Etelburga di Barking

Santa Etelburga (Edilburga) di Barking

Badessa

 
NascitaVII secolo
Morte695
Venerata daChiesa cattolica, Comunione anglicana
Ricorrenza11 ottobre

Etelburga di Barking o Edilburga (in inglese Æthelburg o Ethelburga; VII secolo695[1]) fu una monaca inglese che fu cofondatrice e badessa dell'abbazia di Barking. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Comunione anglicana.

Era sorella di san Earconvaldo, vescovo di Londra e fondatore con lei dell'abbazia di Barking.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La fonte principale d'informazioni su Etelburga è l'opera di Beda il Venerabile, Historia ecclesiastica gentis Anglorum che narra la fondazione dell'Abbazia di Barking, i primi miracoli e la morte di Etelburga.[2] Beda descrive Etelburga come «…retta nella vita e costantemente dedicata a soddisfare le necessità della sua comunità».

Un documento (Sawyer 1171), ritenuto autentico e redatto dal vescovo Earconvaldo durante il regno di Sebbi, re dell'Essex, registra la concessione di terre nell'Essex da certo Æthelred to Æthelburh e Barking. Esso è datato fra il 686 ed il 688. Alla sua morte Etelburga venne sepolta a Barking e subito venerata come santa. Le successe, come badessa di Barking, Ildelita, che era stata sua autrice e che sarà poi anch'essa nominata santa.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il Martirologio antico inglese (Old English Martyrology), redatto nel IX secolo in inglese antico, narra di una monaca di Barking, che vide Etelburga trasportata in cielo con catene d'oro.

La memoria liturgica di santa Etelburga cade l'11 ottobre.

La chiesa di Santa Etelburga vergine a Bishopsgate nella City of London è a lei dedicata. Edificio medievale, sopravvisse al Grande Incendio del 1666[3] ed alla Battaglia d'Inghilterra (Blitz) del 1940/'41, ma venne danneggiata nel 1993 durante un attentato dell'IRA; restaurata, è attualmente un centro per la riconciliazione internazionale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 675, secondo Mario Sgarbossa, I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3. p. 576
  2. ^ Beda il Venerabile, Historia ecclesiastica gentis Anglorum, Libro IV, capitoli da 6 a 10.
  3. ^ (EN) Corey Sandler, Henry Hudson Dreams and Obsession, Citadel Press, 2007, ISBN 978-0-8065-2739-0

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Badessa di Barking Successore
abbazia inesistente 666-695 Ildelita