Eucherio di Orleans

Eucherio di Orléans
Vetrata della chiesa di Notre Dame a Sint-Truiden che illustra il decesso di sant'Eucherio
 

Vescovo

 
NascitaOrléans, 687 circa
MorteSint-Truiden, 20 febbraio 743
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza20 febbraio

Eucherio di Orléans (Orléans, 687 circa – Sint-Truiden, 20 febbraio 743) è stato un vescovo franco. Fu un monaco benedettino nativo di Orléans, che divenne vescovo di Orléans e che salì all'onore degli altari.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia agiata, Eucherio ricevette una formazione teologica dall'età di sette anni in su, entrando poi verso il 714 nell'Abbazia di Jumièges, della diocesi de Rouen.[1].

Nel 721 divenne vescovo di Orléans, succedendo allo zio morente Savary. Già noto per le sue qualità intellettuali e spirituali fu scelto da Carlo Martello, maestro di palazzo, a seguito della richiesta di una delegazione popolare. Molto riluttante, poiché attaccato alla vita monastica, egli non accettò la dignità episcopale che sotto la costrizione da parte di Carlo Martello. .[2]

Egli diede prova d'indipendenza di fronte al potente maestro di palazzo. Al contrario di altri vescovi, Eucherio protestò vivamente quando, dopo la vittoria di Poitiers nel 732, Carlo Martello non esitò a distribuire arbitrariamente beni della Chiesa ai soldati che lo avevano seguito nella campagna militare contro i Saraceni.[3]

Irritato, Carlo Martello costrinse Eucherio a partire immediatamente per l'esilio a Colonia[4] ove fu molto ben accolto, diventando anche colà molto popolare. Fu allora trasferito nel castello di Haspengaw, nella contea di Hesbaye, sotto la guardia del duca Crodeberto[5][6]. Perseguendo la propria vendetta Carlo Martello fece in modo che Eucherio fosse quasi sequestrato in un monastero nei pressi di Liège, l'Abbazia di Saint-Trond, ove morì nel 743[7].

La sua tomba fu per lungo tempo luogo di pellegrinaggio.

Memoria liturgica[modifica | modifica wikitesto]

Considerato santo, la sua memoria liturgica cade il 20 febbraio.[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pedro de Ribadeneyra, 1857, pp. 393-394
  2. ^ Pedro de Ribadeneyra, 1857, p. 394
  3. ^ Pedro de Ribadeneyra, 1857, p. 395
  4. ^ (FR) Denis Lotin, depuis Aurélien, l'an 274, jusqu'en 1789, dédiées à ses concitoyens, in Recherches historiques sur la ville d'Orléans, Impr. d'Alexandre Jacob, 1836, p. 50. URL consultato il 14 settembre 2011.
  5. ^ (FR) Jacques Longueval e Pierre Brumoy, Histoire de l'Eglise Gallicane, dédiée à nos seigneurs du Clergé, vol. 5, 4ª ed., Parigi, Bureau de la Bibliothèque catholique, 1826, p. 568. URL consultato il 14 settembre 2011.
  6. ^ (FR) Jacques-Paul Migne, Encyclopédie théologique: ou, Série de dictionnaires sur toutes les parties de la science religieuse, vol. 1 e vol. 40, Parigi, Ateliers catholiques du Petit Montrouge, 1850, p. 908. URL consultato il 14 settembre 2011.
  7. ^ Pedro de Ribadeneyra, 1857, p. 396
  8. ^ (FR) Catalogue général des saints, saintes, martyrs, confesseurs, bienheureux, vénérables, anachorètes, solitaires, reclus et recluses, honorés par les chrétiens sur toute la surface de la Terre ; avec l'indication du jour de leur fête, Méquignon, p. 48. URL consultato il 14 settembre 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo diOrléans Successore
Leodegario c.a. 719 - 738. Bertino
Controllo di autoritàVIAF (EN74982993 · ISNI (EN0000 0004 5331 8266 · CERL cnp00798614 · GND (DE13137592X · BNF (FRcb167249618 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-74982993