fermare le trivelle” insieme a Legambiente, Greenpeace, Slow Food, WWF, LIPU, Lega Anti Vivisezione, Arci, Libera, UdU, Coordinamento No Triv, Rete degli Studenti Medi e ad altre associazioni. Il Comitato ha sostenuto il Sì al referendum del 17 aprile 2016 che avrebbe abrogato la parte della Legge di Stabilità che permette il rinnovamento fino all'esaurimento dei giacimenti di idrocarburi delle concessioni di estrazione entro le 12 miglia dalla costa italiana. Il Referendum, richiesto da dieci presidenti di regione, ha visto l'85,85% dei Sì, contro il 14,15% dei No, ma a causa dell'affluenza di 15 806 488 cittadini pari al 31,19% dei votanti, al di sotto del 50%+1 necessario alla validità della consultazione, l'articolo in questione non è stato abrogato e le concessioni hanno mantenuto pertanto la regolamentazione della Legge di Stabilità 2016.[3][4][5]

Caso FIAT-FIOM sulla rappresentanza sindacale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012 la FIOM presenta ricorso ai giudici di Torino, Modena e Vercelli poiché esclusa dalle Rsa per non aver firmato il contratto specifico della Fiat che richiama l'articolo 19 della legge 300 del 1970. La FIOM denuncia l'incostituzionalità dell'art. 19 dello statuto dei lavoratori per violazione degli artt. 2, 3 e 39 (principio della libertà sindacale) della Costituzione. I giudici sollevano il caso dinanzi alla Corte costituzionale, la Corte il 3 luglio 2013 "dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 19, primo comma, lettera b), della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento), nella parte in cui non prevede che la rappresentanza sindacale aziendale possa essere costituita anche nell'ambito di associazioni sindacali che, pur non firmatarie dei contratti collettivi applicati nell'unità produttiva, abbiano comunque partecipato alla negoziazione relativa agli stessi contratti quali rappresentanti dei lavoratori dell'azienda"[6]; quindi consentendo la rappresentanza sindacale ai soli firmatari del contratto aziendale, l'art. 19 legge 300/70 contrasta con i valori del pluralismo e della libertà di azione della organizzazione sindacale.[6] Dopo tale decisione, la Fiat ha dichiarato che accetterà la nomina dei rappresentanti sindacali aziendali della FIOM.

Congressi nazionali[modifica | modifica wikitesto]

  • I Congresso - 16-18 giugno 1901, Livorno
  • II Congresso - 17-20 maggio 1903, Milano
  • III Congresso - 29-30 settembre e 1-2 ottobre 1907, Bologna
  • IV Congresso - 13-16 novembre 1910, Firenze
  • V Congresso (straordinario) - 8-9 dicembre 1912, Alessandria
  • VI Congresso (straordinario) - 25 giugno 1916, Torino
  • VII Congresso - 1-4 novembre 1918, Roma
  • VIII Congresso - 27-28 aprile 1924, Milano
  • IX Congresso - 5-9 dicembre 1946, Torino
  • X Congresso - 28-31 agosto 1949, Firenze
  • XI Congresso - 1-5 novembre 1952, Livorno
  • XII Congresso - 18-22 gennaio 1956, Genova
  • XIII Congresso - 9-13 marzo 1960, Brescia
  • XIV Congresso - 7-11 agosto 1964, Rimini
  • XV Congresso - 13-18 luglio 1970, Roma
  • XVI Congresso - 15-18 maggio 1977, Bologna
  • XVII Congresso - 17-21 ottobre 1981, Milano
  • XVIII Congresso - 12-15 febbraio 1986, Napoli
  • XIX Congresso - 1-4 giugno 1988, Verona
  • XX Congresso - 7-9 ottobre 1991, Chianciano
  • XXI Congresso - 17-20 giugno 1996, Rimini
  • XXII Congresso - 22-25 gennaio 2002, Rimini
  • XXIII Congresso - 3-5 giugno 2004, Livorno
  • XXIV Congresso - 7-10 febbraio 2006, Montesilvano
  • XXV Congresso - 14-16 aprile 2010, Montesilvano
  • XXVI Congresso - 10-12 aprile 2014, Rimini

Segretari generali[modifica | modifica wikitesto]

Segretario Mandato
Inizio Fine
Ernesto Verzi 1 gennaio 1901 1 gennaio 1908
Bruno Buozzi 1 gennaio 1908 1925
Arturo Chiari 1 gennaio 1945 1 gennaio 1946
Antonio Negro
Giovanni Parodi 1 gennaio 1946 1 gennaio 1947
Giovanni Roveda 1 gennaio 1947 1 gennaio 1955
Agostino Novella 1 gennaio 1955 1 gennaio 1957
Luciano Lama 1 gennaio 1957 1 gennaio 1961
Piero Boni 1 gennaio 1961 1 gennaio 1977
Bruno Trentin
Pio Galli 1 gennaio 1977 1 gennaio 1985
Sergio Garavini 1 gennaio 1985 25 giugno 1987
Angelo Airoldi 25 giugno 1987 1 gennaio 1993
Fausto Vigevani 1 gennaio 1993 20 giugno 1996
Claudio Sabattini 20 giugno 1996 19 aprile 2002
Gianni Rinaldini 19 aprile 2002 1 giugno 2010
Maurizio Landini 1 giugno 2010 14 luglio 2017
Francesca Re David 14 luglio 2017 6 aprile 2022
Michele De Palma 6 aprile 2022 in carica

Iscritti[modifica | modifica wikitesto]

Numero di iscritti alla FIOM dal 2003.[1][7][8][9] Nel 2007 i nuovi iscritti sono stati 52 887, il 14,70% del totale.[7]

Al congresso del 2023, le donne rappresentano il 28% dei delegati, mentre gli immigrati sono 41.000, pari al 14.7% del totale.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b FIOM: "Aumentano i tesserati, non siamo isolati, su notizia, cnrmedia.com, 16 ottobre 2010. URL consultato il 26 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
  2. ^ 1901 – I Congresso nazionale [collegamento interrotto], su eventi. URL consultato il 6 febbraio 2011.
  3. ^ Arci Nazionale, 17 aprile 2016, referendum contro le trivelle. È nato il comitato nazionale “Vota SI per fermare le trivelle”, su arci.it, 29 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
  4. ^ È nato il comitato nazionale "Vota SI per fermare le trivelle" al referendum del 17 aprile - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, su greenreport.it, 26 febbraio 2016. URL consultato il 20 luglio 2016.
  5. ^ ::: Ministero dell'Interno ::: Archivio Storico delle Elezioni - Referendum del 17 Aprile 2016, su elezionistorico.interno.it. URL consultato il 20 luglio 2016.
  6. ^ a b Portale della Fiom-Cgil nazionale - Palestina: l'Unione europea esclude le colonie israeliane dalla possibilità di ricevere finanziamenti comunitari di qualunque tipo e invita...[collegamento interrotto]
  7. ^ a b Tesseramento 2003-2007 (PDF) [collegamento interrotto], su organizzazione, fiom.cgil.it. URL consultato il 23 giugno 2010.
  8. ^ Tesseramento 2009-2010 (PDF), su cgil.it. URL consultato il 30 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  9. ^ Tesseramento 2012-2013, su cgil.it. URL consultato il 30 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2014).
  10. ^ Che cos’è oggi la Fiom, su ilpost.it, 21 marzo 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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