Effetto soglia

L'effetto soglia, definito anche effetto del mutamento di ambiente (in inglese doorway effect), è un fenomeno psicologico replicabile caratterizzato dalla perdita di memoria a breve termine quando si attraversa una porta o ci si sposta da un luogo all'altro[1]. Si tende quindi a dimenticare elementi di significato recente immediatamente dopo l'attraversamento di un confine[2] e spesso si dimentica ciò a cui stavamo pensando o pianificando di fare entrando in una stanza diversa[3]. Gli esperimenti suggeriscono che questo fenomeno si verifichi sia all'attraversamento di confini fisici (ad esempio, spostandosi da una stanza all'altra attraverso una porta) che al passaggio di confini metaforici (ad esempio, immaginando di attraversare una porta, o anche quando ci si sposta da una finestra del desktop a un'altra su un computer)[2].

La memoria si organizza attorno a eventi o episodi specifici, come l'assistere a una conferenza o il consumare un pasto in famiglia, più che essere un flusso continuo interrotto dal sonno[4]. Questa organizzazione è detta memoria episodica e prevede la ricezione e l'archiviazione di informazioni su eventi situati temporalmente, insieme alle loro relazioni di tempo e luogo[5].

Numerosi studi psicologici hanno indicato che il contesto esterno, compreso il luogo in cui si verificano gli eventi, gioca un ruolo significativo nel modo in cui i ricordi vengono distinti[6][7][8]. Il contesto aiuta a discriminare tra differenti eventi memorizzati. I ricordi di eventi che accadono nell'ambiente in cui ci troviamo attualmente sono di più facile accesso rispetto a quelli provenienti da luoghi diversi[9]. Di conseguenza, quando sperimentiamo cambiamenti spaziali e ci spostiamo in un luogo diverso, questo può agire come un marcatore di confine che separa il nostro flusso continuo di ricordi e lo organizza in segmenti distinti.

Studi[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni esperimenti sull'effetto soglia coinvolgono delle persone che navigano in ambienti virtuali mentre raccolgono e posano vari oggetti. Durante questi esperimenti, ai partecipanti venivano dati i nomi di questi oggetti mentre si muovevano attraverso una grande stanza oppure quando entravano in una nuova stanza (un cambiamento spaziale). Dovevano quindi indicare poi se l'oggetto nominato corrispondeva a quello che avevano trasportato ed eventualmente deposto. I risultati indicano che le porte fungono da confini degli eventi e contribuiscono a una più ampia comprensione della costruzione e della conservazione della memoria. Inoltre indicano il significato delle strutture dell'ambiente circostante nel modo in cui i ricordi vengono rievocati oggettivamente, insieme a come vengono rievocati soggettivamente: la valenza delle emozioni, l'emozione specifica provata, la sua intensità e durata[10][11].

In uno studio del 2021, i ricercatori della Bond University hanno cercato di replicare l’effetto soglia in quattro esperimenti: sia in stanze fisiche che in stanze virtuali, sia con che senza che i partecipanti eseguissero un “compito distrattore” (contando all’indietro). In un esperimento, in stanze virtuali e con un compito di distrazione, le porte hanno causato un aumento statisticamente significativo di falsi positivi (cioè falsi ricordi), ma non di falsi negativi (cioè dimenticanza). Negli altri tre esperimenti le porte non hanno avuto alcun effetto. I ricercatori hanno suggerito che ciò fosse coerente con la vita reale, in cui "potremmo occasionalmente dimenticare un singolo oggetto che avevamo in mente dopo essere entrati in una nuova stanza ma, soprattutto, questo di solito accade quando abbiamo altre cose in mente... "[2].

Uno degli autori dello studio, lo psicologo Oliver Baumann, ha ipotizzato che potrebbe essere possibile immunizzarsi contro l’oblio. “Se siamo risoluti in ciò che vogliamo fare, nulla ci impedirà di ricordare. Ma se abbiamo più cose da fare, l’oblio diventa evidente.”[12].

Effetti nel mondo reale[modifica | modifica wikitesto]

Differenti studi sulla presenza di un effetto soglia hanno ipotizzato incoerenze con i ritmi tipici della vita. Alcuni suggeriscono che potrebbe essere ragionevole aspettarsi che gli esseri umani dovrebbero invece essere piuttosto abili nel gestire il movimento da un luogo all’altro e i suoi effetti sul richiamo della memoria, specialmente con gli oggetti trasportati di recente. È stato proposto che l'effetto potrebbe essere attribuito a comportamenti di autoconservazione, che rendono vigili verso i predatori in agguato ai bordi delle aperture quando si attraversano, orientando quindi l'attenzione da una prospettiva interna a quella esterna[9]. Le implicazioni si estendono ai regni dell'apprendimento e della comprensione verbale, per cui la presenza dell'effetto anche su piccoli carichi di memoria a breve termine dimostra l'importanza del proprio ambiente sulle prestazioni successive, specialmente per compiti più complessi (ricordare materiale d'esame, dettagli interpersonali, coinvolgimento umano, ecc.).

