Elementi della filosofia di Newton

Elementi della filosofia di Newton
Titolo originaleÉléments de la philosophie de Newton
Éléments de la philosophie de Newton, 1738
AutoreVoltaire
1ª ed. originale1738
Generesaggio
Lingua originalefrancese

Elementi della filosofia di Newton è una delle principali opere del filosofo Voltaire, pubblicata nel 1738 ad Amsterdam col titolo Éléments de la philosophie de Newton mis à la portée de tout le monde[1].

Questo saggio divulgativo ha contribuito a diffondere le teorie e il pensiero di Isaac Newton e contiene una estesa descrizione delle teorie newtoniane sulla luce e sulla gravitazione.[2]

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

E' stato addirittura ipotizzato che la sua compagna Émilie du Châtelet sia stata coautrice e curatrice dell'opera, date le sue notevoli conoscenze di fisica e matematica. Lo suggerisce la presentazione stessa dell'opera[1]: all'occhietto segue una tavola: in alto, su una nuvola, Newton misura col compasso il globo celeste; un po' più in basso la donna sapiente, sorretta da angioletti e con un grande specchio fra le mani, riflette il fascio di luce che promana dall'alto verso il giovane studioso coronato d'alloro alla scrivania. La tavola del frontespizio è il ritratto di Voltaire, e il frontespizio lo indica come autore, la illustrazione seguente (sopra la dedica) ritrae lei, tra la toletta e il globo celeste. La dedica, in versi, di Voltaire proclama: "Tu mi chiami a te vasto e possente genio,/ Minerva della Francia, immortale Émilie,/ discepola di Newton, e della Verità,/ tu penetri i miei sensi coi fuochi della tua chiarezza"; la prefazione, anch'essa rivolta "à madame la marquise du Ch**", inizia: "Non si tratta qui di una marchesa né di una filosofia immaginarie. Lo studio solido che voi avete fatto di molte nuove verità, e il frutto di un lavoro rispettabile, sono ciò che io offro al pubblico per la vostra gloria, per quella del vostro sesso, e per l'utilità di chiunque vorrà coltivare la propria ragione e gioire senza fatica delle vostre ricerche"l[3].

Come anche in Trattato di metafisica (1934), François-Marie Arouet esprime il suo pensiero filosofico illustrando e spiegando i principi empiristici newtoniani, contrapposti ai modelli cartesiani.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'opera riassume le teorie newtoniane lungo 25 capitoli.

La prima parte (14 capitoli) è dedicata alla luce: descrive lo stato delle conoscenze sul fenomeno prima degli studi di Newton e le innovazioni da questi portate, ponendo in particolare l'accento sui fenomeni di riflessione e rifrazione, su come questi si rendano visibili (ad esempio con il fenomeno dell'arcobaleno), sulla percezione che l'occhio umano ne ha, sul funzionamento dell'occhio stesso e sulle possibili applicazioni di questi comportamenti della luce in ambito tecnico (ad esempio nel telescopio).

La seconda parte (11 capitoli) è invece dedicata alla gravità ed alle leggi che regolano l'interazione gravitazionale, con particolare riferimento al movimento dei pianeti ed a come questo sia regolato dalle attrazioni gravitazionali reciproche, partendo dalle teorie di Cartesio, che Newton contesta, per confermare le osservazioni di Galileo Galilei e le leggi di Keplero. Successivamente viene descritta la teoria di Newton secondo cui l'attrazione gravitazionale non è limitata alle grandi masse ma è estesa a tutta la materia, anche alle particelle più piccole.

L'opera è infine completata da un glossario che tenta di spiegare in maniera più semplice i termini utilizzati nell'opera.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il saggio di Voltaire provocò immediatamente un gran numero di risposte e critiche, dai pamphlet a un contro-saggio di 400 pagine di Jean Banières.[4][5]

Traduzioni in italiano[modifica | modifica wikitesto]

Le più antiche traduzioni conosciute dell'opera in lingua italiana risalgono entrambe al 1741: entrambe vennero pubblicate a Venezia con il titolo Elementi della filosofia del Neuton esposti dal signor di Voltaire tradotti dal francese, una presso Giammaria Lazzaroni e l'altra presso Sebastiano Coleti.

  • Voltaire, La filosofia di Newton, a cura di Paolo Serini, Bari, Laterza, 1968

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Voltaire, Elémens de la philosophie de Neuton mis à la portée de tout le monde, Amsterdam, Chez Jacques Desbordes, 1738. URL consultato il 13 agosto 2011.
  2. ^ Nicholas Cronk, Voltaire: A Very Short Introduction, OUP Oxford, 10 febbraio 2017, pp. 68–, ISBN 978-0-19-151276-6.
  3. ^ À Madame la Marquise de Ch*, in Voltaire: in versi (pp. 3-8) e in prosa (pp. 9-13)
  4. ^ J. B. Shank, The Newton Wars and the Beginning of the French Enlightenment, University of Chicago Press, 15 settembre 2008, p. 397, ISBN 978-0-226-74947-1.
  5. ^ Jean Banières, Examen et réfutation des Elemens de la philosophie de Newton de M. De Voltaire, A Paris, Jacques Lambert, 1739.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]