Enrico I di Borbone-Condé

Enrico I di Borbone-Condé
Principe di Condé
Stemma
Stemma
In carica13 marzo 1569 -
5 marzo 1588
PredecessoreLuigi I
SuccessoreEnrico II
NascitaLa Ferté-sous-Jouarre, 29 dicembre 1552
MorteSaint-Jean-d'Angély, 5 marzo 1588 (35 anni)
DinastiaBorbone-Condé
PadreLuigi I di Borbone-Condé
MadreEleonora di Roucy
ConiugiMaria di Clèves
Carlotta Caterina de La Trémoille
FigliCaterina
Eleonora
Enrico
ReligioneCalvinismo

Enrico I di Borbone-Condé (La Ferté-sous-Jouarre, 29 dicembre 1552Saint-Jean-d'Angély, 5 marzo 1588) fu principe di Borbone-Condé ed uno dei capi protestanti durante le guerre di religione.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio primogenito di Luigi I di Borbone-Condé[1], e di sua moglie, Eleonora di Roye, contessa di Roucy, Enrico è cresciuto in una famiglia di convinzioni calviniste. Era cugino di Enrico di Navarra, a fianco del quale combatté come capo degli ugonotti.

Capo del partito protestante[modifica | modifica wikitesto]

Durante la notte di San Bartolomeo (23-24 agosto 1572), dovette abiurare, insieme alla moglie, il calvinismo[2].

Dopo la sua partecipazione all'assedio di La Rochelle ebbe in ricompensa il governo della Piccardia (1573).

Partecipò alla congiura dei Malcontenti sostenendo contro il re Enrico III il fratello di questi, Francesco Ercole di Valois, duca d'Alençon.

Trovò infine rifugio a Strasburgo, dove nel 1575 tornò al calvinismo e riprese la lotta contro i cattolici.

Si mise a capo del partito protestante durante la quarta, la quinta e la sesta guerra religiosa. Profondamente calvinista, il Principe di Condé si rivelò il vero leader del partito. Si oppose a suo cugino, il re di Navarra, a cui incolpò la sua negligenza religiosa. Di fronte alla minaccia cattolica, i due cugini furono costretti ad allearsi. Combatterono insieme nella battaglia di Coutras (1587).

Matrimoni[modifica | modifica wikitesto]

Primo Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 10 agosto 1572, Maria di Clèves (1553-1574)[1], figlia di Francesco I di Nevers. Ebbero una figlia:

  • Caterina (1574-1595)

Secondo Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Morta la prima moglie, si risposò il 16 marzo 1586, con Carlotta Caterina de La Trémoille (1568-28 agosto 1629)[1], figlia di Luigi III de La Trémoille. Ebbero due figli:

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 5 marzo 1588[3], per avvelenamento, sospetto confermato dai medici che dai suoi parenti (incluso suo cugino Enrico IV)[4]. La prima sospettata era la moglie[5], che lo avvelenò secondo le accuse rivolte da un servo. Enrico IV sospettò anche dei calvinisti[6]. Carlotta viene arrestata e giudicata dal Parlamento di Parigi, ma il procedimento viene interrotto[7] alla notizia della sua gravidanza, e venne semplicemente imprigionata a Saint-Jean-d'Angély sotto la custodia di Jean de Saint-Memme[8][9].

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Image Stemma
Enrico I di Borbone-Condé
Principe di Condé, Gran Maestro di Francia

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
8. Francesco di Borbone-Vendôme 16. Giovanni VIII di Borbone-Vendôme  
 
17. Isabelle de Beauvau  
4. Carlo IV di Borbone-Vendôme  
9. Maria di Lussemburgo-Saint-Pol 18. Pietro II di Lussemburgo-Saint-Pol  
 
19. Margherita di Savoia  
2. Luigi I di Borbone-Condé  
10. Renato d'Alençon 20. Giovanni II d'Alençon  
 
21. Maria d'Armagnac  
5. Francesca d'Alençon  
11. Margherita di Lorena 22. Federico II di Vaudémont  
 
23. Iolanda d'Angiò  
1. Enrico I di Borbone-Condé  
12. Antoine de Roye, signore de Roye 24. Jean de Roye, signore di Muret  
 
25. Marguerite du Bois des Querdes  
6. Charles de Roye, conte di Roucy  
13. Catherine de Sarrebruck, contessa di Roucy 26. Robert de Sarrebruck, conte di Roucy  
 
27. Marie d'Amboise  
3. Éléonore de Roucy  
14. Ferry de Mailly, signore di Conti 28. Adrien de Mailly, signore di Conti  
 
29. Jeanne de Glymes  
7. Madeleine de Maillé, dame di Conti  
15. Louise de Montmorency 30. Guillaume de Montmorency  
 
31. Anne Pot, dama de la Rochepot  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Knecht, 1989, p. 134.
  2. ^ Knecht, 2000, p. 166.
  3. ^ Knecht, 2000, p. 231.
  4. ^ Lettre d'Henri du 10 mars 1588, cité dans Aumale, 1889, p. 179.
  5. ^ Aumale, 1889, p. 180.
  6. ^ Aumale, 1889, p. 182.
  7. ^ Aumale, 1889, p. 181.
  8. ^ Jean IV de la Roche, signore di Saint-Même e barone di La Rochebeaucourt
  9. ^ Aumale, 1889.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN39532126 · ISNI (EN0000 0000 7991 7364 · CERL cnp01233255 · LCCN (ENnr93019180 · GND (DE124896251 · BNE (ESXX5671283 (data) · BNF (FRcb13496661f (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr93019180