Eger

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Eger (disambigua).
Eger
città di rilevanza provinciale
Eger – Stemma
Eger – Bandiera
Eger – Veduta
Eger – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Ungheria Ungheria
RegioneUngheria Settentrionale
Contea Heves
Amministrazione
SindacoHabis László
Territorio
Coordinate47°53′56″N 20°22′29″E / 47.898889°N 20.374722°E47.898889; 20.374722 (Eger)
Altitudine165 m s.l.m.
Superficie92,24 km²
Abitanti53 876 (2017)
Densità584,08 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale3300, 3304
Prefisso36
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2HU-EG
Codice KSH20491
Cartografia
Mappa di localizzazione: Ungheria
Eger
Eger
Sito istituzionale

Eger (in tedesco Erlau, in slovacco Jáger, in latino e in italiano Agria[nota 1]) è una città del nord dell'Ungheria, capoluogo della contea di Heves.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La città sorge nella valle del fiume Eger (affluente di destra del Tibisco), tra i Monti Mátra a ovest, ed il massiccio del Bükk a est.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome ha etimologia incerta. Nel X secolo era abitata da gruppi di tedeschi, slavi e avari. Qui il re Stefano il Santo fondò un vescovado (con sede sull'attuale collina del castello). Il grande periodo di fioritura fu però il XIV-XVI secolo, periodo in cui la regione di Eger inizia anche ad essere famosa per la produzione vinicola.

Piazza Dobó e castello

Ai tempi di Mattia Corvino, Eger fu sede di una vera e propria corte umanistica internazionale, ad opera di arcivescovi come Ippolito d'Este, al cui servizio era anche Ludovico Ariosto che tuttavia si rifiutò di seguire il suo signore in Ungheria. Nel 1552 la città riuscì a resistere ad un assedio dei Turchi, che riuscirono però a prendere la città nel 1596.

La storia dell'assedio del 1552 è narrata in un romanzo molto conosciuto e letto ancora oggi nelle scuole ungheresi: Le stelle di Eger, di Géza Gárdonyi. La dominazione ottomana e le guerre crociate ridussero notevolmente la ricchezza della città, che fu poi ricostruita a partire dal XVIII secolo, soprattutto ad opera degli arcivescovi (soprattutto ad opera di Károly Eszterházy, a cui si deve la riorganizzazione urbanistica e la costruzione del Lyceum, imponente edificio che il prelato sperava di adibire a sede di università dell'est dell'Ungheria).

Nuove distruzioni furono causate durante gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale, quando la città fu più volte bombardata.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Eger è conosciuta principalmente per il suo castello, ricordo della lotta contro i turchi, i bagni termali, e le numerose costruzioni storiche fra cui il minareto turco più a nord d'Europa esistente.

Eger è un importante mercato agricolo con industrie del tabacco ed enologiche. È famosa la produzione di vini rossi: Egri Bikavér (Sangue di Toro) e Egri Leányka (Ragazza di Eger).

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La squadra principale della città è l'Egri. Nel 2011 Eger ospitò il Campionato del mondo di Sudoku.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Eger è sede di un'arcidiocesi cattolica, in latino Agria. Sede dell'arcidiocesi è la cattedrale di San Giovanni Apostolo ed Evangelista.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ nome utilizzato soprattutto in passato e in ambito ecclesiastico

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

In italiano
  • Maurizio Tani, La committenza artistica del vescovo di Eger, Károly Eszterházy, nell´Ungheria del XVIII secolo, Commentari d'Arte, n. 17-19/2003, pp. 92–107
  • Maurizio Tani, La rinascita culturale del ‘700 ungherese. Le arti figurative nella grande committenza ecclesiastica, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 2005, ISBN 88-7839-018-6. edizione on-line
  • Maurizio Tani, Arte, propaganda e costruzione dell’identità nell’Ungheria del XVIII secolo. Il caso della grande committenza di Károly Eszterházy, vescovo di Eger e signore di Pápa in István Monok (a cura di), In Agram adveni, Eger, Líceum Kiadó, 2013, ISBN 978-615-5250-26-2. edizione on-line

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN123152524 · SBN BVEL000018 · LCCN (ENn80065868 · GND (DE4015304-6 · J9U (ENHE987007550222205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80065868
  Portale Ungheria: accedi alle voci di Wikipedia che parlano dell'Ungheria