Egle Renata Trincanato

Egle Renata Trincanato (Roma, 3 giugno 1910[1]Mestre, 5 marzo 1998) è stata un'architetta italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Alessandro e Antonietta Alice Formenti, nacque a Roma dove il padre, commerciante originario di Piove di Sacco, si trovava in quel momento per affari. A causa del suo lavoro la famiglia si trasferì più volte (a Mira, a Trieste, nuovamente a Mira e a Fiume) prima di stabilirsi definitivamente a Venezia, nel sestiere di San Polo, nel 1926.

Prima donna dell'ateneo veneziano, si laurea in architettura nel 1938 con Guido Cirilli[2].

Nel 1937 conosce l'architetto palermitano Giuseppe Samonà, con il quale instaura un importante sodalizio professionale e accademico. Dal 1939 è assistente di Elementi di architettura e rilievo dei monumenti[2].

Pubblica i suoi studi sulla morfologia e il tessuto edilizio residenziale di Venezia in Venezia minore (1948)[2]. In parallelo si dedica allo studio di nuovi tipi di edilizia residenziale mirati a risolvere i problemi della città contemporanea, esponendo alla settima edizione dei Congrés Internationaux de Architecture Moderne (Ciam) del 1954[2].

Con Samonà realizza l'edificio INA-Casa di Treviso (1949-1953), i nuovi uffici dell'INAIL a Venezia (1951-1956) e collabora alla progettazione sperimentale del quartiere INA-Casa San Giuliano a Mestre[2]. A seguito di questo incarico, la gestione Ina-casa le affida la realizzazione di edifici a Sant'Agata sul Santerno (RA) (1952-1956) e le case Incis al Lido di Venezia (1954-1957)[2].

Dal 1954 al 1964 assume il prestigioso incarico di direttore di Palazzo Ducale, impegnandosi nel restauro di Palazzo Ducale, Ca' Pesaro, Museo Correr, Ca' Centani Goldoni, e cura l'ideazione e l'allestimento di importanti mostre di pittura veneziana[2].

Presenza attiva nell'Istituto nazionale di urbanistica (INU) fin dal 1954, risulta strenuamente impegnata nella battaglia per la salvaguardia di Venezia, con articoli, convegni e mostre dedicate ai problemi della città lagunare,Venezia viva, e Dietro i palazzi, e al destino dei centri storici italiani[2].

Collabora con Samonà, sia in ambito universitario sia professionale, a piani e progetti di concorso per la nuova Sacca del Tronchetto a Venezia (1964), per i nuovi complessi universitari a Cagliari e in Calabria (1972-1973), per il Centro direzionale di Firenze, per l'arco trionfale della Tête Défense a Parigi (1977-1982)[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Progetti principali[2]

  • 1944-1947 - Progetto di sistemazione del centro parrocchiale di La Salute di Livenza (VE)
  • 1946 - Progetto di concorso per l'ospedale al mare del Lido di Venezia
  • 1947 - Progetto di concorso per case nel litorale sud e nord della laguna di Venezia: Burano e Pellestrina
  • 1947 - Progetto di concorso per il nuovo albergo Danieli sulla Riva degli Schiavoni, Venezia
  • 1949-1953 - Edificio ad uso botteghe, uffici e abitazioni dell'Ina, (con G. Samonà), Treviso
  • 1950-1956 - Restauro e trasformazione del vecchio stabile dell'Inail, (con G. Samonà), Venezia
  • 1950-1962 - Quartiere Ina-casa San Giuliano (L. Piccinato e G. Samonà coordinatori), 1º, 2º, 3º nucleo Primo settennio, 5°, 7° 8º nucleo, Secondo settennio, Mestre, Venezia
  • 1950-1951 - Quartiere Ina-casa a Sant'Agata sul Santerno (RA)
  • 1953-1954 - Quartiere Ina-casa, lotto Incis Ca' Bianca, Lido di Venezia
  • 1954 - Allestimento e ideazione della mostra Venezia viva a palazzo Grassi, Venezia
  • 1954-1964 - Interventi di restauro a Ca' Pesaro, Ca' Rezzonico, Museo Civico Correr, Ca' Centanni Goldoni, Museo Vetrario di Murano, Venezia
  • 1954-1964 - Allestimento delle mostre: Lorenzo Lotto, Giorgione e i giorgioneschi, Carlo Crivelli e crivelleschi, La pittura del Seicento a Venezia, Vittore Carpaccio, a palazzo Ducale e a Ca' Pesaro, Venezia
  • 1957 - Piano regolatore generale di Cavarzere (con G. Samonà, L. Bellemo, C. Dardi)
  • 1960-1968 - Progetto di risanamento e restauro del lotto edilizio delle Burchielle (con studio G. e A. Samonà)
  • 1964 - Progetto di concorso per il Piano particolareggiato della nuova Sacca del Tronchetto a Venezia, motto "Novissime" (G. Samonà capogruppo)
  • 1972-1988 - Risanamento e ristrutturazione del centro storico di Ancona: progetto di ricostruzione dei rioni Capodimonte e Guasco S. Pietro (con R. Ballardini, G. Cristinelli, B.P. Torsello)
  • 1972-1973 - Progetti di concorso per nuovi complessi universitari a Cagliari e in Calabria (G. Samonà capogruppo)
  • 1977 - Progetto di concorso per il Centro Direzionale di Firenze (G. Samonà capogruppo)
  • 1982 - Progetto di concorso internazionale d'architettura per la Tête Défence (con studio G. e A. Samonà)
  • 2013 - Saverio Muratori e Egle Renata Trincanato: la nascita del restauro urbano in Italia - Giuseppe Cristinelli - GB Editoria -

Archivio[modifica | modifica wikitesto]

Il fondo Egle Renata Trincanato[3][4] è conservato presso l'Università IUAV Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Archivio Progetti.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'atto di nascita è presente sul Portale Antenati.
  2. ^ a b c d e f g h i j Egle Renata Trincanato, su SAN - Portale degli archivi degli architetti. URL consultato l'8 marzo 2018.
  3. ^ Archivio Egle Renata Trincanato, su oberon.iuav.it. URL consultato il 16 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2018).
  4. ^ Egle Renata Trincanato, su Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche. URL consultato l'8 marzo 2018.
  5. ^ (EN) Università Iuav di Venezia - archivio progetti, su iuav.it. URL consultato il 16 maggio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Egle Renata Trincanato 1910-1998, a cura di M. Scimeni e A. Tonicello, Venezia, Marsilio, 2008, ISBN 978-88-317-9395-7.

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