Eugenio Miozzi

Eugenio Miozzi

Eugenio Miozzi, alla nascita Eugenio Giuseppe Francesco Miozzi (Brescia, 16 settembre 1889Venezia, 10 aprile 1979) è stato un ingegnere italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureatosi a Bologna il 29 luglio 1912, nello stesso anno partecipò al concorso per entrare a far parte del Corpo Reale del Genio civile classificandosi al primo posto.

Particolare del Ponte Druso, costruito a Bolzano intorno al 1930, su progetto di Eugenio Miozzi, con simbologie del regime fascista

Dal 1914 lavorò in Libia progettando e seguendo i lavori di numerose opere pubbliche. Dopo la prima guerra mondiale lavorò per il Genio Civile di Udine e di Belluno seguendo la ricostruzione dei ponti distrutti durante il conflitto. Negli anni successivi cambiò vari incarichi seguendo fra l'altro la costruzione del tratto da Verona al Passo del Brennero della Strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero fino a che, il 1º marzo 1931[1] il comune di Venezia lo pose a capo della Direzione Lavori e Servizi pubblici incarico che mantenne fino alla fine del 1954 quando venne collocato a riposo per limiti di età.[2][1]

Il Ponte della Libertà a Venezia

Nel ventennio successivo fu a capo di numerosi lavori destinati a cambiare la fisionomia della città. Fra i più importanti il Ponte della Libertà (ex ponte del Littorio) che realizza il collegamento automobilistico di Venezia con la terraferma, l'area di Piazzale Roma ed in particolare l'autorimessa Sant'Andrea (ora conosciuta come Garage comunale) che fu fino agli anni cinquanta il più grande parcheggio coperto d'Europa[3], l'apertura del Rio Novo (Venezia) e la costruzione dei relativi nuovi ponti in pietra e legno, il ponte degli Scalzi, quello dell'Accademia e la sede estiva del Casinò di Venezia al Lido.

Miozzi commentò i problemi della città in innumerevoli articoli di giornale durante la sua permanenza a Venezia: l'ingegneria idraulica, il problema delle inondazioni, l'insabbiamento della laguna, il miglioramento dei collegamenti nazionali o le modalità di creazione di un nuovo porto. La sua Magnum opus è l'opera in quattro volumi Venezia nei secoli. La città. La laguna.[4][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ufficio tecnico, su comune.venezia.it. URL consultato il 12 gennaio 2020.
  2. ^ Biografia di Eugenio Miozzi sul sito web del Comune di Venezia, su www2.comune.venezia.it. URL consultato il 12 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2013).
  3. ^ Venezia, Garage automobilistico di piazzale Roma, Eugenio Miozzi, 1931-1934, su architetti.san.beniculturali.it. URL consultato il 12 gennaio 2020.
  4. ^ Venezia nei secoli.La città. La laguna., su abebooks.it. URL consultato il 24 settembre 2022.
  5. ^ Eugenio Miozzi VENEZIA NEI SECOLI - opera completa - 4 volumi, su ebay.it. URL consultato il 24 settembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Valeria Farinati (a cura di), Eugenio Miozzi 1889-1979: inventario analitico dell'archivio, Archivio Progetti Iuav, 1997.
  • Eugenio Miozzi, Venezia nei secoli, Venezia, Casa Editrice Libeccio, Voll. 4, 1957-1969.
  • Clemens F. Kusch (a cura di), Eugenio Miozzi. Venezia tra innovazione e tradizione, 1931-1969, DOM publishers, 2020, ISBN 978-3-86922-636-1.

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