I collegamenti dell'ambiente fisico con la memoria estendono il ruolo dell'effetto nel rivelare specifici comportamenti, come la nozione cognitiva di "lacune di empatia" che sono caratterizzate da deviazioni nei processi di mentalizzazione dei propri stati emotivi[13]. Esempi di contributi ancora più ampi alle relazioni tra ambiente, memoria e comportamento sono stati mostrati dal progetto "Preventing falls with pink Walls" della Cowry Consulting, società di consulenza con sede a Londra che mirava a ridurre i comportamenti non sicuri nei cantieri edili. Sono state apportate modifiche all'ambiente fisico dipingendo le pareti della sala relax di rosa Baker-Miller, ristrutturandola con piante, luci più soffuse e tavoli comuni per suddividere in modo differenziato lo spazio "per ridurre l'ansia, lo stress e l'aggressività"[14].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gabriel A. Radvansky, Andrea K. Tamplin e abine A. Krawietz, Walking through doorways causes forgetting: Environmental integration, in Psychonomic Bulletin & Review, vol. 17, n. 6, 1º dicembre 2010, pp. 900–904, DOI:10.3758/PBR.17.6.900.
  2. ^ a b c (EN) Jessica McFadyen, Christopher Nolan, Ellen Pinocy, David Buteri e Oliver Baumann data=8 marzo 2021, Doorways do not always cause forgetting: a multimodal investigation, in BMC Psychology, vol. 9, n. 1, p. 41, DOI:10.1186/s40359-021-00536-3.
  3. ^ Tom Stafford, Why does walking through doorways make us forget?, su bbc.com.
  4. ^ (EN) M. A. Conway e C. W. Pleydell-Pearce, The construction of autobiographical memories in the self-memory system, in Psychological Review, vol. 107, 2000, pp. 261–288, DOI:10.1037/0033-295X.107.2.261.
  5. ^ (EN) Endel Tulving, Elements of Episodic Memory, Oxford University Press, 1983.
  6. ^ (EN) Medeline J. Eacott e Gillian Norman, Integrated Memory for Object, Place, and Context in Rats: A Possible Model of Episodic-Like Memory?, in Journal of Neuroscience, vol. 24, n. 8, 25 febbraio 2004, pp. 1948–1953, DOI:10.1523/JNEUROSCI.2975-03.2004.
  7. ^ (EN) Patricia J. Bauer, Ayzit O. Doydum, Thanujeni Pathman, Marina Larkina, O. Evren Güler e Melissa Burch, It's all about location, location, location: Children's memory for the "where" of personally experienced events, in Journal of Experimental Child Psychology, vol. 113, n. 4, 1º dicembre 2012, pp. 510–522, DOI:10.1016/j.jecp.2012.06.007.
  8. ^ (EN) Kyle A. Pettijohn autore2=Gabriel A. Radvansky, Walking through doorways causes forgetting: Event structure or updating disruption?, in Quarterly Journal of Experimental Psychology, vol. 69, n. 11, novembre 2016, pp. 2119–2129, DOI:10.1080/17470218.2015.1101478.
  9. ^ a b (EN) Sabrina V. Seel, Alexander Easton, Anthony McGregor, Matthew G. Buckley e Madeline J. Eacott, Walking through doorways differentially affects recall and familiarity, in British Journal of Psychology, vol. 110, n. 1, 2019, pp. 173–184, DOI:10.1111/bjop.12343.
  10. ^ (EN) Susanne Erk, Annika Spottke, Alice Meisen, Michael Wagner, Henrik Walter e Frank Jessen, Evidence of Neuronal Compensation During Episodic Memory in Subjective Memory Impairment, in Archives of General Psychiatry, vol. 68, n. 8, 1º agosto 2011, pp. 845–852, DOI:10.1001/archgenpsychiatry.2011.80.
  11. ^ (EN) Weizhen Xie e Weiwei Zhang, Negative emotion enhances mnemonic precision and subjective feelings of remembering in visual long-term memory, in Cognition, vol. 166, 1º settembre 2017, pp. 73–83, DOI:10.1016/j.cognition.2017.05.025.
  12. ^ (EN) Unlocking the mysteries of the 'doorway effect', su scimex.org, 10 marzo 2021.
  13. ^ (EN) Knut Schnell, Sarah Bluschke, Brigitte Konradt e Henrik Walter, Functional relations of empathy and mentalizing: An fMRI study on the neural basis of cognitive empathy, in NeuroImage, vol. 54, n. 2, gennaio 2011, pp. 1743–1754, DOI:10.1016/j.neuroimage.2010.08.024.
  14. ^ (EN) Cowry Consulting, Preventing falls with pink walls: Cowry's award-winning work to reduce unsafe construction behaviour, su cowryconsulting.com, 8 ottobre 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]