Eruzione dell'Etna del 122 a.C.

Eruzione dell'Etna del 122 a.C.
VulcanoEtna
StatoRepubblica romana
Comuni interessatiCatania, area etnea
Eventi correlatiAttività sismica;
nascita del Cratere del Piano
Quota/e2900 m s.l.m.
Prima fase eruttiva122 a.C.
Ultima fase eruttiva121 a.C.
Caratteristiche fisicheattività piroclastiche;
colate magmatiche
VEI5 (pliniana)

L'eruzione dell'Etna del 122 a.C. è stata la più grande eruzione esplosiva del vulcano Etna del periodo olocenico. Fu un'eruzione di tipo pliniano[1].

Il magma emesso fu di tipo basaltico. I piroclasti emessi ricadendo nell'area costituita dal fianco sud-orientale del vulcano arrecarono ingenti danni alla città romana di Catania[1][2].

Il parere degli studiosi attribuisce a tale evento la nascita di una caldera sommitale detta il "Cratere del Piano". Essa costituisce il confine tra altre due formazioni denominate Pietracannone e Torre del Filosofo. I bordi della detta caldera vengono individuati mediante lo studio della morfologia dell'area tra Torre del Filosofo e Punta Lucia alla quota di circa 2900 m s.l.m.[1].

La nascita della caldera fu causa della distruzione di parte della precedente caldera denominata dell'Ellittico; precisamente il bordo a sud[1]. Nelle sue opere Strabone descrive in maniera piuttosto chiara le dimensioni dell'enorme caldera di collasso[3].

La caldera del Piano è stata progressivamente colmata dai prodotti eruttivi degli ultimi due millenni con formazione del "Cratere centrale"[1].

La cenere vulcanica fu così copiosa da produrre danni serissimi alla città di Catania e coprì pure l'acropoli di Paternò; molte case crollarono sotto il peso eccessivo della sabbia vulcanica accumulatasi sui tetti. A causa dei danni subiti dalle coltivazioni etnee il Senato romano emanò un provvedimento con cui la città venne esentata dal pagamento di tasse per un decennio[4].

L'evento è ricordato da Cicerone nel De natura deorum; secondo quanto riferisce vi furono tenebre intense per due giorni[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Branca et alii, p. 107.
  2. ^ Coltelli, M., Del Carlo, P., Vezzoli, L. The discovery of a Plinian basaltic eruption of Roman age at Etna volcano, Italy. (1998). Geology, 26, 1095-1098. citato in Evoluzione geologica del Monte Etna, su ct.ingv.it. URL consultato il 24 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2021).
  3. ^ Strabone VI, 2, 3-8
  4. ^ Carmine Rapisarda, Inessa, Etna, Paternò e il tempio di Efesto, p. 26, su books.google.it. URL consultato il 24 ottobre 2015.
  5. ^ Cicerone, De natura deorum II, 96

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]