Edoardo Agnelli (imprenditore 1831)

Edoardo Carlo Tommaso Agnelli (Torino, 18 luglio 1831Roma, 7 novembre 1871) è stato un imprenditore e politico italiano, padre di Giovanni Agnelli, cofondatore della FIAT[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Edoardo Agnelli era il figlio ultimogenito di Giuseppe Francesco Agnelli e di Maria Maggia, ovvero Anna Maria Maggia.

La famiglia proveniva da Racconigi dove era attiva nella coltivazione del gelso,[2] alla base della produzione della seta. Alla nascita, Edoardo venne battezzato in casa con "superiore permissione" e sei giorni dopo nella chiesa di San Carlo di Torino. I padrini furono Tommaso Ferrero e Anna Maria Chiarini.[3]

Nel 1853 acquistò a Villar Perosa villa Piccon, ex-dimora dei Conti di Perosa[2], una lussuosa villa in stile barocco[4], trasferendosi in Val Chisone. I poderi agricoli in pianura vennero fatti gestire da mezzadri, mentre Edoardo iniziò a dedicarsi in modo prevalente agli affari e alla politica. Forte del proprio successo economico fu consigliere del comune di Villar Perosa del quale, a partire dal 1865, divenne sindaco.[5]

Nel 1865 sposò Aniceta Frisetti, appartenente ad una famiglia molto facoltosa, dalla quale ebbe tre figli:

  • Giovanni, cofondatore della FIAT.
  • Carolina, nacque a Torino, nella casa di Via Cernaia 30, il giorno 11 aprile 1868 e morì in tenera età.[6]
  • Felicita Carola Anna Giustina Maria, nacque a Villar Perosa il 3 novembre 1869 e morì piccola il 22 febbraio 1871.[7][8]

La famiglia Agnelli divideva il proprio tempo tra Villar Perosa e Torino[9]. Fino alla morte prematura, avvenuta nel 1871 a 40 anni, Edoardo fu tra i protagonisti della vita torinese del suo tempo. In campo culturale, aderì alla Società Promotrice delle Belle Arti.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gustavo Mola di Nomaglio, Gli Agnelli. Storia e genealogia di una grande famiglia piemontese dal XVI secolo al 1866, Torino, Centro Studi Piemontesi, 1998, p. 134
  2. ^ a b Pino Casamassima, La Fiat e gli Agnelli: una storia italiana, Le lettere, 2003, p. 15. URL consultato il 24 novembre 2020.
  3. ^ Archivio della Parrocchia di San Carlo - Torino, Libri di battesimo, 1801-1837, f. 551 e f. 630.
  4. ^ Valerio Castronovo, Grandi e piccoli borghesi: la via italiana al capitalismo, Laterza, 1988, p. 74. URL consultato il 24 novembre 2020.
  5. ^ Nicola De Ianni, Gli affari di Agnelli e Gualino: 1917-1927, Prismi, 1998, p. 13. URL consultato il 24 novembre 2020.
  6. ^ Archivio dello stato civile di Torino, Atti di nascita, 1868, atto 958, ufficio 1, Parte 1.
  7. ^ Archivio della Parrocchia di Santa Barbara - Torino, Registro atti di battesimo dal 1866 al 1872, atto n. 142/1869.
  8. ^ Archivio dello stato civile di Torino, Atti di morte, 1871, atto 631, ufficio 1, Parte 1.
  9. ^ Gustavo Mola di Nomaglio, Gli Agnelli: storia e genealogia di una grande famiglia piemontese dal 16º secolo al 1866, Centro studi piemontesi, 1998. URL consultato il 23 novembre 2020.
  10. ^ "Società Promotrice delle Belle Arti in Torino", Elenco Soci, Torino, 1864, p. 7

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gustavo Mola di Nomaglio, Gli Agnelli. Storia e genealogia di una grande famiglia piemontese dal XVI secolo al 1866, Torino, Centro Studi Piemontesi, 1998, ISBN 88-8262-099-9
  • Giulia Ajmone Marsan, Aniceta & Edoardo. Le famiglie Frisetti e Agnelli agli esordi dell’imprenditoria torinese, Centro Studi Piemontesi, 2021, ISBN 978-88-8262-308-1.
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